🦋11- La caccia💫🦋

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Un trepidante silenzio d'attesa calò nella radura al limitare della foresta

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Un trepidante silenzio d'attesa calò nella radura al limitare della foresta.  Melisandre, la Sposa Ripudiata, impellicciata ed ingioiellata con la classe e l'eleganza di una regina di tutto rispetto  stava facendo il suo ingresso teatrale, scortata immancabilmente dal Principe Darius.

Teneva saldamente, tra le sue lunghe ed eleganti mani un' ampolla dall'aspetto singolare. Questa era in vetro, composta da pezzi di differente misure e tagli, la cui trasparenza mostrava piccoli pezzi di pergamena accartocciati all'interno. Il principe le sistemò accuratamente, con l'attenzione di un figlio premuroso, la pesante pelliccia candida, prima di fare l'occhiolino a Mira.

Sua madre doveva averlo notato perché arricciò con disapprovazione il suo elegante nasino all'insù.

《Prescelti, avrete senz'altro sentito parlare della caccia notturna, come potete ben immaginare non è una caccia come le altre a cui avete partecipato. Decretò imperiosa al piccolo pubblico, pronto ad ascoltarla. 《Vi è un cervo dal manto dorato come il Sole, ma dal passo veloce come il vento. Chi sarà tanto audace e lesto nel riuscire a catturarlo, avrà un vantaggio nel prossimo rituale, potendovi accedere già stanotte.》

《Per facilitarne la caccia, si lavorerà in coppia. Potrete così conoscere meglio uno dei partecipanti.》 Proseguì Darius prendendo la parola.

《Dato l'elevato numero di prescelti, quest'anno ci saranno quattro coppie e un trio. Come da tradizione faremo un'estrazione per far in modo che sia tutto trasparente e per dare al fato l'ultima parola. 》Finì per lui la regina, alzando vittoriosa l'ampolla al cielo.

Abbassata questa, il principe iniziò a frugare le mani all'interno, per pescarne due bigliettini spiegazzati. Li mostrò al piccolo gruppo, iniziando ad srotolarne uno con una lentezza studiata, degna di un commediante.

《Alaric Grenfold.》

 
Un ragazzo basso dalla carnagione turchese, tutto tranne che bello alla vista, e il copricapo da caribù alzò la mano, mostrando dei piccoli denti, storti e cariati, in quello che doveva essere, a tutti gli effetti, un sorriso. 

Sembrava che una decina di scariche elettriche lo attraversassero tutto, dal modo in cui tremava emozionato.

《Uh bene, agitato? Adesso vedremo chi ti affiderà il destino per questa sera.》Darius aprì il secondo biglietto con la solita calma, aspettando il momento perfetto per leggere il secondo nome.  Era certa, guardandolo, che sarebbe stato un magnifico cantastorie,  su questo non aveva dubbi.

《Fen Ferrik.》Una giovane bionda dalle guance paffute alzò le mani.

Mira questa volta buttò un occhio distratta, interessata più al cipiglio di Sam che all'estrazione. Se il discorso con il generale, l'aveva turbato nel profondo, non era di certo una sua preoccupazione. Aveva ben altro a cui pensare in quei giorni, la settimana di rituali che l'attendeva, per esempio. Come non fissare le labbra morbide e carnose del generale, ne chiedersi che gusto potessero mai avere, un altro esempio.

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