🦋46🦋 Il pozzo della verità 💫

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Nascosto in profondità, nelle remote e inaccessibili segrete del palazzo.

Un enorme pozzo rotondo, costruito interamente in labradorite azzurra, era l'unica cosa in quella stanzetta vuota a catturare l'attenzione del malcapitato visitatore.

Una fredda luce violacea, proveniente dallo strano strumento magico, illuminava a giorno la piccola stanza spoglia.

Mirabelle guardò Eòwaldor, fermo alla soglia d'ingresso, cercando una soluzione a quello che ci si aspettava da lei.
《Cosa dovrei fare qui?》Chiese, cercando di dare un briciolo d'interesse alla domanda.

Il gatto sbuffò, infastidito, lanciandole uno sguardo annoiato.
《La tua mancanza di istruzione e preparazione mi sconcerta ogni istante, cucciolo di fuoco.》

Si avvicinò al pozzo a passo felpato, con la grazia di un felino di tutto rispetto, prima di continuare, laconico.
《Questo è il pozzo della verità. È un luogo sacro, direttamente collegato con la Fonte.》

Mira rimase interdetta. 《La Fonte?》

I profondi occhi color fondo di bottiglia la soppesarono pigramente. 《La mia libertà non è un prezzo sufficiente a tutto questo. 》

Mira lo guardò impassibile, in una situazione differente, la battuta l'avrebbe fatta sicuramente incendiare. Ma non possedeva nè l' energie nè la voglia di discutere con lo spirito.

《Uff...allora cucciolo di fuoco, le basi del nostro universo le dovresti conoscere. La Fonte è l'energia creatrice, composta dal dualismo. Il femminile Belle e il maschile Jul. Divisi e connessi, separati ma un'unica fonte.
Dove Belle è Armonia, Jul è Caos.》

Mira fece un cenno d'assenso confusa. Non  ricordava di averlo mai sentito nelle lezioni di Maestro Celebros.

《La Fonte crea e regna, ha creato gli dei che venerate, che a loro volta hanno creato voi. Il mio popolo, diversamente, è figlio della Fonte.》

《E l'Aracnide?》 Chiese finalmente  interessata.

Stava iniziando ad avere un'ossessione, un interesse malsano per quella storia. La sua mente vedeva ragni ovunque. Si continuava a ripetere che se solo avesse compreso la leggenda, avrebbe trovato una risposta per la morte di Teti.

Nelle ore successive al funerale aveva cercato e sfogliato ogni tomo,  ogni pergamena, presente in libreria. Alla ricerca della storia del ragno. Inutilmente. 

Sembrava che ogni traccia della sua memoria, fosse stata appositamente cancellata. Una damnatio memoriae non indifferente.

Il gatto salì agilmente sul pozzo, buttandoci un occhio distratto, e ignorandola deliberatamente.

《Lezione di storia terminata, piccolo fuoco. Ora il pozzo ti mostrerà la tua Anima Compagna. Faresti meglio ad osservare.》

Mira si avvicinò al parapetto, impassibile.
Non aveva interesse nel vedere l'immagine di Samael. Non era quella la risposta che il suo cuore cercava.

Le chiare acque violacee s'incresparono lentamente, iniziando a mostrare due bambine dalla pelle scura, color cioccolato, e dalle piccole corna nere, nascoste dietro ad un cespuglio.

《Credi che Julian ne avrà per molto con quello specchio?》 Chiedeva la più bassa, sistemandosi le numerose treccine intricate.

《Shh Altea ci farai beccare di nuovo.》Mormorò l'altra, continuando a guardare curiosa.

《Cosa fai qui Kama? Mi stai forse spiando?》 Una voce dolce e giocosa riempì il boschetto.

Un bambino alto, dinoccolato e dai profondi occhi neri, incredibilmente seri, sbucò alle loro spalle, doveva averle sorprese a fissarlo.

《No, volevo solo vedere anch'io dal tuo specchio.》Si giustificò la bambina curiosa, iniziando ad arrossire.

Il bambino fece un sorrisetto furbo, gli occhi accesi di ilarità. 《Non potresti vedere Kamalai, questo specchio risponde a me soltanto.》

La bambina sbattè i piedi, incerta. 《Potresti chiedergli qualcosa ora?》

Il bambino soppesò la domanda, scuotendo i piccoli ricci neri. 《Non vedresti la risposta.》

Le bambine si buttarono a terra in ginocchio, portando le mani a mò di preghiera.  《Ti preghiamo Jul, rendici felici.》 Urlarono all'unisono. 《È tuo compito farlo.》

《Qual'è la domanda?》Chiese lui, improvvisamente teso.

La bambina curiosa prese subito la parola. 《Chiedi di mostrarti la tua regina. Così vedrai la mia faccia anche lì, visto che sei il mio promesso.》Commentò eccitata.

Un sorrisetto furbo illuminò il bel volto del bambino, mentre portava il piccolo specchio al viso. 《Mostramela.》

Le due bambine iniziarono ad urlare, agitate.
Mentre lo specchio, come per magia, mostrava una piccola Mira.

Era seduta sul ramo di un albero di mele, intenta a lanciarle, con precisione e tecnica, sulla testa di un piccolo Darius in lacrime. 《Sei una vipera, ti odio.》

Alla vista della visione, il bambino, illuminatosi, fece un vero sorriso, mostrando le splendide fossette.

《Quindi l'hai vista?》 Chiese l'altra bambina, continuando a giocare con i capelli.

《Certo Altea, io vedo sempre la mia regina.》

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