Capitolo 10

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Camila's Pov
"Dinah cosa significa che non sai dov'è il mio reggiseno sportivo? Lo avevo lasciato esattamente qui l'ultima volta che l'ho messo!" imprecai contro la bionda, da sempre motivo di estremo disordine nel nostro appartamento. "Intendi quando lo hai messo l'ultima volta DUE anni fa? Non ho idea di dove sia Mila e ,a dirla tutta, nemmeno me ne farei qualcosa. I miei meloni morirebbero di asfissia se entrassero in uno dei tuoi minuscoli reggiseni " disse ,indicandomi il seno poco prosperoso e guardandomi con occhi costernati. "Perché invece che ribadirmi quanto le mie tette siano piccole non mi dai una mano e mi aiuti a cercare questo fottuto reggiseno? Tra mezz'ora devo stare in palestra e non voglio subire l'ira di Lauren Jauregui." esclamai disperata,mettendo a soqquadro l'armadio di camera mia,nel disperato tentativo di trovare il capo sportivo abbandonato da secoli in qualche meandro della camera. "Come se poi ti dispiacesse subire la sua furia..." disse maliziosamente,lasciando sgusciare quelle parole dalla sua bocca in maniera innocente. Nell'ascoltare mi fermai sul posto e mi girai verso di lei in maniera meccanica "Che cosa intendi DJ?" incrociai le braccia e la guardai con cipiglio confuso "intendo che percepisco delle particolari vibrazioni fra te e 'Lauren Sexy Jaguar " disse "le sento nell'aria sai...le vedo e alle volte mi parlano..." disse seriamente e iniziai a preoccuparmi davvero della sua sanità mentale , continuò "mi dicono 'oh si Camila, tu eres muy bonita...' " imitò la voce roca di Lauren e le diedi un leggero schiaffo sulla spalla. "La smetti di dire stronzate!" inveì contro di lei, confusa da ciò che la mente malata di Dinah Jane aveva partorito. Io e Lauren insieme..in quel senso? I dubbi erano definitivamente sciolti: Dinah Jane aveva bisogno di una scopata , così da evitare di trasportare il suo desiderio sulla vita degli altri o meglio sulla mia!

"Trovato!" urlai dalla gioia dopo 10 minuti di ricerca. Guardai brevemente l'orologio e notai che avevo appena una manciata di minuti per vestirmi e per preparare il borsone. Mi ammonii mentalmente per non aver cercato prima quel reggiseno e iniziai a prepararmi alla ramanzina che avrei ricevuto.Non avevo idea, però,che non sarebbe stata l'unica cosa ricevuta quel giorno...

Lauren's Pov
"Tempo?" dissi affaticata,dopo una corsa di 12 km sul tapis roulant.Avevo indosso dei leggins neri e un top del medesimo colore,lasciando scoperto l'addome.Le mie immancabili nike bianche e oro e i capelli tenuti legati in una coda disordinata chiudevano perfettamente l'outfit. "30 minuti Jauregui, è un buon tempo ma puoi fare assolutamente di meglio..." rispose Carlos duramente. Sapevo quanto esigesse nei miei confronti e aveva ragione: avevo un enorme potenziale e dovevo assolutamente migliorare in vista del match in Italia. "Andranno bene altri 10 minuti, qualche esercizio per l'addome e poi potrai andare in doccia." disse,iniziando a raccogliere le sue cose e infilandole nel borsone. Avevo sostenuto un allenamento di circa due ore e come se non bastasse avrei dovuto vedere a breve la latina. Non capivo la motivazione per cui le avevo dato questo appuntamento,mi maledii più volte mentalmente per non averle semplicemente detto di non mettere più piede in palestra. Non so bene cosa mi avesse mossa dall'interno,forse era stata la tenacia con cui l'avevo vista impegnarsi o forse ero stata semplicemente mossa da un'indicibile pietà.

Iniziai la corsa al tapis roulant,salutando Carlos, già defilatosi per raggiungere la sua bella Carmen a casa. Carmen era la classica donna cubana: calorosa e sempre sorridente. Aveva una lunga chioma riccia di un corvino lucente,impreziosita da alcuni fermagli che amava portare, affermava che le davano lucentezza al viso e puntualmente Carlos,con sguardo dolce,le rispondeva che non ve n'era bisogno 'Mi amor eres luz (amore mio sei luce)' : glielo ripeteva da quando riuscivo ad aver memoria.

Il mio tuffo nei ricordi venne interrotto dal familiare cigolio della porta d'ingresso.Erano mesi che Carlos ribadiva al portinaio di utilizzare un po' di olio per la serratura ma non lo aveva mai fatto e ormai quel fastidioso rumore era divenuto prassi per le orecchie degli atleti. Avevo quasi terminato la corsa,fissando il monitor del tapis roulant per vedere il tempo impiegato.Non mi preoccupai nemmeno di alzare il capo, consapevole di chi fosse entrato : "sei in ritardo" dissi mentre correvo. "Lo so,mi dispiace davvero tanto ,ho avuto un imprevisto e Dinah non mi ha..." la interruppi e alzai lo sguardo nella sua direzione "non mi interessa,vatti a camb..." questa volta fui io ad essere interrotta.
Feci credere che le parole mi morirono in bocca per un semplice errore: credevo che avesse indosso abiti poco sportivi e che quindi si dovesse cambiare ma notando il suo outfit smisi di parlare. La realtà, però,era ben diversa. La cubana aveva delle forme mozzafiato e lo sapeva : indossava leggins attillati che lasciavano poco spazio alla fantasia. Nella parte superiore un semplice reggiseno sportivo nero e i capelli erano stati lasciati sciolti. Terminai di correre e spensi il tapis roulant,scendendovi e avvertendo ancora la sensazione di pavimento in movimento sotto le piante dei miei piedi. Ero fradicia di sudore e senza pensarci mi sfilai la canotta, rimanendo in reggiseno. Avevo il corpo imperlato di sudore, i muscoli delle braccia guizzavano per la fatica e sui bicipiti si intravedevano delle vene, indice di sforzo. Camminai sotto lo sguardo attento della cubana ,la quale osservava ogni lembo di pelle scoperto con un po' troppo interesse. Appena le diedi le spalle sorrisi brevemente e presi una maglietta nera dal mio borsone. Da quella prospettiva riusciva a vedere i tatuaggi sulla mia schiena e i muscoli delle spalle. Indossai velocemente la t-shirt, rivolgendo il capo verso di lei. "Legati i capelli" dissi con fare autoritario. La vidi arrossire e deglutire. 'piccola pervertita...' pensai tra me e me con un sorriso dipinto in volto.
Legò i capelli e iniziammo l'allenamento.

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