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Mira seguì Sam oltre la porta

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Mira seguì Sam oltre la porta. Non sapeva cosa le volesse dire e questo l'agitava, odiava non avere il controllo della situazione.
Lui si fermò accanto al cervo, indicandolo con la mano destra abbronzata, quella dell'anello.
《Questo è veleno Mira, prima di toccarlo stava bene.》
Guardò la ghirlanda, domandandosi chi poteva arrivare a tanto e perchè. La settimana delle stelle doveva essere portatrice di gioia e stabilità nel regno. Il popolo aveva bisogno di credere in qualcosa, e credere nella presenza di una parte mancante era sempre stato un fattore amalgamante e di collaudo nella loro società. Dunque chi era il pazzo da creare scompiglio in un periodo così delicato e così importante?
《Questo era un avvertimento.》 Riprese Sam, aspettando una sua reazione. Ma lei restava in silenzio, non capiva. Avvertimento? Per cosa?
Sam scosse la testa, continuando: 《È chiaro che gli unici che sarebbero stati in grado di cacciare il cervo siamo noi, nessuno dei partecipanti mi sembra a proprio agio con un'arma in mano.》
《Ma non capisco. 》Balbettò Mira, guardando la lavanda selvatica, il fiore che tanto le ricordava sua sorella Clythia.
《In realtà anche il generale sa utilizzare le armi.》Puntualizzò lei, sperando che fosse rivolto a lui e ricordandosi le mani del generale strette in quelle ingioiellata della sorella quella mattina all'arena.
Sam le accarezzò una spalla, il tocco gentile. 《Certamente ma, pensaci su, è a corte da troppo poco tempo per crearsi inimicizie.》
Effettivamente, doveva ammetterlo era a corte da troppo poco per aver già suscitato interessi omicidi nei suoi confronti. Quindi il veleno doveva senz'altro essere rivolto a loro.
Mira buttò le braccia attorno al collo di Sam, nascondendo il viso nella pelliccia di lupo. Era tutto troppo irreale per frenare il bisogno che provava nei suoi confronti. Doveva sentire che lui era lì con lei, ad affrontare qualunque cosa insieme.
《Non posso credere che qualcuno mi odi cosi tanto, non posso accettarlo.》
Sam le accarezzò lentamente la schiena, cercando di tranquillizzarla. 《Shhhh, calmati. Nessuno può odiarti e poi sono sicuro fosse per me, sai bene che a corte c'è gente a cui non vado troppo a genio.》
《Lo dici solo per tranquillizzarmi.》
《No, lo dico perche è vero. Anche se sei... fastidiosa all' inverosimile con tutti, senza eccezioni, la maggior parte del tempo.》
Mira si scostò dall'abbraccio, leggermente piccata. 《Beh tante grazie, credevo volessi consolarmi.》
Sam le portò l'indice alle labbra a zittirla, causandole la cosa più vicina a un attacco cardiaco che avesse mai provato.
《Non ho finito. Vedi? Questo è una riprova di quanto tu sia fastidiosa mia portentosa allieva. Non ascolti mai, e questo è il rispetto che hai dell' opinione altrui, Mira.》Continuò lui, guardandola intensamente con gli occhi blu divertiti.
《Sono un disastro sociale, grazie. 》Sentenziò teatralmente.
《No, neanche questo. Non sei solo un disastro sociale. 》Disse il Lord Comandante, accarezzandole dolcemente il viso. 《Tu sei un disastro naturale. Hai la potenza distruttiva di un uragano e la bellezza primordiale del mare in tempesta.》
Bene, la trovava bella quanto una calamità naturale. Questo, doveva ammetterlo, ferì la sua vanità. Non che si reputasse una dea scesa in terra, ma insomma sapeva di essere almeno carina.
Eppure non capiva perche continuasse a stringerla così, se la trovava davvero così orribile e ripugnante.
《Credo che tu mi debba lasciare.》
《Non ho ancora finito. E in più fai un sacco di rumore, con quel tuo solito tono arrogante e orgoglioso, e hai fatto talmente tanti danni in questi anni che sinceramente ho perso il conto.》
Gli mise le mani al petto, allontanando lo sguardo da quegli occhi color cielo stellato, e girò su se stessa per incamminarsi verso il lago. Non poteva continuare a stare lì, aveva un limite di sopportazione. Certo, era molto più basso della maggior parte della gente. Ma la Dea sapeva lo sforzo interiore che si era autoimposta nel restare a sentirsi dire quanto fosse sbagliata.
《Non vuoi sentire cos'altro devo dire? 》Le urlò dietro Sam.
《No, hai detto abbastanza.》
《Ecco, vedi sei anche una vigliacca.》 Disse gongolante.
Doveva provare proprio un piacere sadico a ferirla così. Si rigirò su se stessa, fronteggiandolo. Aveva tutta l'intenzione di chiudergli la bocca a suon di pugni. 《Ripetilo, se hai il coraggio.》
《Mirabelle Asarèen sei una vigliacca.》Mormorò Sam improvvisamente serio, annullando di nuovo lo spazio fra loro. 《Sei una vigliacca perchè quando le cose si fanno difficili tu molli la presa. L'hai fatto adesso come l'hai fatto quella notte.》
Mira rimase ferma, congelata al suo posto, incapace di ribattere. Chiuse gli occhi, per una frazione di secondo, e fece un respiro profondo.
《E nonostante questo, nonostante i tuoi mille difetti, non posso che pensare che tu sia totalmente perfetta così, con la tua testa dura, e che nessuno possa mai veramente odiarti.》Disse lui prendendole di scatto il viso e avvicinandolo al suo. La guardava in attesa, aspettando una risposta.
《 Oh Dea, potrei dare la mia coda per una dichiarazione così. 》Disse una voce sensuale e roca, interrompendoli.
Mira interruppe a malincuore il contatto visivo per girarsi verso la voce. Questa apparteneva a una di un gruppo di tre sirene, dagli occhi grandi e sgranati.
Avevano dei volti dal fascino misterioso, i nasi dritti e all'insù, le labbra carnose, i capelli lunghi e impreziositi da perle e conchiglie. Portavano numerose collane e anelli preziosi che tintinnavano. I seni scoperti e pieni, le rendevano ancora più lussuriose.
《Questo è senza alcun dubbio meglio del mio ultimo romanzo, uno schiavo che si innamora della sua padrona...pensavo fosse davvero stupendo, prima di questo. È così maschio.》Continuò la seconda, indicando Sam con un ditino sottile ricoperto di zaffiri.
《Così sexy. 》Si aggiunse un'altra, torcendosi la lunga chioma con movimenti capricciosi e spietati.
《Lo voglio, stara bene accanto ai miei bauli.》 Riprese la prima.
Le tre sirene si avvicinarono alla sponda del lago, per quanto le loro lunghissime code squamate glielo permettessero.
《No, sarà mio. 》Disse la seconda, iniziando a intonare un canto seducente, capace di catturare nel profondo l'anima di qualsiasi uomo. Subito seguita dalle altre due con le loro voci ammaliatrici.
Spesso e volentieri, aveva guardato da lontano con Merope quelle creature tanto affascinanti quanto pericolose. Alla strega non piacevano particolarmente, un po' perché le reputava avide e un po' per la gelosia di quei corpi eternamente giovani, così non le aveva mai permesso di avvicinarglisi.
Sam si staccò da lei, interrompendo il loro contatto per incamminarsi verso il lago. Gli prese un braccio, ma lui continuò a procedere nell'acqua, trascinandola. Gli prese anche l'altro braccio, tirandolo a sè, mentre l'acqua gelida le copriva pian piano il busto.
《Sam cosa pensi di fare?》Domandò allarmata, sperando che la sua voce lo ridestasse dal suo stato di trance.
Ma perquanto tirasse e cercasse di trattenerlo vicino alla riva, lui continuava a procedere in balia del lor canto fatato e incurante di ciò che gli avveniva intorno.
La prima sirena le si avvicinò, strappandole le mani dalle braccia di Sam e spingendole forzatamente la testa sott'acqua, con l'intento di annegarla.
《Sei un po' un intralcio, sciocca innamorata.》

A winter's tale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora