37. Perdono

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Sarah rientrò in casetta di ottimo umore. Le prove erano andate molto bene ed era talmente presa per il verso giusto che aveva deciso di cucinare qualcosa di buono per tutti, e in particolar modo per Holden. Si era sbrigata a tornare per chiedere a Nicholas e Martina di aiutarla, ma una volta rientrata aveva deciso di andare prima a salutarlo, dato che lo sapeva essere già rientrato.
Si stava recando in camera sua quando Malìa la fermò e le chiese se dopo cena avesse voglia di lavorare insieme, anche con Holden e chiunque volesse unirsi al gruppo. Lei gli sorrise e gli rispose di accompagnarla, in modo da chiedere al terzo componente della cricca se per lui andasse bene un piano del genere. Così, insieme, si avviarono in direzione della stanza blu.
Il karma, quella sera, aveva voluto essere benevolo sotto alcuni aspetti, altrimenti non le avrebbe messo accanto Malìa nel momento stesso in cui, entrando nella cameretta, aveva visto Joseph tra le braccia di Serena la quale, avvinghiatagli addosso, lo stava baciando.
Successe tutto in un lasso di tempo così breve che quasi non ebbe il tempo di elaborare razionalmente quello che stava accadendo. Le parole le uscirono di bocca come un tuono nel silenzio del deserto. 
- CHE CAZZO SUCCEDE QUI?! -.
Quasi non aveva finito di parlare che i due ragazzi si mossero in simultanea, come se si stesse operando una coreografia ben studiata: Holden spintonò via Serena, avanzando rapidamente verso di lei per raggiungerla, mentre Malìa la superava e afferrava l'altra cingendola con un braccio per impedirle di fare qualsiasi cosa.
Il fatto di essere immobilizzata, comunque, non impedì a Syren di parlare. - Succede quello che hai visto, ragazzi'! Lui è mio, lo vuoi capi' o no?! L'hai visto con gli occhi tuoi e non ce pòi fa' niente! Arrendite e levate de mezzo! -.
- Taci, Serena! Ma che sei fuori di testa?! - le intimò Malìa, stringendola un po' più forte, con in volto un'espressione truce.
Lei si dibatteva come un predatore smanioso di lanciarsi sulla preda. - Lasciami! Lasciami, cazzo! -.
Sarah vide nero. Tutti i suoi buoni propositi di mantenere un atteggiamento maturo e superiore si andarono a far benedire e, senza avere il controllo sulle  propie azioni, iniziò ad avanzare con l'intento omicida di assestare un sonoro manrovescio sul bellissimo viso di quella pazza furiosa.
I suoi piani, tuttavia, si infransero contro il corpo di Holden che la placcò a metà strada, stringendola a sé .
- Sa', per favore. Così fai il gioco suo. Calmate... - sibilò tesissimo.
Sarah spostò la sua attenzione su di lui, fuori di sè come poche volte era stata in vita sua. Lo vide rendersi conto di quanto fosse arrabbiata e non faticò a leggergli nel pensiero: temeva che se la sarebbe presa con lui, che avrebbe dato a lui la colpa di quello che era appena successo e che i sarebbero trovati di nuovo punto e a capo.
Ebbene, fu proprio quello a far scendere su di lei un'improvvisa e letale calma glaciale. Inspirò con forza e lo guardò mentre, dal lato opposto della stanza, percepì arrivare nuove urla.
- Come fai a esse' così ottusa? Me stava a bacia', non l'hai visto?! - strepitava Serena, dando un bel da fare a Malìa che provava a contenerla. 
Le pupille di Sarah si fecero enormi, tanto da farle diventare gli occhi quasi neri. Guardò l'altra ragazza con espressione apatica, poi guardò Holden che ancora esibiva un'espressione angosciata e preoccupata.
- No, Sa'. No - disse solo, lui.
Lei si limitò a guardarlo ancora per qualche istante, poi gli passò oltre in modo automatico e terribilmente tranquillo. Arrivò a circa un metro dalla sua rivale e la soppesò dall'alto in basso con un'occhiata colma di disgusto e nausea, cosa completamente fuori dal suo consueto personaggio.
- Mio Dio, Syren... Sapevo che eri disperata, ma non fino a questo punto. Cosa t'aspetti, adesso, che io creda che sia stato lui a saltarti addosso? Qui se c'è qualcuno ottuso sei proprio tu, cara mia. Joseph può avere un sacco di difetti, ma di una cosa sono sicura: lui ama me, ed è fedele a questo sentimento. Devi essere pazza se credi di potermi manipolare! E adesso, per favore, sparisci da davanti ai miei occhi, prima che succeda qualcosa di poco piacevole - sentenziò con tutto il disprezzo di cui fu capace.
- Col cazzo che me ne vado, stronza! - urlò l'altra, ormai totalmente fuori controllo.
- Matt, per cortesia: portala via. E sentite la produzione: non sta bene, c'ha avuto un crollo e deve parla' de corsa co' qualcuno. Levacela da davanti, te chiedo 'sto favore - tagliò corto Holden, raggiungendo Sarah e tirandosela addosso.
- Tranquilli, ci penso io. Vi aggiorno - replicò l'altro ragazzo, trascinandosi dietro la furia indemoniata che continuava a strepitare e a divincolarsi.
Fuori dalla camera erano sopraggiunti anche tutti quelli che erano in casetta, così Simone, Dustin e Kumo aiutarono Malìa, mentre Gaia e Kia provavano a far calmare Syren parlandole in tono calmo e conciliante.
- Oh, ragazzi: tutto ok? Se pò sape' che è successo? - chiese Martina con gli occhi sgranati.
Holden si massaggiò stancamente gli occhi con la mano libera. - Niente, Martì... Errore mio - disse.
Sarah scattò immediatamente. - Errore tuo?! E cosa avresti sbagliato tu esattamente, fammi capire?! Gliel'hai spiegato in settordici lingue come stavano le cose, l'hai provate tutte le maniere buone per tenertela lontana, ma lei ha volutamente ignorato tutto ed è andata dritta per la sua strada! Mi spieghi che ci puoi fare tu, se questa sta fuori come un terrazzino?! -.
Le si erano riempiti gli occhi di lacrime dal nervosismo, mentre gli strattonava la maglietta. Martina li osservò, poi disse - Mi sa che è meglio che vi lascio soli un attimo... Dai, ne riparliamo dopo, semmai -.
Quando tutti i loro compagni si furono dileguati, Holden disse - Puoi allenta' la presa, Sa'... Tranquillizzati, te prego -.
Un moto di frustrazione e rabbia le fece rotolare calde lacrime sulle guance, e alla fine lasciò andare la stretta. Si asciugò gli occhi in fretta e furia, poi lo guardò - Non osare mai più farmi sentire cose tipo quella di prima, Jo. Non esiste che la colpa di tutto questo sia tua... Si, magari l'errore puoi averlo fatto a monte, a mischiarti con lei, ma lo capisci che Serena non ci sta tutta dentro?! Avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, non avrei creduto a una sola parola! -.
Non finì neppure la frase che lui se la tirò di nuovo addosso e l'abbracciò. - Cristo Santo... Hai idea de quanto te ami in questo momento? Ce l'hai?! -.
Gli allacciò le braccia attorno alla vita e appoggiò la testa alla sua spalla. - Mi sono accorta che ti eri spaventato, Jo. L'ho capito subito che pensavi che me la sarei presa con te... Però quello che le ho detto prima è vero: io so che tu sei un po' particolare e sbarellato, per alcune cose, ma non dubiterei mai della tua integrità. In una situazione come questa men che meno! Te l'ho già detto a suo tempo: chi non si fida non ama veramente. E io ti amo, su questo ci puoi giurare, quindi è ovvio che so che non c'entri niente in questo casino mastodontico -.
- Mamma mia... - sussurrò lui sui suoi capelli. - Ma come ce semo arrivati a 'sto punto?! Io bho, guarda... Comincio a pensa' de esse' io il problema. Probabilmente al karma je sto sul cazzo, nella mia vita precedente devo esse' stato un vero pezzo de fango pe' subi' 'st'accanimento adesso! Se lo racconti in giro non ce crede nessuno, cazzo! -.
Dal nulla Sarah iniziò a ridere. - Ma quale accanimento e accanimento?! E' solo che sei una bella testina di cavolo, amore mio! Ti dice bene che a me vai benissimo così... -.
Alzò lo sguardo, poi gli portò le mani al volto. - Questo casino finisce oggi, ci puoi mettere la firma con il sangue. Io sono con te, la risolviamo insieme, stai tranquillo. E adesso... -.
Lo baciò sulle labbra una volta, poi un'altra, ed un'altra ancora delicatamente. Poi si impadronì della sua bocca con più decisione e possessività. 
- Non potevo sopportare che avessi ancora il suo sapore in bocca... Se non ci fosse stato Mattia l'avrei picchiata e non so come sarebbe finita. E' questo che mi aspetta quando usciremo da qui? - gli domandò.
- A te aspetta questo, come a me aspetta il dove' guarda' orde de maschi inferociti che te sbavano dietro, Sa'. Fa parte del gioco... Non è facile, ma se saremo abbastanza fortunati da mantenere un briciolo de notorietà, allora dovremo sicuramente scende' a qualche compromesso - rispose lui. - Per ora direi de affronta' una cosa alla volta, a questo ce penseremo poi. Mò dobbiamo mette' 'na pezza a 'sta situazione -.
- Sono d'accordo. Vieni: forse è arrivato il momento di una bella riunione di casetta - convenne lei e, dopo averlo baciato di nuovo, lo prese per mano ed insieme si recarono in cucina.

Too old to hold me | A Holden x Sarah Fanfiction (Amici23)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora