Capitolo 24

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Camila's Pov
Le mani del canadese scorrevano lungo i miei fianchi sinuosi, con imprecisione e fare impacciato.Ero sicura che Shawn conoscesse il mio corpo a memoria ma la realtà era ben diversa: ogni volta sembrava dimenticasse i punti giusti in cui toccarmi,ammettendo li avesse mai esplorati...
Erano passati due giorni dal brusco incontro avuto con la corvina alla Shark's Gym e l'unica cosa che mi premeva davvero era sfogare la mia rabbia in una qualsiasi maniera, anche se questo avesse dovuto compromettere la mia lontananza da Shawn. Avevo un'ira che raggiungeva picchi esorbitanti e aumentava ancor di più a causa della mia mancata comprensione nei riferimenti dell'atteggiamento della corvina: non che solitamente si contraddistinguesse per gentilezza! Ma mi sembrava che avessimo raggiunto una sorta di tregua o quantomeno avessimo siglato un armistizio,come se entrambe sapessimo che la guerra era ancora aperta ma avevamo riposto le armi per un po'. Mi ero illusa? è molto probabile. Ciò mi faceva sentire estremamente stupida: 'cretina,credevi davvero di aver instaurato un rapporto con Lauren Jauregui?' mi ammonii mentalmente.


"Mila.." la voce impastata dall'eccitazione di Shawn mi ridestò dai miei pensieri.Le sue labbra viaggiavano in maniera sconnessa dal mio collo al seno, in maniera frettolosa e imprecisa. Ero ben conscia di quanto il mio atteggiamento nei confronti del moro si stesse rivelando sbagliato,ma mi era sembrata l'unica soluzione concreta da adoperare. C'era poi una piccola vocina dentro di me,minuscola e saccente,che mi redarguiva a causa del mio atteggiamento, comprendendo che in gran parte stavo agendo per ripicca,sperando di ferire la corvina.

Accarezzai la schiena di Mendes,con sufficienza. Non potevo fare a meno di notare quanto ora la pelle del canadese mi apparisse grezza,priva di grazia,come i suoi movimenti...Più cercavo di scavare nella mia mente per trovare dei ricordi in cui il sesso con il ragazzo mi avesse soddisfatta e più ne uscivo priva di risposte. Non mi capacitavo di come in passato mi fossi accontentata di quei pochi rapporti sporadici,avuti sempre con estrema calma e dolcezza. Compresi che la colpa era sempre e solo di Lauren: era stata lei a farmi scoprire cosa significasse bramare ardentemente la carne altrui, era stata lei a dare una definizione al termine "godere" nel mio vocabolario.Era ovvio,insomma,che ora tendessi a fare paragoni tra la pugile più stronza dell'America e il ragazzo più dolce del Canada. Dopo poco Shawn culminò di piacere,lasciandomi baci casti tra i capelli,ancora parzialmente affannato.

"Cristo...non lo facevamo così da mesi" sorrise con le gote arrossate a causa dell'esercizio svolto,nel suo immaginario la performance era stata perfetta. "Già" gli sorrisi,rivestendomi velocemente con il solo intento di evitare il rituale post coito: carezze, abbracci e poi un sonno profondo. Era inutile sottolineare quanto quel rapporto mi avesse resa insoddisfatta,e mi ammonivo mentalmente per essere così dura con il ragazzo d'innanzi a me e per non avere il coraggio di rivelargli che quel rapporto ormai mi stava stretto. Il moro parve accorgersi della mia fretta e il suo sorriso smagliante si spense nel giro di pochi secondi, allungò una mano sulla mia coscia e la accarezzò teneramente. "Vai già via?" chiese con cipiglio triste "Dinah ha combinato un disastro a casa,devo tornare prima che prenda fuoco l'intero palazzo" dissi ironica fingendo costernazione e gli lasciai un veloce bacio sulle labbra, già logorata dai sensi di colpa per la menzogna appena proferita. Non che fosse così irrealistico che Dinah avesse incendiato l'appartamento...Mi rivestii in fretta lasciando l'appartamento del moro,sistemai nella maniera migliore possibile i capelli arruffati e mi infilai nell'ascensore,intenta solamente a tornare a casa.

Con i piedi più che doloranti a causa dei due isolati percorsi a piedi,bussai alla porta del mio appartamento,avendo distrattamente dimenticato le chiavi a casa di Shawn. La visione che mi si presentò dinnanzi agli occhi fece crollare ogni dubbio sulla situazione sentimentale della bionda: Normani Kordei in intimo aveva aperto l'uscio con una nonchalance invidiabile a chiunque. "Ciao Mila" mi aveva salutata con un sorriso a trentadue denti e si era leggermente spostata per lasciarmi entrare. La casa sembrava in perfetto ordine ma appena il mio sguardo si posò sul divano in salotto potei ben comprendere quanto le due ragazze si fossero divertite fino a poco prima. "Maniii, ti avevo detto di non lasciare morsi!" la polinesiana scese per le scale così come mamma l'aveva creata,con alcuni succhiotti sul seno che feci in fretta a comprendere a chi appartenessero.

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