Il giardino di Nym dava il meglio di sé al tramonto, l'enorme albero di glicine, dai fiori lilla e violetti, e il cielo sfumato di rosa erano suggestivi.
Le era sempre piaciuto quel giardino. Quand'era piccola suo padre la portava spesso in quel posto incantato, raccontandole l'unica fiaba capace di farla piangere ancora adesso.
Si avvicinò alla panchina lavorata in rame, posta sotto gli enormi rami dell'albero, dove il generale era seduto con le gambe divaricate. Notandolo, lo spettacolo mozzafiato dell'albero al tramonto riuscì quasi a passare in secondo piano.
Il generale era davvero bello, talmente bello da toglierle il fiato. Vedendolo così rilassato, preso a godersi il tramonto, non aveva l'aria da padrone del mondo che tanto gli si addiceva.
Coperto da una morbida pelliccia di orso bianca e da dei pantaloni in velluto bianchi anch'essi, le sembrava il più impeccabile dei gentiluomini, ma il fuoco nello sguardo che le lanciò, un secondo dopo averla vista, aveva ben poco di impeccabile.
《Allora vi piace?》Gli domandò cercando di guardare in qualunque direzione non fosse la sua.
《Non ho fatto un lungo viaggio per vedere e apprezzare giardini, ma ammetto che è bello. Rilassante quasi.》
《Se non per apprezzare giardini, per cosa siete venuto a Taharis, se posso chiederlo?》 Era la prima volta che Darius portava con sé alcuni soldati scelti da lui, generalmente erano sempre le stesse guardie fidate di suo padre ad accompagnarlo a casa. Mira si chiese cosa ci vedesse suo fratello di speciale nel generale.
《Sono venuto per voi, ovviamente.》
《Ovviamente siete un grande bugiardo.》Lo prese in giro, riportando lo sguardo su di lui.
《E voi una ficcanaso, eppure eccoci qui.》Le rispose il generale, guardando distrattamente la neve bianca, coperta da migliaia di fiorellini caduti color lilla, ai loro piedi.
《Dicono che le bugie abbiano le gambe corte.》
《Dicono anche donna che origlia, disgraziato chi la piglia.》Constatò, mostrando la solita fossetta.
《La disgraziata è chi piglierà voi e, davvero, avrei fatto a meno di origliare la vostra amabile conversazione con Iris Flame.》 Disse sorridendogli con smacco. 《Le conversazioni e i flirt di due bugiardi non rientrano tra i miei interessi. Ho di meglio da fare.》
《Tipo sbavare dietro al Lord Comandante?》
《Io non sbavo dietro a nessuno. Rimangiatevelo.》
Lui le fece cenno di sedersi sulla panchina, sorridendo. 《Dimostratelo.》
《Se dimostrarlo significa essere carina con voi, passo.》
《Non ho bisogno di costringervi ad essere carina, verrà un momento in cui supplicherete per ricevere delle mie attenzioni.》
Mira gli si avvicinò, puntando le mani sulle sue spalle.
《Nei vostri sogni.》Disse spintonandolo leggermente e sentendo la sua schiena sbattere contro la panchina. 1-0 per lei.
《Per quanto mi dispiaccia disilludervi, non sogno una ficcanaso.》Le rispose, tirandola verso di sé per il corsetto e adagiandola affianco a lui, sulla panchina, continuando a stringerla a sé.
《Levatemi subito le mani di dosso.》Gli disse categorica, puntando gli occhi sui suoi occhi neri.
《Altrimenti?》
《Ve le taglio.》
Il generale sorrise, alzando gli occhi al cielo, colorato di mille sfumature di rosa, arancione e viola, e, contemporaneamente, le mani in segno di resa.
《Ho delle mani troppo belle per permettervelo.》
Mira scosse la testa, era una causa persa.
《Com'è stato crescere ad Hagar?》Gli domandò per sviare il discorso verso dei temi che non avrebbero causato la morte repentina del generale per la sua mancanza di buone maniere.
《Mah..l'allenamento è stato duro i primi anni, non spiccavo di autocontrollo.》 Iniziò lui, prima che Mira lo interrompesse.
《Perché adesso sì?》 Gli domandò divertita, con il solo scopo di infastidirlo.
Lui scosse la testa bionda, spostandosi un riccio ribelle.
《Fingerò di non avervi sentita, comunque con il tempo, e grazie all'aiuto di due ragazzi molto più disciplinati di me, sono riuscito a gestirmi e controllare i miei impulsi. Da lì, l'allenamento e la preparazione sono stati solo un crescendo.》
Mira lo guardò imbambolata, stupendosi. Non credeva ammettesse di aver avuto bisogno di un aiuto, non le sembrava proprio il tipo.
《E il tempo com'è? 》Domandò improvvisamente curiosa, aveva sentito che più ci si avvicinava al muro più le temperature salivano ed i ghiacchi e la neve che ricoprivano la Corte dell'Inverno erano solo un vago ricordo.
《Il clima è mite, non fa troppo freddo e neanche troppo caldo. Il cibo è discreto.》Le rispose con disinteresse, come se stessero parlando di ovvietà e non del posto in cui era cresciuto. Rimase leggermente delusa, sperava le dicesse qualcosa di più, era davvero interessata ad Hagar. Samael parlava così poco di quel periodo, che non aveva mai osato fargli delle domande così apertamente.
《Preferisco Tabit, più accogliente e con più divertimento.》Continuò lui, non accorgendosi della sua delusione. Doveva far chiaramente riferimento alle numerose prostitute che vi risiedevano per soddisfare i bisogni delle truppe.
《Ed io che credevo non pagaste per un po' di compagnia femminile. 》Lo punzecchiò divertita.
《Ovviamente non pago.》Le rispose arrogante, lanciandole uno sguardo di finta sufficienza, mentre portava le mani a togliere, con dei colpetti eleganti, della polvere invisibile nella pelliccia di orso.
《Non lo sapremo mai.》
《Ora sono io a dover ficcare il naso.》Le disse cambiando discorso e portando gli occhi neri su di lei.《Che ci fa un albero del genere in un posto tanto inospitale.》
《Ad Hagar non vi insegnano la favola di Nym?》
《Ad Hagar addestrano soldati, le favolette per bambini le lasciano alle corti.》Le disse scuotendo lentamente la testa bionda.
《È tutto tranne una favoletta per bambini.》 Gli rispose seccata, amava quella favola. Nonostante i risvolti macabri e orrendi, sentiva un'interconnessione con quella storia e con quel posto. Come se averla sentita per così tante volte e così spesso, l'avesse resa una parte di lei.
《Forza, raccontatemela mia bellissima principessa. Non volevo offendervi.》Le rispose, guardandola intensamente, come se volesse trasmetterle la sua buona fede.
《Sarebbe la prima volta.》Bofonchiò Mira. Prima di aggiungere, a voce più alta:《Molto tempo fa, si aggirava per il castello una donna dal volto sconosciuto a tutti. Portava costantemente un enorme mantello che la celava alla vista di chiunque.》
《Doveva essere molto brutta allora.》Constatò divertito il generale.
《No, al contrario, dicono fosse di una bellezza fuori dal comune. A tal punto che chiunque riuscisse a scorgere sotto il mantello, fosse ossessionato dalla sua visione.》Il generale le stava guardando le labbra in religioso silenzio. Iniziò a pensare che se avesse continuato a guardarla così non sarebbe mai riuscita a raccontare la storia in maniera impeccabile.
Le sembrava che il suo cuore stesse facendo delle capriole in avanti e all'indietro, mentre le si attorcigliavano le budella.
Fece un sospiro, prima di riprendere:《Un giorno la donna trovò questo bel giardino, dove risiedevano numerose farfalle blu. Dovete sapere che qui si dice che le farfalle siano i nostri spiriti guida, coloro che ci indicano il nostro destino. La donna non aveva mai visto tante farfalle insieme nello stesso posto. Così decise di togliere il mantello e le farfalle s'innamorarono di lei, facendo a gara per potersi posare sui suoi capelli profumati. Da quel momento, iniziò a venire nel giardino ogni giorno, trovando pace e serenità nelle sue nuove amiche alate.》Si schiarì la voce, sorprendendosi nuovamente per come la guardasse rapito. 《Ma non poteva sapere che c'era qualcuno che la controllava da distanza. La bellezza della donna, tanto sussurrata a corte, aveva iniziato a causare invidie, gelosie e bramosia. Un giorno una giovane dama del castello, si appostò dietro a un cespuglio con un suo amico. Entrambi guardarono la donna misteriosa e vedendo la sua incredibile bellezza, saltarono fuori per farle del male. L'uomo la stuprò in maniera barbarica, sfregiandole il bellissimo volto, sotto lo sguardo impassibile della dama. Una volta finito, la dama le si avvicinò per darle il colpo di grazia, pugnalandole il cuore in profondità.
Mentre la donna stava morendo le farfalle si posarono sui suoi fluenti capelli, trasformandola in questo bellissimo glicine e donandole una seconda vita. Da qui prese il nome di Nym, l'albero della pace.》
《È una bella storia, ma non credo che avrebbe scelto di diventare un albero se avesse avuto scelta.》Disse lui, girandosi a guardare l'enorme albero alle loro spalle.
《Credo vi sbagliate, in fondo lei desiderava solo la pace e la serenità che le donavano le farfalle.》Gli rispose, apprezzando per la milionesima volta quel posto capace di farla sentire in una bolla fuori dal tempo.
Dopo qualche minuto nel silenzio più assoluto, il generale le toccò una ciocca di capelli, giocandoci lentamente con le dita.《E le farfalle?》
《Alcuni dicono siano morte, sacrificandosi per lei.》
《Una vita per una vita.》Constatò lui.
《Esattamente.》
《Non vi facevo così.》Le disse, le sue dita, dal gioco, avevano iniziato ad accarezzarle i capelli in maniera dolce e Mira, per la prima volta, lo lasciò fare. Chiuse gli occhi, appoggiando totalmente la schiena alla panchina, si sentiva totalmente in pace.
《Il fatto che io non segua le tradizioni non vuol dire che non ami le storie del mio popolo.》
《Touche, ma nonostante questo improvviso lato umano, continuo a credere che non siate una signora, mia bellissima principessa.》
《E io continio a credere che voi siete la persona più detestabile che conosca generale.》Lo riprese, sorridendo ad occhi chiusi.
《Vi siete persa due rituali in questi giorni, per la vostra felicità.》Continuò lui cambiando nuovamente discorso, Mira trovò incredibile come riuscisse a farlo.
《Questo perché la vita si ricorda di darmi qualche gioia ogni tanto.》Gongolò entusiasta, aprendo gli occhi e guardando i piccoli fiori violetti sopra di loro.
《Non parlate troppo presto, la Dea Dreykee potrebbe sentire e decidere di giocarvi un brutto tiro.》
《E a voi ha giocato un brutto tiro?》Chiese curiosa, chissà come doveva essere la sua Anima Compagna. S'immaginò una ragazzina minuta e con il mutismo selettivo, pronta a servirlo e riverirlo.
《È presto per rispondervi.》 Il generale la guardò nuovamente grattandosi la testa, per poi spostare dei riccioli ribelli davanti agli occhi.
《Su, non siate timido e non fatevi pregare, è brutta? O magari è un lui. 》Disse portandosi l'indice al viso come per meditarci su.
《Ovviamente è una lei. Credevo fossero chiari i miei interessi.》 Le rispose sarcastico.
《Una lei, e allora perché non sprizzate felicità da tutti i pori. Dev'essere certamente brutta.》
《Non è affatto brutta, è molto..graziosa.》Le disse alzando gli occhi neri profondi su di lei e mostrando un sorriso bianco e perfetto.
《Solo graziosa? Voi uomini e il vostro tenere tutto per voi.》
《È molto bella, in realtà, ma non credo sia adatta a me.》
《Beh magari non lo siete neanche voi per lei.》
《Io sono il tipo di tutte.》Le rispose sornione.
《Piantatela, avete un ego smisurato.》
《Generalmente quando una signora parla di me si riferisce a qualcos'altro di smisurato però. Ah, dimenticavo che voi non siete una signora. 》 Disse prendendola in giro.
Mira gli tirò un pugno forte sulla spalla.
《Siete pessimo e privo di buone maniere. Sono certa che la vostra compagna scapperà a gambe aperte.》
《E voi siete manesca. Non penso sia legale tirare pugni a chiunque abbia un idea diversa dalla vostra.》Disse fingendo di accarezzarsi dove Mira l'aveva colpito.
《Per me sì. Vi tratto come meritate.》
《Sono certo di non meritarmelo mia bellissima principessa, ma comunque vi è piaciuta la rosa?》
《Molto..ma non cresce qui, dev'esservi costata parecchio.》
《In realtà nulla.》
《Non fate lo sciocco, dovreste tenere di più alla vostra paga. Un giorno con quella potrete comprarvi la libertà.》
Il generale alzò impercettibilmente le sopracciglia, spostando lo sguardo oltre l'albero.《Il vostro amico se l'è comprata?》
《Il Lord Comandante dite? Sì, è un uomo libero.》
《Da quanto?》
《Dall'anno scorso. Perché questo improvviso interesse?》Gli chiese infastidita. Non stava affatto pensando a Sam e sentirlo nominare le ricordava solo il fatto che non fosse venuto a trovarla.
《Domanda assolutamente lecita, mi domandavo come mai fosse ancora al servizio della corona, visto che è un uomo libero.》
《Vedete, alcuni uomini hanno un senso della giustizia molto radicato, cosa che non mi sembra voi abbiate.》
《Da cosa avete dedotto che non sono giusto?》Sembrava sinceramente divertito, come se avesse detto qualcosa di buffo.
《Dal modo in cui avete creduto alle assurdità di Iris Flame.》Sentenziò lapidaria.
《Non mi sono sembrate delle assurdità, ho visto come lo guardate.》Gli occhi neri la guardarono improvvisamente glaciali, sembrava che tutto il calore e ciò che li aveva illuminati per tutto il loro incontro fosse scomparso. Lasciando solo due enormi baratri che sembravano pronti ad inghiottirla.
《Come lo guarderei?》
《Come se fosse tutto ciò che potreste mai desiderare.》
《Sono fesserie e poi non vi riguarda.》
《Su questo siamo d'accordo, non mi riguarda. 》Le rispose prima di chiudersi in un silenzio ostinato, guardando l'albero dagli incantevoli fiori viola che li sovrastava.
Mira si guardò le mani, indecisa sul da farsi. Sembrava si fosse indispettito e lei non aveva voglia di perdere tempo dietro ai suoi sbalzi d'umore. Aveva cose ben più importanti a cui pensare, come il veleno e il traditore che gli aveva giocato un brutto scherzo. Questo doveva avere la priorità rispetto al paio di occhi neri che avevano lasciato perdere l'albero per tornare a guardarla in un modo strano. Sembrava un mix di irritazione, rispetto e desiderio.
Abbassò lo sguardo sulle sue scarpette in cristallo trasparente, incapace di sostenere il suo sguardo un minuto di più e decidendo che l'avrebbe ringraziato per poi levare le tende.《In realtà ho accettato la vostra proposta perchè vi volevo ringraziare per la rosa e per avermi salvato la vita. 》
《Questo proprio non me l'aspettavo ed io che credevo aveste accettato per il piacere della mia compagnia.》
《Si, effettivamente un cenno di assenso come ai cani sarebbe stato uguale e meno dispendioso.》Gli rispose piccata, alzandosi e lisciandosi il vestito. 《Non so perché mi sono data tanta pena.》
《Perché vi piaccio.》Le rispose prontamente lui, alzandosi.
《Ancora con questa storia.》
《Sì, voi siete ossessionata da me. E vi capisco, davvero. 》Disse mostrando la fossetta, mentre un ricciolo ribelle gli copriva un occhio.
《Non sono affatto ossessionata da voi.》
《Continuate a ripetervelo magari finirete per crederci.》
《Voi vi divertite a punzecchiarmi non è così?》Gli rispose infastidita.
《Tanto quanto voi vi divertite a sfidarmi.》Le disse portandole una mano sotto il mento e alzandole delicatamente il viso verso di lui. I suoi occhi neri la fissavano bramosi, la forza e la sicurezza che emanavano l'attiravano verso di lui come magneti. Il cuore iniziò a battere all'impazzata mentre una serie di brividi la fecero improvvisamente sussultare.
Il generale le stava guardando le labbra senza alcun ritengo, mentre spostava il pollice verso il suo labbro inferiore, disegnando piccoli cerchi. Lo sguardo illuminato da una luce primitiva e selvaggia.
Mira si protese verso di lui, incapace di muoversi, come se le sue gambe e il suo corpo avessero deciso di piantare delle radici in quel giardino.
Il generale avvicinò lentamente il volto al suo, era talmente vicino che poteva sentire il respiro caldo solleticarle la pelle e un profumo di legno e cuoio riempirle i polmoni.
Chiuse gli occhi, dichiudendo leggermente le labbra, certa che l'avrebbe baciata.
Ma dopo cinque secondi, di trepidante attesa, li riaprì vedendo quegli occhi, neri e profondi, presi ad osservare una nuova arrivata.
Una piccola farfalla dalle sottili ali bluastre era posata sul pollice del generale, che era ancora fermo sul suo viso.
《Ecco il mio destino quindi.》Pinterest mi regala tante gioie, Nym me la sono immaginata più o meno così:
Mentre invece per chi non sapesse com'è un glicine, eccolo:
Io mi sono letteralmente innamorata di questo albero! ❤
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A winter's tale
Fantasy~IN RIELABORAZIONE ~ Taharis, una corte antica e malvagia, dove l'inverno regna sovrano. Una corte dove bellezza, ricchezza e potere hanno peso nella vita di ciascun suddito. Ma per una settimana all'anno, durante la Settimana delle Stelle, anche i...