28. Sirena

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- Vie' qua, do' scappi?! -.
Holden riuscì ad arpionare il polso di Sarah, che cercava di allontanarsi da lui ridacchiando maliziosamente.
La ragazza era da poco tornata dalla sua Marlù Experience: quella settimana era stata scelta lei e la produzione le aveva offerto una strepitosa lezione di ballo heels. Si era divertita da morire ed aveva anche scoperto una certa propensione per quella tipologia di danza particolarmente sensuale. Quando ebbe finito, perciò, non si lasciò sfuggire l'occasione e chiese a Giulia Pauselli di poter portare in casetta un paio di scarpe dai tacchi alti per potersi esercitare un po', magari in vista di qualche esibizione in cui avrebbe potuto sfruttare qualcosa imparato durante quella lezione. La ballerina, ovvimente, aveva acconsentito.
Era stato così che Sarah era rientrata in casetta e subito si era rimessa le scarpe, provando in zona gradinate la piccola coreo appresa, facendosi anche aiutare da Marisol per implementare qui e lì qualcosina. Stava facendo un giro su sè stessa, che terminava con un ondeggio del bacino in una movenza piuttosto sexy, quando si accorse che appoggiato al tapis roulant c'era Holden, che se ne stava tranquillo e beato a godersi la scena. Immediatamente si bloccò, sentendosi le guance andare a fuoco.
- Beh, che fai? Sul più bello smetti? Adesso che se faceva interessante... - disse lui, distaccandosi dall'attrezzo ginnico ed iniziando ad avvicinarsi.
Sarah non ne comprese il motivo, ma si sentì talmente in imbarazzo che l'unica cosa che riuscì a fare fu scappare verso la propria camera. Purtroppo l'altezza dei tacchi non le favoriva un movimento molto agile, tant'è che alla seconda anticamera lui riuscì a prenderla e a tirarla a sè.
La situazione era piuttosto strana, in quanto con i tacchi dieci Sarah svettava sopra di lui di diversi centimetri. - Wow, ho sempre avuto il feticcio della ragazza cavallona... Fosse la volta bòna che me levo lo sfizio! - disse lui.
Lei si divincolò con una risatina. - Ma dai, è strano e mi imbarazza! - disse, prendendolo per mano e recandosi in camera sua, dove si sedette sul proprio letto ed iniziò a togliersi quei trampoli.
Lui si svestì del piumino e si stese sul materasso, guardandola. - Strano? Te devo ricorda' che in orizzontale l'altezza s'annulla? E poi imbarazzata de che, del fatto che coi tacchi me superi? Se non è un problema pe' me, non vedo perché deve esserlo pe' te. Fai 'na bella cosa, Fati': tienile in zona quelle scarpe che, se proprio non sai come usarle, io avrei un paio di suggerimenti validi -.
- Non avevo dubbi, guarda! - rispose lei, allungandosi al suo fianco e mettendo una gamba tra le sue. Gli carezzò il viso e, sorridendo, sussurrò - Ciao. Andata bene la giornata? -.
- Ciao a te. E sì: andata bene e sta continuando anche meglio. Lo sai che eri proprio carina mentre ballavi? M'hai fatto veni' pensieri un po' poco educati, però... - rispose il ragazzo, scansandole i capelli dal viso e calando come un rapace affamato sulle sue labbra.
Non fu un bacio dolce e tenero, ma focoso, accalorato e decisamente sensuale. Ultimamente le loro effusioni erano diventate molto di frequente di quella natura, ed entrambi faticavano a non mettersi le mani addosso in continuazione, sia quando erano soli che in mezzo agli altri. La mancanza di intimità stava diventando estenuante per entrambi, era lampante.
Sarah prese il proprio cuscino e coprì le loro teste, parlando a voce più bassa possibile per provare a confondere le parole. - Non so quanto potremo andare avanti così, sto uscendo di testa, Jo... -.
- Tu, eh?! Ho perso il conto della misura de quanto me trattengo dallo strappate i vestiti a morsi, cazzo... -.
- Oh Dio... - sibilò lei, evidentemente fomentata da quelle parole, e gli si avventò di nuovo addosso.
Quello slancio di passione, come se non bastasse già la pochissima libertà di manovra che avevano, fu interrotto dalla convocazione di tutta la classe sulle gradinate da parte della produzione .
Sarah scattò quasi subito in piedi ma, quando si voltò verso Joseph, lo trovò con le mani sulla faccia. - Un minuto, per favore: avessero pietà - mugugnò il ragazzo.
Lei soffocò una risatina, poi si sistemò i capelli e corse verso l'adunata. Quando sopraggiunse anche lui, fortunatamente non erano arrivati ancora tutti, e lei lo guardò accomodarsi dall'altra parte delle gradinate, accanto a Malìa.
Quando furono arrivati anche gli ultimi ritardatari, sullo schermo comparvero delle slide che dicevano "Questa settimana Lorella Cuccarini ed Anna Pettinelli hanno chiesto alla produzione la possibilità di riassegnare i due banchi rimasti vuoti a due ragazze che hanno identificato ai casting. I professori hanno votato e hanno accettato la richiesta per i nuovi ingressi nella scuola".
- C'era da aspettarselo che avrebbero sostituito Mew e Matthew, avevano le squadre decimate mentre noi di Rudy siamo quattro - disse Angela con voce un po' mogia.
- Vero, ed è pure plausibile. Ma questo non rende le cose meno amare - aggiunse Christian.
- Vediamo un po' chi sono queste due, vai - concluse Nicholas.
Partirono i filmati con le esibizioni. La prima era una ragazza dalla voce sopraffina, che per altro loro già conoscevano in quanto nella puntata di inizio anno era stata sfidante di Martina: era Kia, vent'anni e sarda, ed era stata richiesta fortemente da Lorella Cuccarini.
- Cavolo, lei è brava sul serio. M'ha fatto trema' per davvero durante la sfida. Un bell'acquisto per la vostra squadra - disse proprio Martina, rivolgendosi a Sarah e Mida.
Poi venne mostrata l'altra ragazza, richiesta da Anna Pettinelli: bellissima, bionda, un look da idol pop con voce vellutata e particolare, ventun'anni e romana, che rispondeva al nome d'arte di Syren.
- Cazzo... -. 
Sarah si voltò verso Joseph perché lo aveva sentito mugugnare quella parola anche a quella distanza. Lo vide passarsi una mano sulla faccia e poi lasciarsela sulla bocca, in evidente stato di preoccupazione. La cosa non le piacque affatto.
I video terminarono e la produzione li avvisò che le ragazze sarebbero arrivate di lì a brevissimo per insediarsi in casetta. E furono di parola perché, neppure due minuti dopo, dalla porta si udì un - Si può? C'è nessuno? -.
Tutti si spostarono in blocco in cucina, e lì trovarono le due nuove ragazze che stavano entrando con le valigie. Come sempre accadeva, tutti si accalcarono per presentarsi ed accogliere i nuovi arrivi, ma stavolta c'era qualcosa di diverso.
- Tiè, quando so' entrata io mica l'ho notata tutta 'sta manifestazione de testosterone! - disse Martina a Sarah e Lucia che erano accanto a lei nelle retrovie.
In effetti era vero: era abbastanza evidente che il sopraggiungere delle nuove arrivate,  soprattutto quello di Syren (al secolo Serena), avesse suscitato un certo interesse nei ragazzi della casetta.
- Già, ai limiti dell'imbarazzante... - replicò Lucia.
Videro la ragazza in questione avvicinarsi a loro tre dopo essersi presentata agli altri. - Ciao a tutte e piacere: sono Serena - disse con voce melliflua, scrutandole sotto le lunghe ciglia finte ed esibendo un bianchissimo sorriso di circostanza.
Quando Sarah le diede la mano ebbe subito una brutta sensazione: la stretta dell'altra era fiacca e trasmetteva un disinteresse abbastanza evidente.
- Tu sei Sarah, n'è ve'? - le chiese di punto in bianco Serena.
- Ehm, si. Ciao. Piacere di conoscerti! - replicò lei, cercando di sfoggiare il suo atteggiamento migliore.
Si vide scansionata da due glaciali occhi grigi. - Uhm, si... Certo - .
- Ma che je s'è sciolto a questa? - le sussurrò Martina, quando l'altra si fu allontanata.
- Ah bho... Ma non emana buone vibes, questo è certo - replicò Sarah, perplessa.
Poi, di colpo, la situazione subì una drastica virata che rese tutto estremamente più chiaro.
- Eccoti, finalmente! Ciao Joseph, amore! Come stai? Che bello, hai visto che alla fine ce l'ho fatta anche io?! -.
Una scena da film noir degli anni 50, semplicemente angosciante e che lasciava dietro di sè quel retrogusto di sgomento e paura. Sarah assistette alla nuova arrivata, la letale sirena romana, che appena visto il suo ragazzo (SUO, maledizione!) gli si era letteralmente lanciata addosso, saltandogli al collo e cingendogli la vita con le gambe.
Era calato nella sala un silenzio tombale, mancava soltanto la proverbiale balla di fieno a rotolare e il gracchiare dell'avvoltoio.
Gli occhi di Holden volarono immediatamente a cercare quelli di Sarah ed i loro sguardi si incontrarono a metà della stanza: shockato quello di lei e incredulo quello di lui.
- Sere'... Sere', bòna un attimo e scendi - disse lui, togliendosi la ragazza di dosso.
Quella lo lasciò ed esibì un inedito sorriso raggiante a millemila denti, sbattendo le lunghe ciglia su un sensuale sguardo grigio piombo. - Ciao, amore! Scommetto che non ti aspettavi di ritrovarmi qui, eh? -.
Qualcuno dal fondo della cucina si schiarì la voce, e Sarah individuò Mida che se la rideva insieme ad Ayle. Si voltò a lanciare loro un'occhiataccia inceneritrice, poi si volse verso Nicholas implorandolo con gli occhi di intervenire.
Fortunatamente il ballerino si fece trovare pronto e subito si fece avanti, insieme a Gaia e Sofia. - Serena, vieni dai, che ti facciamo fare il giro della casetta e ti mostriamo il tuo letto. Kia, vieni anche tu! -.
La prima quasi non li degnò di uno sguardo e disse ad Holden - Tu non vieni con me? Dai, così rinverdiamo i vecchi tempi! Mi farebbe piacere avere una faccia amica a supporto -.
- Sei in ottime mani, fidate - replicò lui caustico, facendo un passo indietro, mentre tutta la truppa si faceva avanti anche insieme a Kia, la quale stava assistendo a tutta quella scena più spaesata di chiunque.
Quando finalmente rimasero soli nell'anticamera tra le gradinate e la cucina, immediatamente Sarah scattò. - Bhè, che è 'sta storia? Chi è questa, adesso? -.
- Stai calma - disse lui, rabbuiato e nervoso.
- Calma un cacchio, Jo! T'è saltata addosso, t'ha chiamato amore! Oh, ma siamo impazziti tutti, qui?! Mi spieghi chi è e come ti conosce?! - sibilò Sarah, approssimandosi a lui ed arrivandogli a parlare ad un millimetro dal viso.
Lui non si scompose minimamente, anzi: rimase saldo e la fissò serissimo, senza indietreggiare. - A mia discolpa vorrei dire che non c'avevo idea che avesse fatto i casting pure lei -.
- Si, ma chi è?! Anzi: chi è per te? - insistette lei.
- Secondo te? -.
- Stiamo giocando ad Avanti un altro, Jo? Mi vuoi rispondere? Secco e cristallino, si te va! -.
- E' una mia ex, frequentavamo lo stesso studio musicale. Abbiamo avuto una storiella dopo che m'ero lasciato co' Cecilia... Niente de che, uscivamo, ci divertivamo, una cosa easy... Come è inziata, è finita. Stop al televoto - tagliò corto lui, lapidario.
- Easy?! Mi prendi per i fondelli?! E lei lo sapeva che era easy? No, perchè da come s'è comportata non mi pare proprio, anzi: mi pare che per lei fosse molto hard! - proseguì Sarah, ora veramente sull'orlo di una sfuriata.
Lui la guardò. - Sei gelosa? -.
- Che domanda è? - replicò la ragazza, strabuzzando gli occhi.
- Rispondi. Sei gelosa, Sa'? - la incalzò.
- Porca miseria, si che lo sono, Jo! Ma l'hai vista? E' una figa clamorosa, canta da Dio, ha ventun'anni, è di Roma come te ed avete dei trascorsi, insieme a chissà quante cose in comune! Vorrei vedere te al posto mio! - sciorinò Sarah, ora veramente arrabbiata.
- Beh, non dovresti esserlo - fece Holden, e la tirò a sè stringendola con un certo impeto.
Sarah arrossì violentemente quando si rese conto dell'evidente situazione in cui lui si trovava in quel momento. Lo vide abbassare il viso verso il suo orecchio e sussurrarle - Questa sei tu adesso, come lo sei quasi sempre quando me stai vicino, e non lei. Te basta o te devo fa' l'elenco dei perchè e i per come? -.
- Per ora direi di si... - balbettò lei, mentre la rabbia e la gelosia le defluivano dal corpo per venire sostituite da un ennesimo impeto di eccitazione fuori controllo a distanza di poco tempo.
Improvvisamente qualcosa nella sua testa scattò e il da farsi le divenne incredibilmente chiaro. Gli strinse le braccia al collo e poggiò la fronte contro la sua, dicendo - So che eravamo d'accordo di evitare finchè ci fossimo riusciti, ma mi sa che è arrivato il momento di chiedere della "Secret Room", Jo. Vale e Matt la usavano, la usano anche le altre coppie e francamente... Mi sono stancata di fare la brava bambina. Fanculo la buona reputazione o quello che potrebbe pensare chiunque altro, se non mi metti le mani addosso entro dieci minuti stavolta rischio di sentirmi male -.
- Sei sicura? Adesso? - chiese lui. Le sembrò essere confuso ed eccitato in egual modo.
- Si, adesso. Così approfittiamo anche per mettere qualche puntino sulle "i", vista la situazione inaspettata -.
- Sa', me stai a di' che vuoi veni' a letto con me adesso pe' marca' il territorio? - domandò lui, ora un po' stranito.
- Cretino. Io voglio venire a letto con te sempre, magari t'era sfuggito questo dettaglio! Solo che adesso lo voglio un po' di più di prima, e me scuserai proprio se è così! - continuò la ragazza, stringendoglisi ancora di più addosso.
- Se la Fata chiede, la Fata ottiene... - disse lui, così la prese per mano e insieme si recarono al telefono per contattare la produzione.
Tre minuti dopo Simone si affacciò in cucina, si guardò intorno e, non trovando nessuno, tornò dagli altri. - Qualcuno ha visto gli Holdarah? -.
Nicholas sorrise e gli rispose. - No, ma qualcosa mi dice che se andiamo a bussare alla Secret Room la troviamo occupata, fra -.
- E me sa proprio de si! Tempismo perfetto, per altro... - disse fra sè e sè il ballerino romano che, avendo l'occhio lungo, aveva intuito che di lì a breve la casetta avrebbe potuto diventare un campo di battaglia in un mondo post apocalittico devastato da esplosioni nucleari.


Too old to hold me | A Holden x Sarah Fanfiction (Amici23)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora