36. Favole vs Dark Novels

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- A che punto sei con l'inedito nuovo? Non te l'ho più chiesto, visto che avevamo altre priorità... -.
Sarah era stesa sulla schiena e, con le braccia alzate sopra la testa, si guardava distrattamente e pensosamente le mani che fluttuavano nell'aria disegnando ghirigori astratti.
- Come, scusa? -. La voce di Holden le arrivò da un punto non meglio precisato più in basso.
- Eh, hai capito... Come stai messo? Non so niente di questa canzone, praticamente, mentre tu Mappamondo la conosci benissimo visto che l'hai scritta tu. Sono curiosa -.
Il volto del ragazzo entrò nel suo campo visivo, accigliato e perplesso. - Fati', lo sai che parlare con te della nostra musica è una delle cose che me piace de più fa', però perdoname, eh... Me pòi fa' 'na domanda del genere mentre te sto a fa' quello che te stavo a fa'?! Te l'ha mai detto nessuno che sei una moment killer professionista?! -.
Lei sorrise divertita. Come sempre Holden sapeva farla ridere in ogni situazione, ormai aveva capito che era l'unica persona nella sua vita in grado di scatenarle emozioni all'ennesima potenza, di qualsiasi natura esse fossero.
Erano in Secret Room, come avevano stabilito subito dopo la sua prova in studio per il compito della Pettinelli, si erano già dati da fare una volta ed era stato memorabile. Si era stupita a pensare, in uno sporadico momento di lucidità, come il fare sesso con lui fosse ogni volta migliore della precedente. Fosse stato per lei, inoltre, non avrebbero dovuto fare altro durante la giornata che studiare musica, mangiare e fare l'amore. Si era riscoperta essere un po' viziosa e non se ne vergognava perché In fondo era follemente innamorata.
In quel momento si stavano godendo un po' di semplice intimità prima di dover tornare in casetta e, come le capitava spesso quando lui si divertiva a giocare con lei, la sua mente aveva vagato per i meandri dell'iperspazio prima di perdersi nel turbine emozionale che il suo ragazzo era così bravo ad innescarle dentro.
- Scusa... E' che mi è venuto in mente di botto e, siccome so che quando cominci a fare certe cose poi mi dimentico anche come mi chiamo, ho preferito chiedertelo subito - rispose, passandogli una mano tra i capelli e l'altra sul viso a percorrere i suoi tratti. - Invece a te l'ha mai detto nessuno che hai un bel naso? - concluse, divagando completamente.
Lui le si accomodò accanto, piegando un gomito e appoggiando la testa alla mano, disegnandole articolati arabeschi su ventre e seno con la mano libera. - Certo, meraviglioso guarda! Lo dici solo perché me guardi co' gli occhi a cuoricino - le rispose, sorridendo.
- Che stai facendo la ragazzetta insicura con me, Maestro?! Ma guarda questo! Smettila e prenditi il complimento. E rispondimi, soprattutto - fece lei, guardandolo effettivamente con gli occhi scintillanti di sentimento.
Lui si piegò a lasciarle un rapido bacio sulla punta rosea del seno destro e poi, continuando a toccarla impunemente, disse - Ce sto a lavora', ma sto indietro. Non so' stato molto ispirato ultimamente, come immaginerai, e tutto quello che ho tirato fuori è stata roba deprimente che parla de' storie finite male... -.
- Beh, non c'è niente di strano. Un artista di solito parla di quello che vive... Di fatti mi fa ridere che tu sei riuscito a scrivere Mappamondo esattamente come avrei fatto io. A volte mi fa paura notare quanto mi leggi dentro, lo sai? Per questo poi mi incazzo quando fai una delle tue boiate e non sai come recuperare! Non mi conoscessi, ma mi conosci! Mi fai i grattini sulla schiena, please? - fece lei con voce suadente, girandosi sulla pancia e dandogli una meravigliosa visuale della parte posteriore del suo corpo.
Lo vide ammirarla dalla testa ai piedi sospirando, poi le si mise a cavalcioni e, poggiandole le mani sui fianchi, le lasciò una lunga carezza sui lati del corpo ed una con la lingua che partiva dalla fine della sua schiena e terminava sulla nuca, dove le lasciò un piccolo morso.
- Perché fatte i grattini quando posso fa' altro? - le sussurrò all'orecchio.
- Ma non ti stanchi mai? - chiese lei, la voce rotta da un sussulto provocato dal fatto che lui aveva insinuato la mano tra il materasso e il suo corpo, trovando quell'esatto punto che in pochi secondi l'avrebbe mandata fuori di testa.
- Non te meriti manco 'na risposta, guarda... A me è questo che me fa incazza' de te, invece: non me conoscessi, ma me conosci... - alluse il ragazzo, tornando ad operare quella magia che solo lui sapeva fare.
Una ventina di minuti dopo stavano uscendo dalla stanza e, tenendosi per mano, stavano tornando in casetta, quando Holden le disse - Me piacerebbe prova' a lavora' in sinergia, Sa'. Io de solito lavoro da solo, ma dopo aver fatto due compiti insieme e dopo avette aiutato oggi, ho pensato che collaborare, sia co' te che co' gli altri, alla preparazione delle assegnazioni, dei compiti o addirittura degli inediti potrebbe esse' molto produttivo -.
Sarah ci pensò su un attimo. - Lo sai che non è male come idea? A me piacerebbe molto fare una cosa del genere. Ora, a prescindere dal fatto di poter passare del tempo insieme, anche artisticamente io da te riesco a trarre sempre un sacco di ispirazione. Riesci sempre a motivarmi molto, poi adoro il tuo modo così integro di rapportarti alla musica. Mi hai insegnato un sacco di cose in poco tempo... -.
- Che tu ce creda o meno, anche io ho imparato un sacco da te. Che sei 'na musa pe' me già lo sai, ma me piace l'ordine mentale e la disciplina che c'hai... Lo sai che potremmo esse' gli Eurythmics della nostra generazione?! -.
Lei sbottò a ridere, incredula. - Cacchio, Jo: ma quanto te la senti?! -.
Lui le diede una leggera gomitata. - Oh, ma tu non dovresti esse' quella supportiva?! Cazzo, se manco la mia ragazza me regge il gioco sui deliri d'onnipotenza allora so' proprio solo contro il mondo! -.
Sarah si fermò e gli cinse la vita con le braccia, investendolo con uno sguardo adorante. - Quanto sei cretino... Lo vuoi capire che tu per me sei il migliore tra i migliori? E te ne dico un'altra, Lentiggini: sono così sicura che tu sia il migliore che sono pronta a scommettere che sarai il primo cantante della scuola ad avere la maglia dorata -.
- Sè, boom - replicò lui, rispondendo alla stretta sul corpo di lei. Poi tacque un attimo e la guardò intensamente, serio. - Io ancora non ce credo che sei mia, Sa'... Me sento stordito, spesso me chiedo se me la merito, 'sta fortuna. Sei troppo unica, e sei capitata a me. Mò c'ho chiaro come se dev'esse' sentito Flynn Ryder quando ha capito che Rapunzel era innamorata de lui! -.
La ragazza rimase quasi senza fiato: lui aveva messo in parole esattamente quello che pensava lei nei suoi confronti, al netto dei suoi difetti e dei comportamenti da complessato. Rise per il parallelismo e gli diede un bacetto sulle labbra. - Che nerd che sei! -.
- Non perculamme, signori', che lo so quanto te piace l'idea de sta' a vive' 'na favola... - sussurrò lui.
- Mamma mia, ma perché devi piacermi così tanto?! - esplose lei, accompagnando le parole con una risata entusiastica ed euforica.
Le sue risa vennero soffocate da un bacio. Un bacio profondo, intenso, appassionato, completo di moltissima lingua e moltissimi sospiri annessi. Un bacio pieno di parole, di sentimenti, di cuore, d'anima, di mente e corpo. Un bacio che era tutto e che parlava di loro quanto e più di un milione di parole o di canzoni.
- E' normale, invece, che devo esse' insicuro de tante cose tranne che del fatto che te amo? - le chiese lui sulle labbra, stringendola ancora un po' di più.
- Si, lo è. Come lo è per me... E si: mi piace l'idea che questa sia una favola! Come altro puoi definirla? Un colpo di fulmine reciproco, un'attesa, un viaggio, musica, liti, ancora musica, una rottura, ancora musica, la nascita di un amore... e ancora musica! Ho quasi paura a dirlo ad alta voce, ma... Sono incredibilmente felice - rispose Sarah, lasciando che il suo sorriso confermasse tutte le sue parole.
- Se la mia principessa Disney preferita, Sa', lo sai? E comunque, notizia flash: anche io sono felice -.
- Ok, allora appurato questo, direi che per rendere perfetta questa giornata potremmo andare a cenare. Come la vedi, piccolo Joseph che crede anche lui alle favole? - lo punzecchiò lei, prendendogli di nuovo la mano e trascinandoselo dietro in direzione casetta.
- Non abusa' del vantaggio, ragazzi', che ce metto zero a riportatte indietro e datte quello che meriti, eh?! -.
Sarah rise e gli strizzò l'occhio, sillabandogli un "I love you" silenzioso, mentre ormai erano già nei pressi di casa.

Too old to hold me | A Holden x Sarah Fanfiction (Amici23)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora