Lauren's Pov
Destro,sinistro,montante...gancio destro,e ancora destro e sinistro.Era divenuta ormai come una filastrocca nella mia mente,un motivo ricorrente da anni. I 40 gradi percepiti all'interno del mio corpo,nei miei pantaloncini e nella mia canotta non facilitavano l'allenamento,eppure una parte di me, sicuramente la più sadica,gioiva nel soffrire così tanto con un unico scopo: migliorarmi ogni giorno. Il pugilato aveva avuto la funzione di una panacea per me, qualcuno avrebbe osato tanto da definirne l'effetto placebo,ma io non ero sicura si limitasse semplicemente a quello. Ogni fibra del mio corpo reclamava la necessità di stancarsi,di essere portata al limite della fatica: si, stava decisamente parlando la mia parte sadica. C'era poi un motivo secondario,un motivo che tendevo a tralasciare nella desamina delle motivazioni per cui amavo il mio sport,un motivo che quasi rimaneva con vergogna celato: l'inesorabile modo in cui la boxe era l'unica disciplina in grado di liberarmi la mente,di gettare nel cestino ogni pensiero invasivo. Era per quella minima e secondaria motivazione che stavo compiendo un lavoro al sacco da circa 45 minuti,avvertendo ormai le gambe pesanti e le gocce di sudore dinnanzi agli occhi smeraldo.Ero io,sola con la mia solitudine amica. Ritenevo fosse necessario ritagliarsi dei momenti di tranquillità,dei momenti per staccare dal miasma quotidiano,ma la verità era ben diversa: non conoscevo altro modo di allontanarmi dalla realtà se non tramite l'azione,il sudore,la fatica.Tentavo in ogni modo di stancare corpo e mente per evitare di pensare ai miei problemi e quel giorno più che mai evitavi il mio tallone d'Achille: Karla Camila Cabello Estrabao.
Camila's Pov
Sospirai profondamente,facendo appello a tutto il raziocinio e il controllo che da sempre ritenevo di possedere: due mie grandi peculiarità che sembravano diventare Scilla e Cariddi nelle vicinanze della corvina. Il pensiero mi portò istintivamente a un paio di settimane prima,quando c'era calma piatta e nel discutere della pugile cubana con Dinah Jane quest'ultima l'aveva definita "un regalo provvidenziale per testare la mia pazienza". Pensai che non avrebbe potuto trovare una definizione più calzante, o forse qualcosina sarebbe potuto uscire fuori: "stronza bugiarda può andar bene" pensai.Sistemai la camicetta sul seno,lasciando intravedere l'orlo di pizzo nero del reggipetto senza cadere nella volgarità. Passai,come ero avvezza fare in preda al nervosismo,le mani madide di sudore sul denim dei jeans: strofinai i palmi con un'urgenza tale che a un certo punto ebbi timore di consumarmi le cosce. "Non in questo modo" pensai tra me e me,scacciando subitamente il pensiero incasto che era fuoriuscito dall'anticamera del mio cervello. Dovevo archiviare il desiderio,la passione,la lussuria,per far spazio alla rabbia e alla frustrazione a causa del gesto compiuto dalla pugile,ma ancor di più volevo spiegazioni: perché aveva avuoto la necessità di mentire così spudoratamente?
Spinsi con decisione la porta della palestra situata nell'androne e l'inconfondibile odore della Shark's Gym mi invase le narici: nonostante i mesi passati ero ancora incerta che si trattasse di un profumo e non di un fetido odore di sudore misto a pino silvestre. Sembrava che Carlos si prodigasse nel posizionare all'ingresso uno di quei profuma ambienti dagli odori selvatici, producendo in realtà uno sgradevole contrasto olfattivo. Se il primo senso ad essere colpito fu l'olfatto seguì repentinamente l'udito. I colpi inflitti al sacco in pelle avevano le sembianze di frustate e compresi che avevo fatto totalmente bingo: la corvina era lì.
Varcai la soglia impettita,trovandomi di fronte una visione a cui probabilmente non mi sarei mai abituata del tutto: la pugile intrisa di goccioline di sudore su tutto il corpo,con i capelli raccolti in una coda disordinata,intenta a colpire il sacco con una precisione chirurgica. Bastò quel singolo frangente a far vacillare il mio sguardo, l'ultima goccia di controllo venne persa quando gli smeraldi di Lauren si incastonarono nei miei. Aveva uno sguardo divertito,consapevole e derisorio: erano quesi i tre aggettivi con cui avrei al meglio descritto la pugile se mi fosse stato chiesto,omettendo "stronza,arrogante,saccente,superba...".
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Fighting For Us
Lãng mạnLauren Jauregui è una affermata pugile statunitense con origini cubane, alla soglia dei suoi 26 anni ha già acquisito numerosi titoli nella categoria pesi medi ed è riuscita a girare il mondo disputando più di 50 match. La passione per la boxe l'ha...