Il polpastrelli della Vedova sbattevano rapidi e leggeri sulla tastiera del PC. Aveva ricostruito il percorso di Astrid dall'ospedale e lo spiegò al Capitano, cercando di essere il più elementare possibile. Ogni tanto indicava col dito sullo schermo. Astrid aveva attraversato il centro e poi si era infiltrata tra la folla. Le immagini delle telecamere e dei droni della polizia arrivavano fino ad un vicolo cieco. “Proprio qui”, poi più niente.
-Forse è salita su un terrazzo e ha saltato da tetto a tetto.
-Può farlo?
-Per quanto ho visto sì. – affermò il Capitano mentre tornava a sedersi sul suo sedile, evocando il ricordo della corsa dietro a Bucky quando ancora non sapeva che fosse lui. Sospirò profondamente per rimandarlo indietro. Quando l'adrenalina saliva, Astrid era capace di liberarsi dei blocchi mentali e diventava una macchina da guerra.
-Non ho visuale più su. Mi serve la visione satellitare. Dov'è Tony?
Steve si voltò verso il parabrezza posteriore e inquadrò la figura in piedi, l'angolo della giacca che si piegava seguendo la mano destra che finiva in tasca, mentre l'altra era appesa alla montatura degli occhiali.
-Puoi venire? – lo chiamò scendendo dall'auto.
-Devo andare. – borbottò Tony raddrizzando la schiena di colpo.
Steve lo attese, attento.
-Con chi parlavi? – gli chiese con una nota di sospetto, mentre l'uomo tornava verso di loro.
-Con Banner. Cosa mi dite?
Natasha si allungò verso il sedile del guidatore, aldilà dei pettorali del Capitano, per poter guardare Stark in viso.
-Ho intercettato le registrazioni delle telecamere di sicurezza e di un drone della polizia, ma è un vicolo cieco. Ipotizziamo che abbia eluso le telecamere saltando da un tetto all'altro.
Tony portò una mano all'orologio.
-Dammi l'ultimo indirizzo.
-Te lo invio.
-JARVIS, ho bisogno di una mappatura del territorio a questo indirizzo, tra le ore sedici e diciassette di oggi.
-Mappatura del territorio in corso. Recupero registrazione satellitare. - seguì la voce metallica dell'intelligenza artificiale.
-Quanto ci vorrà?
Tony contò con gli occhi fissi sul quadrante.
-Solo quattro, tre, due... Inviata.
Natasha schiacciò un paio di volte sul pad. — Eccola! — esclamò e si spostò su sedile a fianco perché tutti e tre potessero vedere.
-Che sta facendo? – chiese Steve appoggiato con un braccio al tetto del veicolo.
-È in trappola. Sta cercando una via di fuga. – spiegò Tony che non si era mosso e seguiva tutto dalle immagini proiettate sulle lenti dei suoi occhiali. – Vuole saltare.
Sul monitor era apparsa una piccola Astrid, ripresa dall'alto, che si affacciava al cornicione, si guardava attorno, misurava lo spazio con i passi e prendeva la rincorsa.
-Questo almeno sapeva farlo anche prima.
-Perché, ora sa fare anche altro? La vedremo volare? – minimizzò Tony con ironia fuori luogo.
-In ospedale, prima di tuffarsi giù dal sesto piano, ha alzato un uomo di novanta chili con un braccio e l'ha scaraventato a terra come un tavolino. Non è mai stata così forzuta prima. E dubito che si sia trattenuta per tutto questo tempo. – sostenne Steve.
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Nebbia E Tenebre | MARVEL ❷
FanfictionPer ogni conquista c'è un prezzo da pagare. L'antidoto che doveva assicurare la vita ad Astrid l'ha fatta crollare in un coma da cui si è risvegliata senza memoria e con nuovi poteri da esplorare. Nel tentativo di ristabilire i legami con i suo...