Lauren's pov
Lo sguardo della latina ,seduta dall'altra parte della sala,mi trafiggeva corpo e anima. 'Stai giocando con il fuoco Cabello' pensai tra me e me,portando il metallo della forchetta alla bocca.Avevamo varcato la soglia del ristorante, desiderose di mangiare tutto fuorché la mole esorbitante di cibo offerto dalla struttura. C'erano antipasti,primi e secondi di ogni genere e in ogni salsa: un paradiso culinario. Optai per un'insalata,desiderosa di terminare il cibo e di giungere nella zona Spa.Vedevo Camila seduta all'ultimo tavolo a destra,con lo sguardo colmo di sicurezza. Il suo corpo sembrava teso come una corda di violino,il mio tocco avrebbe potuto spezzarla o produrre una melodia stupenda. Pareva fatta su misura per le mie mani, ricamata per essere trattenuta nei miei palmi. Quei seni che si intravedevano erano perfette rotondità,i fianchi sembravano di argilla ,pronti per essere plasmati a mio piacimento. Ogni centimetro di quel dannato corpo mi chiamava :lo agognavo. Feci passare lo sguardo lungo le sue lunge gambe accavallate, desideravo immergermici e non uscirne più. La vidi sogghignare e scrivere qualcosa sul suo cellulare,immaginai stesse parlando con il suo innocente fidanzato,forse per infastidirmi.Non sapevo da quanto la latina fosse in quella relazione, né sinceramente mi interessava: aveva fin troppo desiderio di spogliarmi per essere impegnata,lo percepivo da km di distanza. Strinsi la mascella a quel suo comportamento,stava decisamente tentando di farmi infastidire in modo infantile,se ne sarebbe pentita più tardi. A lungo ero stata definita una persona territoriale e ormai era un aggettivo che mi ero cucita addosso ,ma nei confronti di Camila Cabello non sarei mai potuta esserlo.Strinsi la presa sulla forchetta senza apparente motivo,terminando la semplice cena. La latina appariva sempre di più nella mia mente come uno di quei dipinti in cui il volto di un angelo si confonde con quello del diavolo: ecco cos'era Camila Cabello,un ibrido di divino e diabolico. Trasudava furbizia, malvagità,astuzia ,ma anche timidezza,gentilezza e semplicità: un meltinpot letale. Ne sarebbe bastata una goccia per corrodere anche l'animo più innocente.
Terminai la cena e mi alzai dal mio posto, desiderosa di giungere il prima possibile in camera. Ringraziai con sufficienza i camerieri,prodigatisi tutta la serata di far trovare a me e alla mia accompagnatrice,le pietanze migliori che potessero offrirci. Uscii da lì a passo svelto,avvertendo la necessità di togliere quei maledetti tacchi neri che mi fasciavano i piedi. Ero sicura la bruna avesse quasi terminato di mangiare, sarei decisamente arrivata prima di lei. Giunsi ,dopo quelli che mi parvero essere secondi infiniti, dinnanzi alla porta della mia camera. Impugnai le chiavi ed entrai nella suite. "Vediamo un po' cosa c'è qui..." sussurrai tra me e me, cercando nella valigia un costume che potesse fare al caso mio. Era in quell'esatto momento che benedii mentalmente Normani per avermi costretta a portare qualche costume. Dopo un estenuante pomeriggio mi ero arresa alla sua volontà,lasciando che infilasse ogni capo possibile nel bagaglio.
"Bingo" sorrisi furbamente e presi dalla valigia un costume nero semplice,con dei pantaloncini come parte inferiore. Lo indossai velocemente e mi guardai allo specchio: ogni muscolo del mio corpo spiccava sotto la luce giallastra della camera. I bicipiti guizzavano fuori,l'addome era contratto anche senza il minimo sforzo e le spalle erano pronunciate. Indossai una semplice t-shirt nera e lasciai liberi i quadricipiti,trattenuti solo nei pantaloncini del costume. Raccolsi la chioma corvina in un tuppo disordinato e lasciai la camera con un sorrisetto sghembo stampato in volto.
Camila's pov
Immersi velocemente le dita nell'acqua della piscina per verificarne la temperatura. La struttura offriva una Spa interna con percorso sauna,massaggi e piscine termali. Avevo decisamente scelto l'hotel giusto. Immersi la restante parte della gamba nell'acqua e avvertii il calore abbracciarmi la pelle,accarezzarmi. Erano le 23 e la zona era praticamente vuota, l'ultima coppia rimasta era andata via da poco ed ero certa che questo mi avrebbe maggiormente aiutata a rilassarmi. Avevo indossato un costume rosso fuoco,uno dei tanti che avevo infilato in valigia per quel breve viaggio. I capelli ricadevano mossi lungo le mie spalle,presi l'elastico dal polso per legarli in uno chignon. Non terminai quella azione che avvertii il rumore della porta d'ingresso chiudersi, sobbalzando sul posto.
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Fighting For Us
RomansaLauren Jauregui è una affermata pugile statunitense con origini cubane, alla soglia dei suoi 26 anni ha già acquisito numerosi titoli nella categoria pesi medi ed è riuscita a girare il mondo disputando più di 50 match. La passione per la boxe l'ha...