Capitolo 1

582 26 10
                                    

Il forte odore di caffè si diffuse velocemente nella stanza e mi costrinse ad aprire gli occhi.Non sapevo che ore fossero ma la forte luce che penetrava nella stanza mi faceva intuire fossero le 10 passate. Sentivo ogni fibra del mio corpo dolorante e non sapevo se la causa fosse l'allenamento della sera prima o la serata passata subito dopo in uno dei locali più noti di New York. Mi alzai contro la mia volontà e mi stropicciai gli occhi sentendo subito la necessità di bere qualcosa di fresco e che fosse lontano dagli alcolici toccati la sera prima "Acqua Lauren..hai bisogno di acqua" dissi mormorando tra me e me con il tono di chi si perde nel deserto e teme di morire di sete. Mi alzai dal letto e sgattaiolai nella cucina al piano di sotto,sentendo ancor più forte l'odore di caffè e tabacco ,due aromi che potevano rimandare solo a una persona : Normani Kordei. Normani era la mia migliore amica,da sempre abituata ai miei orari e alle mie scappatelle occasionali. Ci eravamo conosciute 8 anni prima,quando io avevo 18 anni e lei 20, in un momento piuttosto delicato della mia vita : stavo per disputare uno dei match regionali più importanti dell'anno e pochi giorni prima mio padre venne a mancare.

Mike aveva rappresentato per me la persona che più aveva creduto nel mio sogno e colui il quale mi aveva sin da subito spronata a 14 anni ad intraprendere questa carriera. Non si era opposto,non aveva proferito parola quando ,tornando dagli allenamenti di nuoto gettai il borsone per terra e urlai "Non è ciò che fa per me,io non voglio nuotare,voglio saper fare a botte". Non aveva mai inveito contro di me definendolo uno sport 'da uomo' ma mi era sempre stato accanto con mente e corpo. Avevo sentito spesso il giudizio degli altri nei miei confronti : o ti giudicavano come una persona violenta o come priva di femminilità. La realtà è che erano tutte puttanate: sapevo picchiare si,ma sapevo anche essere la ragazza più delicata del mondo se volevo. La sua scomparsa fu un duro colpo, ma d'altronde che fare? la vita continua anche quando sembra assestarti le batoste meno digeribili. Era in quei giorni che avevo conosciuto Normani,ad una conferenza tenuta al Action Flame di New York , praticamente uno degli edifici più significativi per il mondo del pugilato.La ragazza era la fidanzata di Josh,uno degli allenatori del mio team ,e si era sin da subito avvicinata per complimentarsi con me per i risultati ottenuti alla tenera età .Erano ormai tre anni che lei e Josh si erano lasciati e la bruna aveva avuto modo di comprendere diverse cose di sé tra cui l'amore per il suo stesso sesso, aveva capito che la rottura con Josh aveva un effettivo problema di fondo : non le piacevano gli uomini e su questo aspetto mi trovava concorde. Erano ormai 4 anni che avevamo deciso di prendere un appartamento insieme e vivere come coinquiline. La presenza di Normani era fondamentale per me ,non solo perché la donna cucinava ogni giorno e si occupava spesso e volentieri di tutte le faccende domestiche,ma anche perché era l'unica persona su cui sapevo di poter contare genuinamente ogni volta che mi capitava di fare qualche cazzata.

Appena mi vide spense la sigaretta e un sorriso comparve sul suo volto "Buongiorno Jaguar,ti ho preparato un caffè macchiato e ti ho lasciato in forno una fetta di quella torta ai lamponi che ho cucinato ieri, so che l'hai adorata anche se ti sei limitata a dirmi che era commestibile" rise e io mugugnai ancora assonnata. Riusciva davvero a tirar fuori la mia parte più autentica e sincera : d'altronde è questo quello che fanno gli amici e lei per me era ormai una sorella. "Non vantarti Kordei,era una torta discreta" dissi con fare serio e lei sbuffò. "Il giorno in cui sentirò dalla tua bocca uscire parole gentili capirò che la fine del mondo è davvero vicina.." a quelle parole risi e finii di mangiare .Normani mi avvisò del fatto che nel pomeriggio sarebbe passata in palestra per aggiornarmi sui match fissati nel prossimo mese. Normani non aveva davvero possibilità di far male ad una mosca ,motivo per cui si era sempre tenuta lontana dal ring. Era una ragazza tranquilla con talento innato per il ballo ma con un fiuto eccezionale per le opportunità, motivo per cui era divenuta sin da subito la mia menager riuscendo a fissarmi circa 40 incontri nel giro di due anni. Era un vero portento e,sebbene non lo ammetteva mai,sapevo quanto fosse affascinata dal pugilato e quanto le piacesse passare del tempo nella palestra in cui mi allenavo.

Mi fiondai nella doccia e velocemente asciugai i capelli corvini che mi ricadevano sulle spalle.Mi guardai allo specchio ,ancora gocciolante sulla fronte e sul petto. Ero felice di ciò che vedevo: un corpo femminile e atletico,con i muscoli guizzanti nei giusti punti e coronati da alcuni tatuaggi sulle braccia e sulla schiena.Insomma,mi piaceva ciò che ero riuscita a costruire in questi anni e di certo non ero l'unica ad apprezzare questa visione , spesso Mani mi prendeva in giro nel notare le ragazze della palestra guardarmi con fare incantato e non perdeva occasione per alludere alle mie prestazioni sessuali chiamandomi con il soprannome da lei affibbiatomi di "Jaguar".La realtà era che ne ero più che consapevole e spesso approfittavo di questo mio ascendente sulle altre per poterle portare a letto e godere della serata insieme,ma tutto si dissolveva rapidamente : un drink,una risata,un orgasmo e la mattina mi ritrovavo a vestirmi in fretta e cercare di fare meno rumore possibile per lasciare l'appartamento della fortunata.

Non avevo mai davvero sperimentato l'amore e a dirla tutta non mi interessava farlo,lo ritenevo un sentimento stupido o quantomeno stordente.Ero sicura che ci fossero persone naturalmente disposte ad amare l'altro ed io non ero tra quelle. Ero pura lucidità ,pura razionalità, in me non era presente pressoché nulla di istintivo se non sul ring. Ero calcolatrice e soppesavo le mie azioni in maniera ponderata: insomma,amare non era tra i miei interessi e mi accontentavo di qualche scopata occasionale più o meno soddisfacente.Mi asciugai il corpo passando l'asciugamano sul ventre tonico e sulle braccia allenate, misi dei pantaloncini dei lakers e una maglietta nera. Era solamente il 3 maggio eppure il caldo che si respirava nella grande mela era asfissiante. Non avevo grandi programmi per la giornata,spesso la mattina uscivo a correre o rimanevo a casa a leggere o a suonare la chitarra. Erano due interessi che coltivavo da sempre e rappresentavano la mia comfort zone nei momenti di caos. Dopo essermi preparata decisi di uscire a fare una corsa, d'altronde mancavano ancora alcune ore all'allenamento e non avevo la minima idea di ciò che Normani stava per confessarmi..

NOTA AUTRICE
ciao ragazzi, questo è il primo vero capitolo della storia in questione. Ho letto numerose fanfiction camren e mi è balenata in mente l'idea di scriverne una. È la prima storia che scrivo quindi vi chiedo di avere pazienza se inizialmente ci metterà un po' ad entrare nel vivo della questione,o se dovessi sbagliare qualcosa. Spero vi possa piacere e vi entusiasmi. Ovviamente ci saranno capitoli più espliciti legati alle due protagoniste,ma voglio rendere il tutto il più veritiero possibile. Fatemi sapere se vi sta piacendo e magari condividetela.

Fighting For Us Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora