Camila's Pov
"Occupato!" rispose una voce femminile dietro alla porta del bagno. Mi stavo mentalmente maledicendo per la mossa avventata di questa serata: sarei dovuta rimanere a casa eppure qualcosa mi aveva spinta ad uscire. E poi, come se la causa fosse stato un orrido gioco del destino, avevo incrociato quei dannati smeraldi.
Appoggiai le mani sul lavabo e mi guardai allo specchio. Il bagno del Sound,come spesso accadeva nelle discoteche, aveva decisamente visto giorni migliori. Si sentiva in sottofondo il rumore ovattato della musica ridondante e lo scalpitare della folla sul pavimento. Insomma,per quanto fosse mal ridotto appariva come un perfetto angolo di evasione. C'erano sticker attaccati alle pareti e scritte di ogni genere.
Sentii il rumore della serratura sbloccarsi e ringraziai mentalmente chi era stato così gentile da liberarmi un bagno. Mi voltai e andai a sbattere contro qualcosa,o meglio contro qualcuno.Non ci volle molto a capire di chi si trattasse,bastarono pochi indizi colti alla rinfusa: una giacca di pelle, odore di vaniglia e cannella e quell'inconfondibile tatuaggio sull'avambraccio. Mai tatuaggio risultò più azzeccato,la corvina aveva inciso sulla sua pelle l'immagine di un Sole e di una Luna,potevo facilmente immaginare da quale dei due si sentisse rappresentata.Sobbalzai alla sua presenza e alzai lentamente lo sguardo. "Dio Lauren...mi hai fatto prendere un colpo" mi portai una mano al petto, sinceramente inquietata da quella improvvisa apparizione. "Perché sei qui?" mi chiese ,piegando la testa di lato conferendo al suo volto un'espressione indagatrice. "Avevo cambiato idea...ma comunque non ti devo delle spiegazioni" cercai di darmi un tono,impettendomi e superandola lateralmente di qualche centimetro per dirigermi fuori da lì. Avvertii un brivido lungo la spina dorsale quando mi prese con forza il polso e mi tirò a sé. Ero a pochi centimetri dal suo corpo,potevo avvertire il suo respiro calmo in netta contrapposizione con il mio , abbastanza agitato. I nostri petti erano vicini e la sua presa era salda attorno al mio polso.
"Non ti si addice l'essere una bugiarda" sussurrò,a quella distanza era bastevole per udirla. "P-perchè sarei una bugiarda?" mi maledii mentalmente per quel tentennamento, dato dall'assurda posizione in cui mi trovavo. "Perché se sei qui è per un altro motivo,Camilita" mi lasciò il polso e con la stessa mano mi spostò una ciocca dietro l'orecchio. Mi accarezzò lentamente la guancia e avvertii una morsa allo stomaco. Ero sicura il suo tocco fosse ruvido e indelicato ma in realtà era tutto tranne che tale. Aveva una delicatezza insita in sé. La guardai negli occhi,li notavo accesi di un verde differente. Un verde scuro,tenebroso,tendente ad un verde petrolio. "Di certo non sono qui per scoparmi le ragazze nel mezzo della pista" cercai di conferire alle mie parole una falsa autorevolezza, facendo riferimento a quando qualche tempo prima mi aveva presa in giro per aver definito una scopata con l'espressione 'rapporto sessuale'.La vidi sorridere sadicamente "Se quello che hai visto ti sembrava scopare mi sa che hai una concezione piuttosto erronea del sesso lesbico" mi derise e colsi la palla al balzo "Sarà, non è nei miei interessi conoscere l'anatomia femminile" la posizione in cui eravamo poste una di fronte all'altra era passata nell'arco di pochi secondi da una semplice conversazione a un vero e proprio duello. La curvatura dei nostri busti,protesi l'uno verso l'altra senza mai toccarsi per più di qualche secondo, faceva presagire solo una cosa: da lì una delle due non ne sarebbe uscita viva.
"Immagino ti curi solamente del tuo bel ragazzo" sghignazzò con una scintilla perversa negli occhi. Parlava di Shawn senza nemmeno conoscerlo,questo mi fece dare di matto: "Tieni la lingua a bada su cose che non sai Jauregui" la ammonì con tono duro e mi scostai facendo qualche passo indietro.
Fu quando percepii la sensazione del marmo gelido sulla mia schiena che avvertii il panico farsi spazio nel mio corpo. Mi guardai attorno,come a cercare una via di fuga che non riuscii a trovare,inconscia del fatto che non desiderassi nient'altro se non rimanere incastonata alla parete come una gemma preziosa.Il corpo di Lauren mi aveva ingabbiata al marmo nero, le braccia tese erano ai lati della mia testa,permettendomi solamente di guardare dinnanzi a me,pareva avessi dei paraocchi. I suoi occhi indugiavano sulla mia figura e mi sentivo ardere per il modo in cui mi stava divorando con gli occhi. Era odio il nostro, odio allo stato puro. Eppure in quel momento mi sembrò di cogliere nel suo sguardo un barlume di irrefrenabile desiderio. Il suo profumo mi invase le narici e la sentii sussurrare: "Non è forse per lui che ora sei qui? " e fece scendere la mano sinistra dal muro al mio fianco,esercitando una pressione tale da tenermi immobile,voleva assicurarsi che non scappassi. Non che avessi la reale intenzione di muovere un muscolo...ogni fibra del mio corpo era paralizzata dinnanzi alla volontà di Lauren Jauregui. Continuò,il suo respiro caldo mi colpiva il viso per la vicinanza "...Non è forse a causa sua che mi guardi con questi occhi ricolmi di desiderio?" mi strinse il fianco e non riuscii a sopprimere un gemito,la vidi chiaramente sorridere di soddisfazione al verso emesso "...Non è forse a causa sua che ogni fibra del tuo corpo desidera essere posseduta da me? Fatta mia in ogni fottuto istante..." sussurrò ancor di più queste ultime parole e sentii tutto il mio corpo implorare pietà.

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Fighting For Us
RomanceLauren Jauregui è una affermata pugile statunitense con origini cubane, alla soglia dei suoi 26 anni ha già acquisito numerosi titoli nella categoria pesi medi ed è riuscita a girare il mondo disputando più di 50 match. La passione per la boxe l'ha...