8 . Fuliggine

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-È entrata da qui.

Natasha si accucciò ed entrò dal buco della grata senza aspettare. Steve la seguì non prima di essersi guardato attorno. Era tutto in decadimento. I muri dei condomini si sbriciolavano a vista ed erano tagliati da crepe grosse e profonde. Le carrozzerie delle poche auto parcheggiate erano ossidate e arrugginite. C'era spazzatura abbandonata sul ciglio della strada, l'asfalto era spaccato e pieno di buche, ovunque crescevano erbacce alte e selvagge.

-È una discarica questo posto. - osservò Stark indugiando, probabilmente con il timore di rovinarsi il completo.

-È abbandonato da anni.

-C'erano delle sale cinema qui. - osservò Natasha calciando uno dei cartoni schiacciati di pop-corn che infestavano il suolo assieme ad altra sporcizia. - Deve essere fallito dopo che è stato costruito il centro commerciale sulla statale e poi è caduto in mano ai teppisti.

-Che peccato. - disse Steve con aria amareggiata.

-Il nuovo che vince sul vecchio. - ribatté Stark affiancandosi a lui e spolverandosi i pantaloni.

-Per fortuna non è per tutti così.

-Viviamo in un mondo consumista. Purtroppo lo è.

-Per chi non dà peso alle giuste cose.

-Quando esci dal mondo delle favole faccelo sapere.

-Non riuscite a non punzecchiarvi per cinque minuti? - li rimproverò Natasha che stava cinque metri più avanti con la torcia accesa puntata a terra.

-Qualcosa mi dice che non troveremo niente qui. - sviò Tony.

-Continuiamo a cercare. Si sarà nascosta da qualche parte. - incalzò Steve facendo attenzione a dove metteva i piedi. Il magazzino-cinema abbandonato si trovava ad un livello più basso dalla strada e l'erba era bagnata quindi si rischiava di scivolare.

-Qui ci sono delle impronte! - esclamò la Vedova. Steve la raggiunse di corsa. Tony arrivò con più calma.

-Fammi indovinare, spariscono nel nulla?

Natasha si accucciò e illuminò il terreno umido, sollevato e segnato da solchi dritti e paralleli.

-Purtroppo credo proprio che tu abbia indovinato, Tony. Sembra che qualcuno abbia passato un rastrello.

-Un rastrello? Per piantare cosa? Cavoli e piante carnivore?

-È curioso.

-Sospetto. - giudicò il Capitano. Poi voltò il capo e adocchiò una sagoma rettangolare nel buio. - Nat, fai luce lì.

Natasha alzò il fascio di luce che andò a colpire una piccola costruzione in cemento con un'entrata aperta.

-Quello cos'è?

-Sembra una cantina.

Natasha e il Capitano non persero tempo. Scavalcarono quello che sembrava un muro crollato e camminarono con cautela fino a quelle che si svelarono fossero scale.

-C'è una porta là in fondo.

Natasha scese gli scalini in fretta senza far rumore. Sfilò la pistola dalla cintura dei jeans e attese il cenno di Steve per concederle di proseguire. Abbassò la maniglia, ma la porta rimase chiusa anche dopo uno scossone deciso.

-Non si apre. Non ci sono segni di scasso, la maniglia è ancora intatta. Non può essere entrata da qui.

-Questa polvere è strana. - notò Natasha fissando il pavimento e la maniglia della porta.

-Che vuoi dire?

-È poca, rispetto a tutto lo sporco che c'è intorno.

-Forse il vento l'ha spostata.

Nebbia E Tenebre | MARVEL ❷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora