34.

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"Ambeer"
"Hey Niall."
'Che mi racconti?"
"Mia... madre... mi ha detto una cosa bruttissima."
"Cioè?"
"Posso raccontarti tutto di persona? Ho bisogno di un abbraccio."
"Certo, se vuoi vengo a prenderti."
"No, vengo io."
.
"Mia madre è cambiata, è diventata come mio padre. Prima era brava, stava di più con noi e voleva aiutarci. Si preoccupava per qualsiasi cosa, era adorabile. Adesso vuole andare a vivere lontana da qui, e ci lascerà soli. E perché lei può andare a vivere con papà e io non posso venire a vivere qui?"
"Non dovresti decidere tu?", dice Niall.
"Sì, e infatti decido io. Ho già deciso da molto tempo."
"Forse dovresti parlarle, dirgli che ormai hai vent'anni e ti gestisci da sola."
"Ci ho già provato. Molte e molte volte."
"Senti, che ne dici di non pensarci e venire con me? Vado a trovare i miei."
"I tuoi genitori? Io? Con te? Davvero? No, non posso."
Sorride.
"Perché no?"
"Perché mi prenderanno per una brutta psicopatica insolente e arrogante."
"Perché hai così poca autostima?"
"È cosa dirò appena arriverò? Buonasera, sto con vostro figlio. Sono sicura che penseranno che ti plagio psicologicamente e prima o poi ti riempiró di tatuaggi."
"Fai come ti pare", ride rumorosamente alzandosi dal letto e prendendo il cellulare.

A Life In A Diary || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora