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Baciare Sam era la cosa migliore che avesse mai fatto

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Baciare Sam era la cosa migliore che avesse mai fatto. Mentre lui le leccava le labbra con passione e lussuria, facendola fremere per un'urgenza mai sentita, Mira allungò le mani a toccare quel volto meraviglioso. Al tatto, però, un qualcosa di morbido s'infilò tra le sue dita, era delicato e soffice, mentre una luce potente, di un dorato incandescente, riempì completamente il suo campo visivo.
Aprì gli occhi di scatto, ritrovandosi ad accarezzare l'unica cosa che mai avrebbe pensato di trovare.
Un lupo, grande quanto una tigre, estremamente slanciato e sproporzionato per la sua razza, dal pelo nero come la notte la fissava con attenzione. Gli occhi di un grigio scuro, che Mira sapeva sarebbero diventati argento fuso, sembravano guardarla con rimprovero.
Si portò una mano alle labbra, trovandole umide e sbavate, come il resto della faccia. Doveva averla leccata per svegliarla.
Guardò la sua mano sul suo pelo, così morbido, e come lui si lasciasse accarezzare, continuando a guardarla con insistenza.
《Eccoti finalmente. 》
Era lui. Il suo lupo. Il lupo che sapeva esserle destinato, l'aveva trovata per primo.
Si guardò intorno, era ancora nella grotta, non sapeva bene a che altezza. Del giaciglio preparato da Sam e dello spiazzo che dava su tutta Taharis, non vi era neanche l'ombra. Era completamente circondata dalla roccia.
Guardò il soffitto, cosparso di stalattiti, che scendevano a cascata. Doveva esserci senz'altro dell'acqua,  da qualche parte.
Si tirò su, riportando l'attenzione sul suo lupo.
《Ora usciremo da qui, devi solo fidarti di me.》Gli disse certa che l'avrebbe capita. In tutta risposta il lupo nero si alzò, ad indicarle un punto oltre le sue spalle, con il muso per poi incamminarsi.
Le orecchie erano dritte, come se fosse stato sull'attenti, pronto ad avvertire ogni pericolo o variazione del rumore.
Mira lo seguì, del tutto spaesata.
Camminavano da quelle che sembravano ore, quando arrivarono ad un enorme lago cristallino circondato da stalagmiti altissime, che sembravano raggiungere il metro.
Mira si avvicinò ad un pezzo di colonnato, un unione tra una stalattite e una stalagmite, sedendosi a riposare. Le mancava il fiato, il cuore era su di giri, e non poteva più di girare a vuoto in quella caverna. Il lupo si voltò finalmente verso di lei, scrutandola attentamente, con il solito sguardo di rimprovero.
《Ho bisogno di un secondo. 》Cercò di giustificarsi, alzando le mani al cielo. Lui mosse la testa in un cenno d'assenso, come a dirle che capiva, per poi saltare agilmente nell'acqua oltre le stalagmiti.
《Ehi non puoi lasciarmi qui.》Gli urlò dietro, alzandosi alla velocità della luce, per vedere dove fosse andato a finire. Ma il suo lupo era già scomparso.

A winter's tale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora