Trovarsi da sola nel letto, il mattino dopo, fu un sollievo. Imbalsamata nelle coperte di cui non aveva bisogno, osservò la tinteggiatura del soffitto per venti minuti, con una fitta all'addome. Si era svegliata perchè Jay-Jay correva nel corridoio. I colpi dei talloni sul pavimento li aveva sentiti nel sonno. Li aveva sognati come deflagrazioni e clangori di spade. Era in guerra, nella sua forma Muspell, la spada in mano, l'inferno attorno e i suoi nemici sconfitti ai piedi.
Friday suonava le undici e mezza. Aveva dormito quasi otto ore. Era un traguardo, ma non riusciva ad essere soddisfatta. Non voleva alzarsi e affrontare le conseguenze delle sue pessime idee. L'euforia della sera prima era svanita e ora tutto sembrava sbagliato, ancora una volta.
Jay-Jay entrò nella sua stanza, saltando, per svegliarla e Astrid capì che la fitta era fame.-Svegliati! Svegliati! Facciamo lo spiedo! Facciamo lo spiedo! - e scivolò sul pavimento del corridoio con le ginocchia prima di correre di nuovo in giardino. Wanda lo sgridò per l'eccessiva esuberanza: non correre, non sudare, mettiti il giubbino. Chi diamine faceva lo spiedo a fine gennaio?
Astrid si tirò la coperta sulla testa e contò fino a dieci. E quando ci arrivò contò ancora. A metà si decise ad alzarsi, solo perché ormai la curiosità la manteneva attenta ad ogni rumore. Si arruffò i capelli e scelse la maglietta dei Radiohead che annodò alla vita, un paio di pantaloni di tuta e si allacciò gli anfibi. La canottiera era ridotta in brandelli e andava buttata. Sulla scrivania giacevano tutte le sue cose. Qualcuno doveva avergliele portate dall'ufficio. Accanto al Pc c'era un sacchetto. Nell'aprirlo, sbuffò un sorriso involontario e arricciò il naso.
Ritornò al dialogo che si erano scambiati lei e Tony durante la notte, mentre tutti dormivano e loro erano gli unici svegli a dare voce ai dubbi. Proprio come ai vecchi tempi.
Che limiti aveva la sincerità? Quella di Astrid aveva un recinto tutto suo. Forse Tony era l'unico ad averne il pass-par-tout.
Lo vedeva ancora camminare dinanzi a lei, a passo felpato, stringendo il cuscino dietro la schiena. Una volta raggiunto il letto, su cui lei era rimasta seduta a gambe incrociate, lo aveva lanciato come si sarebbe slacciato la cravatta se solo l'avesse avuta al collo. Le nocche sul materasso, accanto ai piedi nudi di lei, i canali visivi in intima comunicazione.Quando Tony trovò la sua fronte al posto delle sue labbra, ci si appoggiò con la propria, gli occhi chiusi, ad aspirare una delusione di cui aveva intravisto i cancelli all'inizio del viale. Era stato troppo facile.
I capelli di Astrid erano caduti tutti in avanti. Il cuore e la mente ingarbugliati nelle questioni da risolvere. Il KVM, l'adozione di Jay-Jay, la convocazione in tribunale fissata a distanza di tre giorni, Crepuscolo, Fiadh, il fallimento con Cap e il loro mancato chiarimento. Per Tony, proprio non c'era spazio, non era in progetto. Era solo un numero in più nella sfera della lotteria dei problemi. Un numero che in realtà era sempre stato lì, a rimbalzare nella bolla insieme agli altri, e che non era stato seriamente preso in considerazione durante il pescaggio, finchè la mano della sorte non lo aveva trovato più accattivante degli altri. D'altronde erano sempre stati una bomba ad orologeria e nessuno, compresi loro due, sapevano quando sarebbero scoppiati. E l'ultima volta che si erano avvicinati così tanto, la bomba aveva distrutto troppe cose e Astrid aveva bisogno di mantenere il controllo perché non facesse altri pasticci. Aveva provato a trasmettergli le sue motivazioni, sperando le accogliesse e che il loro incontro non si tramutasse in una scenata di gelosia, le dita sulla barba fina, poi sulla fronte e tra i capelli ancora umidicci. La passione non era abbastanza, come l'amore era appena sufficiente per mantenere tutti quanti insieme.
Se solo fossi stato più onesto...
Se solo non avessi perso la memoria...Tony era stanco, oltre che l'uomo più intelligente d'America.
"Se aspetti che le acque si calmino, ho una brutta notizia per te: le acque non si calmeranno mai" aveva detto, sfuggendo alle sue carezze, in piedi, il capo reclinato verso l'alto, in penitenza e in tono rassegnato.
Dopodiché si era seduto accanto a lei, un gomito in appoggio, un sorriso brillante tra le ciglia e cupo sul resto del volto.
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Nebbia E Tenebre | MARVEL ❷
FanfictionPer ogni conquista c'è un prezzo da pagare. L'antidoto che doveva assicurare la vita ad Astrid l'ha fatta crollare in un coma da cui si è risvegliata senza memoria e con nuovi poteri da esplorare. Nel tentativo di ristabilire i legami con i suo...