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I vestiti sono sparpagliati a terra, io sono seduta sul letto con il cellulare in mano, molto tranquilla, consapevole del mio ritardo.

"AMBER! SBRIGATI, FRA DIECI MINUTI ME NE VADO!", strilla il mio amato fratellone.
"Calmati, Louis. Mi sto vestendo."
In realtá non è vero, sono ancora in pigiama.
Faccio sempre dei dispetti a mio fratello, e mi riescono bene. Ci casca sempre.

Interviene mia madre.
"Amber, sbrigati! Non prendi mai niente sul serio, ma almeno il lavoro si! E poi a te piace, andiamo! Tuo fratello Louis ha molta pazienza!"
Sbuffo un pó, però è vero, mi è venuta voglia di "disegnare" sulla pelle delle persone.
Mi tolgo il pigiama e indosso qualcosa a caso dall'armadio. Stamattina non mi va di curarmi del vestiario.
Prendo le chiavi della macchina e scendo le scale.
"Finalmente.",borbotta mia madre.
"Guido io.", Louis mi prende le chiavi dalle mani.
Prendo un biscotto dal pacco aperto sul tavolo, e raggiungo mio fratello in cortile, che ha appena messo in moto la macchina.
.
Louis ha ventuno anni, uno in più di me.
Fin da piccoli siamo stati sempre molto uniti, anche se io sono diversamente dolce e non lo dimostro.
Vorrei raccontargli del mio piccolo grande segreto, del mio unico amico, ma ho paura. Ho paura di tutti. Forse è per questo che non ho nessun amico a parte il mio diario.
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La macchina si ferma nel parcheggio del negozio.

"Scendiamo, siamo in ritardo di dieci minuti.", lo dice come se fosse colpa mia. In realtá forse lo è.
Scendo dalla macchina senza rispondere, e mi avvio con passo veloce verso l'ingresso del negozio.

"Eccovi, finalmente!"
La voce stridula della proprietaria, Ally, si diffonde per tutto il piccolo negozio.
Louis accenna un piccolo sorriso e butta gli occhi su di me, per far capire che la colpa è mia, come sempre. Non ci faccio caso, ormai sono abituata.
...
DIARIO
Mio fratello è il ragazzo bello, con un sacco di tatuaggi, ma a posto con la testa, con tante ragazze ai suoi piedi. Lui deve sempre avere ragione anche quando non ce l'ha, è impossibile che le persone credano che per una volta lui ha torto, perchè lo giudicano dalla faccia. Lui è bello e quindi ha ragione ed ha la testa a posto.
Io invece sono la ragazza brutale, quella da evitare. Con i capelli colorati, con il piercing sul labbro, con dei tatuaggi. Ma io sono una femmina, e quindi se ho i tatuaggi e i piercing sono automaticamente cattiva.
...

"Sono sicuro che è stata Amber a farti ritardare, Louis. Non è vero?"

...
DIARIO
Quando il proprietario del negozio, Will, dice a Louis frasi tipo " È stata Amber a fare questo, vero?" , è come se un peso enorme si trasferisse sulla schiena di mio fratello. Perchè infondo lui mi vuole bene, e non riesce a rispondere. La maggior parte delle volte alza le spalle.
Giá, lui è il bravo ragazzo.
...

Louis fa finta di niente, e si occupa del primo cliente del giorno.

ORE 15:45

"Oh, Amber! Ho scordato di dirti una cosa. C'è un mio amico che vorrebbe il suo terzo tatuaggio, te ne devi occupare tu, io ho avuto un piccolo imprevisto con un cliente che ha spostato l'orario. Gli ho detto di passare alle quattro, okay? Mi raccomando, non farmi fare brutta figura!"
Mi passa il foglio di carta con il disegno.
"Che palle, Louis! È un tuo amico, non un mio amico!"
"Beh, è evidente. Tu ... insomma"
Sobbalzo. È vero. Non ha completato la frase, ma ho capito. Io non ho amici. E lui me l'ha voluto ricordare. Oggi abbiamo tutti la luna storta.

La porta si apre e fa lo stesso scricchiolio di sempre.
Mio fratello si gira sorridendo.
"Niall!"
Gli va incontro come se non lo vedesse da tempo, quando invece si saranno visti sicuramente ieri sera a una di quelle odiose feste.
Il ragazzo ha dei capelli castani chiari, praticamente biondi, due tatuaggi (uno sul polso e l'altro sul braccio, un pó piú su), indossa dei jeans chiari, della vans nere e una t-shirt blu.
"Lei è Amber, mia sorella. Mi dispiace, ma il tatuaggio te lo fará lei, perchè io devo occuparmi di un signore rompipalle che ha spostato l'orario."
Il ragazzo ride. Anzi, Niall. Ha dei denti dritti e bianchi.
"Fa lo stesso, spero che però abbia imparato da te!"
Una vampata di calore mi assale. Devo rispondere. Devo rispondere.
Sto per aprire la bocca, quando lo guardo. Mi sta sorridendo. Mi sta guardando.
Faccio finta di niente. Lui si siede sul tavolo, con un modo di fare tutto suo.
"È questo il tuo tatuaggio, giusto?", chiedo al ragazzo. Ehm, a Niall.
"Si"
"Va bene."
Mio fratello mi aveva giá detto che lo voleva sul braccio, quasi nello stesso punto dove lui ha fatto il mio.
Non so perchè, ma mi tremano un pó le mani. Ho paura di sbagliare. Si, è per quello. Si. Perchè mio fratello mi ha dato quest'incarico.

A Life In A Diary || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora