Mira non poteva assolutamente lasciarselo sfuggire.
Il cervo d'oro saltellava agilmente tra la neve fresca, lasciando sprizzi di luce ovunque passasse. Era incredibilmente maestoso, il manto soffice e dorato, le immense corna, che lo identificavano come maschio adulto, sembravano rami intricati di una quercia secolare. Queste erano attraversate da fiamme vive, che però non dovevano bruciare data la tranquillità che il cervo mostrò nel fermarsi ad annusare un pino e mangiarne la corteccia, poco distante da quella coppia di pettegoli. Portava al collo un'enorme ghirlanda ornata da lavanda selvatica, un fiore raro proveniente dalle terre oltre il muro. Un dono del principe ereditiero.
Ogni volta che Darius abbandonava la Corte d'Inverno per raggiungere il muro prima di partire, come da tradizione, chiedeva alle sorelle se desiderassero qualcosa in dono. Mira chiedeva sempre un cucciolo di lupo dal manto nero come la notte, Ash pappagallini esotici con cui impreziosire il suo piccolo allevamento, Teti vestiti sgargianti e gioielli preziosi da fare invidia a una regina e Clythia, dipendente a tal punto da quel profumo dolce e rilassante, bauli stracolmi di quel fiore violetto.
Mira incoccò la freccia nell'arco prima di avvicinarsi cauta, seguita a ruota da Sam.
Iris Flame perse ogni colore dal volto appena li vide sbucare, la loro presenza l'aveva presa alla sprovvista. Non si poteva dire lo stesso del generale, che tratteneva a stento un sorrisetto arrogante.
《Sua altezza! Lord Comandante!》Pronunciò la dama incredula.
《Insulsa principessa vorrete dire.》Mira non riuscì a trattenersi. Le prudevano le mani da quanto voleva farle del male.
Iris Flame, colpevole, portò le mani, coperte da sottili guantini argentati, al volto a cuore per nasconderlo alla vista.
《Principessa Mirabelle, non prendetevela con la povera Iris si stava confidando con un amico.. Non poteva di certo sapere che qui sembra che anche gli alberi siano in ascolto.》 Il generale Mikael le rivolse un sorriso accondiscendente mostrando la fossetta sul lato destro.
《Poteva certamente sapere che è considerato alto tradimento parlare della propria principessa in questi termini.》
Al solo sentire queste parole, Iris Flame si tolse le mani dal viso per buttarsi in ginocchio ai suoi piedi. Un secondo dopo, due calde lacrime le rigarono quel bel viso incorniciato da lunghi boccoli biondi.
《Vi prego perdonatemi principessa, Lady Dijionne era una mia cara amica..》
《La vostra amica era una bugiarda. Forse è per questo che il Lord Comandante l'ha abbandonata.》 Non si sentì nemmeno in colpa di risultare vigliacca e sgradevole, le avrebbe fatto rimpiangere la sua lingua lunga. Aveva riposto quella sera in una stanzetta recondita nella sua mente assieme a tutte le cose che non aveva fatto o detto per non contraddirsi, per essere la Mira di sempre. La principessa che non aveva bisogno di nessuno e che rideva dei sentimenti e dell'amore. La principessa che non aveva perso tutte le notti a seguito di quella sera a piangere disperata. La principessa che non aveva trovato la forza di reprimere tutto ciò che provava verso il Lord Comandante, allenandosi il doppio. La principessa libera che aveva sempre desiderato essere.
Nel frattempo, Sam era totalmente sparito e con lui il cervo d'oro. Mira si snervò, poteva almeno avvertirla che l'avrebbe lasciata da sola con quei due. Si doveva essere dileguato non appena aveva sentito aria di discussione, Sam non amava discutere. Combatteva perché era necessario, perché era dannatamente portato e gli riusciva da dio. Ma non era un guerrafondaio. Sam era per la pace. Era il genere di persona che vedeva il buono e il bello in chiunque, e vedeva solo quello. Ignorandone la cattiveria e i difetti. Era puro di cuore. Come un neonato. E questa era sempre stata la sua forza.
《Perdonatemi vostra altezza... le volevo molto bene.》E scoppiò in un pianto disperato. Il generale Mikael le porse un fazzoletto bianco in raso con un'elegante J rosso sangue ricamata sopra all'uncinetto.
《Oh cara Iris, non piangete, non sta bene.》 Vedendo che la dama non sembrava intenzionata a rispondergli, il generale si avvicinò a Mira. 《Siete davvero così insensibile, consolatela.》
Lei gli lanciò uno sguardo torvo. 《Dovreste ringraziare che non vi ho ancora tagliato la gola.》
《Aggressiva.》Il generale le si avvicinò pericolosamente all'orecchio, sussurrando ogni parola lentamente, come ad un'amante. 《Per quanto mi piacciano i caratteri forti e le donne dominanti, la mia gola mi piace molto di più, mia bellissima principessa. Ma dato che odio i piagnistei, vi ordino di mettere fine a tutto questo.》
《Io non prendo ordini da nessuno e non mi sembra che voi siate nella condizione di dettare ordini qui, mio detestabile generale.》
《Siete già possessiva nei miei confronti, purtroppo per voi sono uno spirito libero..l'esatto contrario del vostro Lord Comandante.》
Mira lo spintonò malamente lontano da sé, la stava seccando con quei modi da adulatore incallito.
《Non avete affatto imparato le buone maniere mia cara. Questo non è da signore.》
《Nel caso non ve ne fosse accorto, io non sono una signora.》
《Su questo siamo estremamente d'accordo.》Il generale Mikael la guardò da sotto le lunghe ciglia, che avrebbero fatto invidia a molte dame, con quel suo modo irriverente. Sembrava soddisfatto e Mira non riuscì a non farsi travolgere dalla sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato in lui. Come se si nascondesse qualcos altro, oltre quella facciata. Ma più ci rimuginava, guardandolo, più non poteva non soffermarsi su quell'elegante fazzolettino che aveva porso a Iris Flame. Come se la risposta alla sua domanda fosse lì e non in quel sorrisetto impertinente che la faceva sentire completamente nuda.
Il generale si massaggio teatralmente una spalla, per poi riavvicinarsi a Iris Flame.《Mia adorata avete un visino troppo carino per rovinarlo con delle insulse lacrime.》
Mira alzò gli occhi al cielo nero, trovandolo stucchevole e falso. Non aveva mai conosciuto qualcuno di così...così... non sapeva neanche come descriverlo a parole. La irritava, punto.
La dama si avvicinò alle spalle del generale, togliendosi il copricapo da cerbiatto.《Siete un vero gentiluomo Milord, grazie tante.》Lui le rivolse un bel sorriso, ma non arrivava agli occhi e non fece spuntare quella sua incredibile fossetta. Spostò nuovamente lo sguardo verso Mira. 《Ora se abbiamo finito di litigare, mie care. Abbiamo un bottino che ci aspetta.》
《Volete dire il mio bottino, generale.》Sam era spuntato da dietro un albero, con il cervo caricato di peso sulla spalla ben piazzata.
《Potevi almeno aspettarmi.》Gli rispose Mira infastidita, prima di fargli una linguaccia, come se non fosse successo nulla. La sua sola presenza l'aveva tranquillizzata.
《Non sono riuscito a trattenermi.》 E finalmente dopo ore, il lupo le rivolse un sorriso compiaciuto. Gli occhi blu, accesi di trionfo, illuminavano quel volto perfetto.
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A winter's tale
Fantasia~IN RIELABORAZIONE ~ Taharis, una corte antica e malvagia, dove l'inverno regna sovrano. Una corte dove bellezza, ricchezza e potere hanno peso nella vita di ciascun suddito. Ma per una settimana all'anno, durante la Settimana delle Stelle, anche i...