Capitolo 11

434 17 1
                                    

Lauren's Pov
Mi incamminai verso casa dopo quel bizzarro allenamento.Avevo percepito la determinazione della latina e il modo in cui aveva fatto vacillare lo sguardo sulle mie labbra l'aveva decisamente tradita. Sogghignai nel ripensare a quella scena. La latina pareva avere parecchi difetti,primi fra tutti la caparbietà e l'essere una bambina viziata e capricciosa,ma era ormai innegabile anche alla mia parte più inconscia : era di una bellezza disarmante.

Pareva fosse stata concepita sull'Olimpo e gettata tra gli umani come punizione per aver suscitato l'ira di Afrodite. Ogni particolare del suo volto si incastonava perfettamente con l'altro e creava un'armonia che avevo difficilmente visto in altre donne nella mia vita. Il tutto era sapientemente condito da quella punta, si fa per dire ,di riluttanza che avevo provato sin dal primo momento nei suoi confronti. Sia chiaro,ancora non accettavo il fatto che fosse divenuta la mia manager,ma aveva decisamente acquisito punti dopo aver appreso che era riuscita a combinarmi un incontro con Russo.

Insomma, non avevo assolutamente gettato l'ascia di guerra ma, anzi,mi stavo divertendo a limarla per bene,per assestarle qualche colpo di tanto in tanto. Dovevo ammettere che la piccola aveva pepe da vendere: una cubana a tutti gli effetti, con tanto di permalosità annessa.

Mi ridestai dai miei pensieri, stranamente occupati dalla Cabello,ed entrai in casa. Avvertii nitidamente la voce di Dinah, stava conversando con Normani e potevo percepire da metri di distanza l'intesa sessuale tra le due. Sapevo che Mani provasse una certa attrazione per la bionda, me l'aveva rivelato il giorno prima ma la realtà era che era stata colpita molto prima : aveva detto che era stata proprio Dinah Jane ad entrare in contatto con lei per l'annuncio riguardante la ricerca della mia una nuova manager. Quella coincidenza di eventi mi fece sorridere internamente, pensai a quanto alle volte la vita sapesse sorprendere. Non apprezzavo particolarmente l'idea di un destino ,di una provvidenza divina o non che avrebbe disposto tutto il futuro umano,dipingendolo sagacemente. Apprezzavo più l'etica dell'homo faber ipsius fortunae perché per me era stato così: avevo deciso io chi essere e nessun altro si sarebbe potuto imporre.

Entrai in cucina e le due ragazze smisero di parlare,quasi colte in flagrante. "Hei Jaguar,non credevo tornassi così tardi" mi disse Mani con tono rilassato,la presenza della bionda sembrava farle davvero bene. "Mi sono trattenuta un po' in più per provare qualche nuovo esercizio" risposi, recalcitrante a raccontare il vero su quel confuso e stordente pomeriggio in compagnia della cubana. "Immaginavo...a volte credo tu abbia davvero bisogno di una pausa sai, capisco che sei una pugile di fama mondiale ma non ti fa bene allenarti così tante ore al giorno TUTTI i giorni" mi disse sinceramente preoccupata, alzandosi per prendere qualcosa dal frigo. Solo in quel momento notai il sorriso stampato sul volto della bionda e mi insospettii... quelle due non me la contavano giusta e avrei sicuramente indagato su ciò che era avvenuto nelle ore prima nel mio appartamento, speravo solamente che il mio letto fosse rimasto illeso dalla loro passione.

"Mani ha ragione, Mila mi ha parlato dei tuoi allenamenti e non so onestamente come tu faccia. Penso di non entrare in una palestra da quando al liceo nell'ora di educazione fisica rimanevo sugli spalti per guardare i giocatori di basket" si intromise la bionda, guardandomi sconcertata al pensiero dei miei allenamenti. Mi soffermai meglio su ciò che mi aveva detto: Camila le aveva parlato dei miei allenamenti. Ero abbastanza sicura che la latina non avesse confessato della nostra lezione all'amica,ma non ero totalmente sicura. La sensazione, però, che si diffuse nel mio corpo alla notizia che la cubana parlava di me, accrebbe il mio ego già di per sé strabordante. Ero consapevole di piacere a molte ragazze ed ero sinceramente contenta di ciò che avevo costruito negli ultimi anni, fisicamente e non.
"Per me è l'unica cosa che mi fa stare davvero bene" dissi,prendendo del succo dal frigo. "Sudare ti fa stare davvero bene? Io lo evito come la peste" a quelle parole Mani rise e le accarezzò velocemente la mano, in modo innocente si, ma fu mossa che non mi passò assolutamente inosservata.

Fighting For Us Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora