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Mira guardò il generale Mikael finire l'ennesimo bicchiere di liquore ambrato, mentre il cameriere si dileguava come un'ombra

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Mira guardò il generale Mikael finire l'ennesimo bicchiere di liquore ambrato, mentre il cameriere si dileguava come un'ombra.
Era mezz'ora che discutevano su cosa scrivere sulla lanterna, senza arrivare a una conclusione, quello che, a detta di suo fratello, sarebbe stata la sua dolce metà, si era rivelato una metà poco loquace e irritante.
O almeno con lei. Visto che chiacchierava e scherzava con Iris Flame e il suo compagno, che si erano fatti spostare il tavolino affianco al loro, senza includerla nella discussione, ma notando ogni singolo sbuffo o borbottio emettesse.
Proprio non capiva perché doveva stare lì ad ascoltare, coloro che aveva soprannominato, oca uno, oca due e oca tre discutere su antichi miti, che chiunque, nato e cresciuto a Taharis, conosceva meglio delle proprie tasche, di cui Nym, le vergini sacrificate erano solo le più recenti.
Si domandò in che universo parallelo vivessero per conoscere tanto male la loro storia. Doveva essere proprio un luogo fuori dal tempo e dallo spazio.
《E il lupo e la cacciatrice?》Il generale sorrise, mentre si appoggiava con le mani all'indietro sulla ringhiera della balconata.
《Quella è una favola per bambini.》 Mormorò Iris Flame alzando le sopracciglia e spalancando gli occhi, per dare più enfasi alle sue parole.
Le sembrava un pesce palla, ma sarebbe stato poco gentile farglielo presente. Per questo decise di dirglielo.
《Sembrate proprio un pesce.》
La dama aprì ancora gli occhi, due orbite azzurre, spalancate, erano fisse su di lei con un'aria omicida, mentre due risate risuonavano. La prima era una di quelle risate che non puoi non pensare che siano belle, quelle di pancia, contagiose, che ti scaldano il cuore, la seconda, invece, era uno sghignazzo contenuto, a fasi, un vero e proprio supplizio per le orecchie.
《Oddio, così è peggio.》Mormorò, trattenendo un sorrisetto di scherno e  constatando che la risata che tanto le era piaciuta apparteneva al generale. Possibile che un'individuo tanto indisponente avesse una risata così bella?
All'improvviso qualcuno si schiarì la voce dietro di lei.
E, mentre Mira sentiva una sensazione di calore scuoterla da capo a piedi, la  sua mano le toccò un fianco e, nonostante i vari strati di tessuto che separavano la sua pelle nuda dalla sua, le sembrò che miliardi di aghetti la perforassero, senza provocarle alcun dolore, lasciandole quell'inconfondibile sensazione, che le causava una felicità immensa.
Si girò, sorridendo radiosa, prima di buttargli le braccia al collo e perdendosi a contemplare quegli occhi color cielo stellato.
Ora che finalmente era arrivato, ed erano vicini, le sembrava che ogni cosa fosse al suo posto, che le stelle e la luna fossero più luminose e splendenti che mai, che Iris Flame e il generale fossero soltanto una parte marginale in quella balconata. Le sembrava che il mondo iniziasse e finisse con lui.
《Ti ho cercat..》S'interruppe, mentre lui le portava un dito sulle labbra, a zittirla, e avvicinava pericolosamente il viso al suo.
Il cuore iniziò a battere talmente forte, che le sembrava fosse stato sostituito da un esercito di tamburi. Spalancò gli occhi, godendosi lo spettacolo che la Dea le aveva messo davanti, cercando di non sbavare come un'adolescente vittima degli ormoni impazziti.
Sam era ancora in divisa, sporco di terra e ricoperto di sudore, segno che doveva aver appena finito un allenamento particolarmente intenso, e nonostante questo, o forse proprio per questo, si sentiva attirata a lui come una piccola ape con il nettare.
Si guardarono intensamente, i volti a pochi centimentri di distanza, prima che Mira appoggiasse la fronte sulla sua, inspirando a pieni polmoni il profumo di pino e muschio coperto dall'odore del fango e della terra.
Le sembrava che, quel piccolo gesto, le riequilibrasse ogni singola emozione, ogni singola cellula del proprio sistema sembrava essere tornata al proprio posto.
《Lord Comandante, quale onore.》La voce impudente del generale, la riscosse dalla sua piccola bolla di paradiso in terra, riportandola alla realtà.
Si girò, fulminandolo con tutta la potenza del suo sguardo. Se solo gli sguardi potessero uccidere, pensò.
《Sono venuto a prendere la principessa Mira, il nostro rituale ci aspetta.》
《Dobbiamo ancora finire il nostro di rituale.》
Mira spostò lo sguardo dal generale, trionfante, con l'infinitesimo bicchiere ambrato alla sua mercé, domandandosi come riuscisse ad essere ancora lucido, a Sam, che staccate le mani dal suo volto, e giratosi verso l'allegra combriccola, notava per la prima volta la pelliccia che la ricopriva, alzando impercettibilmente un sopracciglio per tutta risposta.
Un leggero fastidio, improvvisamente silenziato, le giunse dal legame, prima che Sam si togliesse la giacca della divisa e la camicia lentamente e glieli porse, restando completamente a petto nudo. Restò due minuti in completa adorazione, imprimendo, nella sua testolina, ogni singolo addominale scolpito e le forma delle spalle aperte e solide. Guardò i tatuaggi rapita, come sempre, dai motivi selvaggi e tribali che ricoprivano quel corpo scolpito dagli dei, prima di togliersi la pelliccia e porgerla al generale, che sembrava non provasse nessuna emozione in quegli occhi neri come la pece.
《Non ce n'era bisogno, avevate la mia pelliccia a scaldarvi.》Le disse sorridendole affabile.
《Io sopporto meglio il freddo, generale.》S'intromise Sam, cingendole una spalla. 《Così potrete smetterla di bere lo Spaccaneve.》Continuò porgendo una mano al generale e stringendo la sua, per poi fare lo stesso con Iris Flame e la sua Anima Compagna. 《E, adesso se volete scusarci, rapisco la principessa.》Finì, iniziando ad allontanarsi a grandi passi e portando Mira con sé, mentre lei rideva di felicità per la prima volta da tutta la sera.
《Dobbiamo ancora finire il nostro rituale, mia bellissima principessa.》Le urlò dietro il generale, mentre Mira, correndo per tenere il passo di Sam, fingeva di non sentirlo.

A winter's tale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora