48 . Dress Code

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Il sistema operativo della camera termoisolata di Stark, si chiamava J.O.C.A.S.T.A. e il suo programma di allenamento era sorprendentemente intuitivo. I livelli diventavano sempre più difficili a mano a mano che imparava le mosse della sua sfidante, trovava nuovi modi per spingere i suoi limiti e migliorare la sua agilità e reattività agli ostacoli. La spada sfavillava colpendo le pareti mentre la camera si trasformava in un inferno in scatola.

Finalmente poteva scatenarsi senza paura e buttarsi nel letto stanca a fine giornata. Complice del suo riposo, era anche la nuova complicità che si era creata tra lei e il Capitano, accompagnata da una frenesia difficile da frenare. Stava diventando sempre più evidente che fosse successo qualcosa tra loro. Steve finiva le sue frasi e lei lo lasciava fare, ringraziava persino. Astrid rispondeva con battute sardoniche alle direttive fugaci di lui, che rimaneva a bocca asciutta e scuoteva la testa sorridendo disarmato. Da qualche giorno erano diventati collaborativi e accondiscendenti l'uno con l'altra, ma il sintomo più evidente era che quando uno dei due doveva andare a fare una commissione, l'altra parte trovava sempre la scusa per uscire insieme.

Un pomeriggio Steve la avvisò che avrebbe fatto tardi. "Vieni con me?" aveva detto, voltandosi verso Astrid, che si stava mangiando un toast indisturbata con un piede sulla sedia. Quella rispose con la bocca piena e gli occhi sul formaggio che filava. "Mh-mh... Dove andiamo?". Natasha era rimasta per ore su quel dialogo nitido, su come Steve avesse cercato compagnia non indispensabile proprio da lei e sulla fretta di Astrid nel mollare tutto, ficcarsi l'ultimo pezzo di toast in bocca per raggiungerlo senza replicare.

Se n'era accorto persino Jay-Jay. "Qua mi puzza!" aveva dichiarato sollevando le sopracciglia, mentre si leccava un dito di cheddar ancora seduto al tavolo, davanti al fantasma di Astrid che aveva già il sedere sulla moto e le mani sui pettorali del Capitano.

Wanda aveva giurato di averli sentiti ridacchiare insieme, una volta rientrati. Ogni volta si fermavano all'ingresso in silenzio per qualche minuto, come risucchiati in un tunnel interdimensionale, probabilmente per gustarsi gli ultimi baci indisturbati, prima di aprire la porta, schiarirsi la voce e salutarsi come se nulla fosse.

Anche Samuel si era aggiunto al gossip. Aveva fatto delle domande dirette all'amico, ma Steve era rimasto sul vago, aveva aggiunto un "forse", un sorriso smezzato e aveva sviato la domanda. Perciò, da allora, ogni volta che vedeva la coppia uscire insieme, planava sul tetto con le sue ali maestose insieme al suo drone, zoommava su di loro attraverso il visore, ma mai una volta era riuscito a cogliergli in flagrante.

La conferma la ebbero per caso, quando Jay-Jay spuntò in palestra per prendere la palla da basket nel momento sbagliato. Scudo e spada erano finiti a terra perché Astrid aveva rischiato più volte di fare a Captain America un nuovo taglio di capelli. Perciò si stavano allenando corpo a corpo, come le prime volte alla Torre e Steve l'aveva fermata con una presa al collo, da dietro, le braccia piene di ustioni, la canottiera bruciata. Ad Astrid era piaciuta fin troppo quella mossa, tanto che non era riuscita a ribellarsi. Entrambi sudati e affannati, si erano bloccati a fissarsi negli occhi e si erano dimenticati che stavano lottando.

Il bacio era scattato inevitabile e inequivocabile. La schiena di Astrid pendeva sulle corde del ring, Steve la teneva dai fianchi e lentamente si stava piegando su di lei contro il tappeto. Si accorsero di essere osservati quando il ragazzino gettò un urlo prima di scappare via: "Bleeah!".

Era fatta. Si erano lasciati scoprire.
E da quel bacio le cose erano cambiate ancora. Astrid era diventata di nuovo strana e aveva preso a dilazionare i loro incontri. Si allenava più spesso da sola, chiusa nella camera termoisolata. Steve, dopo un paio di rifiuti accompagnati da fugaci baci a stampo si era accorto che quanto più lui provasse a baciarla in pubblico, tanto lei trovava il modo per evitare che accadesse.

Nebbia E Tenebre | MARVEL ❷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora