55 . Fantasmi

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Le gambe spingevano all'inseguimento di due fari rossi che saltavano tra le radici e le buche.
Lanciò un pugnale, il quale, pregno di magia, seguì una parabola invisibile e andò a conficcarsi nella gomma del pneumatico posteriore sinistro. La Jeep, allo scoppio, sterzò di colpo e si schiantò contro un albero. Gli airbags esplosero. Una nuvola di fuoco si sollevò dal cofano. Quando Astrid raggiunse il veicolo accartocciato, al volante non c'era nessuno. Il sedile del guidatore era sporco di sangue. Un ramo aveva bucato il parabrezza e poggiava sul sedile passeggero. Non erano presenti macchie di sangue su di esso. Il retro era vuoto. Staccò la portiera del baule a mani nude. Non c'era nulla anche lì.
Raccolse il pugnale. Seguì le tracce su un tronco. Le fiamme facevano abbastanza luce per avere sott'occhio un raggio di un metro attorno a lei, ma non era abbastanza. Non pioveva da giorni. Il terreno era secco e ricoperto di aghi, rami, foglie riarse. Ogni passo era uno scricchiolio. Il conducente era ferito, perciò non doveva essere corso molto lontano. Rimase ferma, in attesa. Tutto taceva, mentre il motore della Jeep bruciava. Era questione di minuti e sarebbe esploso. La sua preda lo sapeva bene. Doveva solo attendere che si muovesse per allontanarsi. Camminò piano, poggiando i piedi più delicatamente possibile per catturare altri rumori. Un fruscio a ore tre. Un cespuglio si mosse. Fece luce con la spada, ma non ci trovò nessuno. Tornò in ascolto. Uno sbattere di ali a ore otto. Poi più niente. Ed ecco, a ore undici, qualcuno scattò in una corsa scomposta e affannosa. Il cappuccio della felpa cadde all'indietro e scoprì una folta chioma bionda. Un tonfo sui piedi. Un pezzo di vetro si infranse. Astrid si voltò per capire cosa l'aveva colpita e inquadrò una macchina fotografica. Evitò all'ultimo un ramo basso, scivolò sotto un tronco caduto, creò una sfera di fuoco e la lanciò di fronte a lei. Il suo obiettivo girò la testa solo per un momento, mostrando il volto terrorizzato di una donna dai lineamenti appuntiti. Nei suoi bulbi si rifletté la luminescenza del missile incandescente. Per salvarsi fece un balzo di lato. La palla atterrò su un rovo arido che si infiammò immediatamente. Astrid non prevedette il fosso, scivolò sul terreno con il fianco, frenando con le unghie nel terreno argilloso. La donna rotolò sotto di lei. Si teneva il fianco, la torcia nella mano libera. Gliela puntò addosso. Astrid si parò gli occhi con una mano e collutò contro una ceppaia. La spada volò qualche metro più in là e si spense nel buio.
Imprecò, urlò dalla frustrazione. Un cerchio di fiamme si propagò dai suoi piedi in ogni direzione per cinque metri fino alle acque del fiume. La sua rabbia brulicava sul terreno come nelle sue vene. Le braccia diventarono nere, prudevano di nuovo e ora Crepuscolo era di fronte a lei che sussurrava e strideva. La scacciò con un "no" che si spinse dal fondo dei suoi polmoni e tornò nel bosco.

La donna era sparita.

Jay-Jay era sparito.

Era finita.

La voce del Capitano echeggiò tra gli alberi. Un getto di schiuma andò ad estinguere l'incendio. Iron Man planò dall'alto. Trovò Astrid in piedi a setacciare con gli occhi la strada che si allungava oltre il fiume, in attesa di scorgere un movimento, dentro e fuori dall'acqua. La spada emetteva un fascio di luce inconfondibile.
Il casco si ridusse e Tony le parlò con la sua voce.

-Ti sei data alla caccia ai fantasmi?

Astrid gli andò incontro. Si fermò a un palmo dal suo mento con l'inferno degli occhi.

-Eri sopra di noi. Hai visto dov'è andata. Perché non hai sparato?

-Perché non c'era nessuno.

-Nessuno? E chi cazzo guidava la Jeep?!

La faccia di Tony si contrasse nello sconcertamento. Aveva notato il mezzo schiantato, ma l'aveva scartato. Friday analizzò la zona e confermò di non aver identificato alcuna presenza estranea infiltrata nel raggio di un chilometro. Chi aveva eluso il suo sistema? Come aveva fatto? Forse aveva usato un disturbatore di frequenza? Come se lo era procurato? Avviò una ricerca veloce e sullo schermo proiettato all'interno del casco scoprì che era un prodotto presente in commercio nel deep web. Con le appropriate competenze tecnologiche, sarebbe stato possibile apportare le dovute modifiche per potenziare il dispositivo e renderlo quasi eguagliabile ai giocattolini dello SHIELD. Una gelida sensazione di violazione percorse la sua spina dorsale.

Nebbia E Tenebre | MARVEL ❷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora