Capitolo 25 (parte prima)

442 23 2
                                    

Lauren's Pov
Aprii con fatica gli occhi a seguito del pesante sonno ricaduto su di me nel pomeriggio. Ultimamente percepivo ogni fibra del mio corpo indicibilmente stanca,il che poteva essere facilmente giustificato dalla intensa attività fisica che mi occupava le giornate ma sta volta ero sicura che la fiacchezza provenisse da altro. Il braccio di Lucy mi stringeva possessivamente i fianchi nel sonno,come se avesse il presunto sentore che potessi sgattaiolare via dall'abitacolo come un ladruncolo esperto. "Sospetto fondato" pensai, passando mentalmente in rassegna tutte le volte in cui avevo lasciato la portoricana sola nel cuore della notte,dopo aver consumato qualche rapporto occasionale. Mi dispiaceva di ciò? Francamente,no. Eravamo entrambe adulte e consapevoli dei desideri altrui, la bionda conosceva fin troppo bene il mio temperamento per sperare davvero in una relazione seria.Ero sicura che in passato avesse seriamente riposto la sua fiducia in me,vedendomi come una sua papabile fidanzata,ma aveva poi gettato la spugna comprendendo la mia recalcitranza nell'averla attorno se non per fare una maratona di sesso.

Mossi svogliatamente le gambe e sbadigliai,cercando di divincolarmi dalla presa della bionda. Arpionai il suo polso con fare meccanico,per poterlo spostare nella parte laterale del mio corpo e liberarmi dalla sua morsa mortale. La pugile bionda mugugnò nel sonno ,come se si fosse accorta della sensazione di assenza di contatto con il mio corpo da me provocata. Mi alzai lentamente, prendendo il mio cellulare e notando alcune chiamate perse da Normani. Sapevo fosse in casa Jane-Cabello e quelle strane chiamate mi fecero insospettire più del dovuto: avrebbe dovuto occupare l'intero pomeriggio con la sua fidanzata,non capivo cosa potesse volermi chiedere. Mi rivestii velocemente,indossando una felpa nera larga e dei cargo beige, infilai le mie dottor martens e cercai di fare attenzione a non svegliare la Vives: non che mi interessasse della qualità del suo sonno,sia chiaro, ma ma interessava molto di più uscire integra da quella casa,senza vessazioni psicologiche da parte della ragazza.

A pochi centimetri dall'uscio della camera urtai contro l'interruttore posto sulla parete, provocando l'accensione del grosso lampadario posto nella camera di Lucy. Se già precedentemente quella magione appariva come una dimora di lusso così illuminata sembrava a tutti gli effetti la reggia di Versailles. La bionda si mosse tra le lenzuola, con il busto totalmente nudo. Mugugnò con dissenso e cerco di comprendere cosa stesse accadendo attorno a sé. Le bastarono pochi secondi per inchiodare lo sguardo su di me e cogliermi nell'esatto atto di fuga. "Sei diventata più imprecisa Laur,perdi punti" mi canzonò con una punta di fastidio nella voce,ero sicura non apprezzasse le mie fughe. "Ho da fare" cercai di liquidarla brevemente e di sfruttare la sua condizione di dormiveglia per arginare il problema,ma così non fu "Non me la conti giusta ultimamente,da quella sera al Sound con la moretta cubana hai cambiato atteggiamento" ridusse gli occhi in due fessure con l'intento di ispezionare i miei pensieei, già a me stessa più che confusi.

Lasciai velocemente la stanza,scendendo con rapidità le scale di casa Vives. Salutai con un breve cenno del capo Amanda,la donna delle pulizie,ormai anch'ella abituata alle mie toccate e fuga con la signorina di casa. Aveva stampata in volto un'espressione carica di giudizio nei miei confronti,la stessa che spesso mi era stata riservata nella mia vita da sconosciuti privi di conoscenza alcuna sul mio conto. Riuscii a sgattaiolare senza troppi impedimenti fuori dalla grande casa, cercando il prima possibile di tornare nel mio appartamento e di capirci qualcosa riguardo le sospette chiamate di Normani Kordei.

Varcai la soglia dell'abitazione, avvertendo come unico rumore il suono delle lancette: segnavano le 19.50. Ero sicura che Normani fosse rimasta a cena dalle due ragazze,data l'ormai morbosità nei confronti della sua bella Dinah Jane. Ero ovviamente felice per lei ma non appena il mio pensiero dirottava verso Camila Cabello mi sembrava di avvertire una sensazione simile a quella scatentata dall'orticaria: non la tolleravo,insomma. Mi ero imposta di starle alla larga,di evitare alcun tipo di contatto con lei che non fosse di matrice professionale,e così sarebbe stato,o almeno credevo...
La bruna aveva portato a galla i più dolorosi ricordi della mia vita,la relazione avuta con Mad e il tradimento subito alle mie spalle. Potevo definirmi innamorata della rossa? Inspiegabilmente e perdutamente si. La amavo con ogni fibra del mio corpo e amavo il modo in cui aveva colorato la mia vita: la ricollegavo da sempre all'autunno,ai colori lievemente caldi che ti avvolgono la vista. Per me lei era un amore confortevole,alle volte anche privo di sforzo: la amavo senza paura e senza riguardo,ed era stato così per ben 3 anni. Ci eravamo conosciute al liceo, sebbene lei fosse più piccola di un anno rispetto alla sottoscritta eravamo state raggruppate nella stessa sezione,insieme ad un'altra quindicina di ragazzi. Eravamo una sezione poco numerosa e ,a dirla tutta, eravamo visti come i reietti della New York High School. Lei, però,aveva contribuito ad alleggerirmi l'esistenza in quegli anni, già di per sé complicati a causa della fantomatica adolescenza. Era stato un pomeriggio turbolento quello in cui avevo scoperto del suo tradimento: episodio non isolato, bensì reiterata abitudine da parte sua. Stava con questo ragazzo da ben un anno,senza che io ne sapessi assolutamente nulla. Inutile descrivere la sensazione di vuoto e la totale perdita di fiducia da lei generata in me: fu quell'episodio a segnare completamente un mutamento nel mio modo di comportarmi.

Fighting For Us Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora