-Pensavamo di averti perduta nel Valhalla! - aveva esordito Thor allungandole la mano e lei si era lasciata tirare su dalla presa vigorosa. Nel momento in cui le loro mani si toccarono, rimbalzò una scintilla e nella mente di Astrid apparve un solo termine: Seiðr.
Steve li raggiunse con una corsetta. Salutò l'amico con un abbraccio virile e prese a fare l'intermediario nelle presentazioni.
-Astrid, lui è Thor. Thor, Astrid ha perso la memoria e...
Il norreno lo interruppe con tutta l'enfasi teatrale che aveva in corpo.
-Io sono Thor, figlio di Odino, principe di Asgard, Dio del Tuono. E tu sei Astrid, figlia di Muspellehim e del Signore dei Demoni di Fuoco, l'Immenso Surtur. Loki mi ha riferito ogni cosa.
-Sì, ne parliamo più tardi... - provò a interromperlo Steve, ma non servì a nulla.
-Tuo padre e mio padre si scontrarono in una gloriosa battaglia migliaia di anni fa. Ovviamente mio padre ebbe la meglio. In ogni caso sono contento di aver lottato fianco a fianco con la figlia di un antico nemico: i Nove Regni si riuniscono per la pace!
Astrid guardò il Capitano sempre più senza parole. Steve si sentì rasserenato dalla prorompenza di Thor, sebbene non fosse particolarmente persuaso dalle immagini guerrafondaie e barbarie che il Dio del Tuono esaltava.
-Com'è andata con Loki? - chiese un po' per curiosità e un po' per tagliare corto.
-Nostro Padre lo ha confinato nelle prigioni di Asgard, sorvegliato dai soldati e dalla magia. Non è più un pericolo per i terrestri.
Magia, ripetè Astrid tra sé e sé.
-Lo scettro? Stark lo sta ancora studiando? È importante che venga sorvegliato in un posto sicuro. Vorrò averlo con me quando dovrò ripartire.
-Quanto rimarrai con noi?
-Non molto. Ho ancora qualche conto in sospeso, ma mi fa piacere festeggiare con i miei amici della Terra. Vi ho portato un regalo per la vostra festa, emh... Natale? E' così che la chiamate?
-Che genere di regalo?
-Il miglior Idromele di tutti i Nove Regni! Due botti ci aspettano alla Torre.
-Idromele? - domandò Astrid.
-Oh, sì ti piacerà! Siete pronti?
-Pronti per cosa? - Astrid si voltò verso Steve e incontrò dell'incertezza nel suo volto. - Cosa stiamo per fare?
Thor sorrise esageratamente mentre Mijolnir aveva preso a ruotare nella sua mano verso le nuvole che borbottarono sopra di loro. Un fulmine si agitò come la coda di un serpente.
-Assicuratevi di avere una presa salda. Se per qualche disgrazia doveste cadere, precipiterete nel vuoto.
-Non credo sia una buona idea, meglio che voliamo in Quinjet. - commento il Capitano.
-E perchè mai? Sarà divertente, vedrete! Mi ricordo la prima volta che ci riuscii mi bruciai tutti i capelli. Ero poco più che adolescente.
Astrid cercò rassicurazione nello sguardo di Steve, ma quello sembrava cercare di autoconvincersi più di lei della fattibilità della cosa. Precipitare per sbaglio nel vuoto non era una prospettiva allettante nemmeno per lui. Non sapeva cosa stesse pensando, ma lei era terrorizzata di sospendere nell'aria in generale.
-Siete pronti? - domandò ancora Thor con impazienza.
Ora Mijolnir aveva creato un cerchio di scintille azzurre e le nuvole iniziavano a contorcersi sopra le loro teste sempre più minacciose. Per qualche motivo, Astrid sapeva che da un momento all'altro una colonna luminosa di energia l'avrebbe investita annientandola se non si fosse messa in salvo, ma era troppo vicina alla fonte e l'unica cosa che potè fare fu afferrare il possente braccio di Thor. Il Capitano rimase ancora fermo, indeciso. Astrid pensò veloce. Steve fece un passo indietro. Lei lo afferrò dalla maglietta e lo tirò a sé. Le sembrò di trainare il camion dal quale si era salvata il giorno prima.
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Nebbia E Tenebre | MARVEL ❷
FanfictionPer ogni conquista c'è un prezzo da pagare. L'antidoto che doveva assicurare la vita ad Astrid l'ha fatta crollare in un coma da cui si è risvegliata senza memoria e con nuovi poteri da esplorare. Nel tentativo di ristabilire i legami con i suo...