cap 25

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Alice's pov

Apro gli occhi e pian piano rimetto tutto a fuoco, o almeno ci provo.
Gli occhi mi sembrano incollati e le palpebre faccio fatica a muoverle e tenerle aperte, ma dopo pochi tentativi finalmente ci riesco.

La prima cosa che riesco a intravedere è un soffitto bianco e un piccolo lampadario elegante che adornava la stanza, un ambio armadio blu che occupava quasi tutta una parete e delle finestre ampie proprio di fronte al letto in cui ero sdraiata che illuminavano tutta la stanza, se non fosse per le lunghe tende tirate che mantenevano una certa oscurità nella stanza,

Ma dove cazzo ero finita?

I ricordi erano pochi e confusi e metterli tutti in ordine mi sembrava quasi impossibile. Avevo ancora un forte dolore alla testa e la caviglia faticavo a muoverla. Distesa nel letto ero completamente inerme, dovevo fare qualcosa! Non potevo stare lì seduta a non far niente.
E se fosse entrato qualcuno? Non avevo niente con me per difendermi..

L'ansia mi iniziò a salire, quando da un altra stanza iniziai a sentire dei passi..
Filippo? è l'unico che può effettivamente essere, ieri in macchina ero con lui alla fine.. giusto?

La porta della camera era chiusa ma riuscivo a distinguere per bene tutti i rumori che mi circondavano, come i rumori dei passi, del rubinetto che perdeva e delle varie ante degli armadi che venivano aperte e chiuse, il rumore degli interruttori delle luci e poi.. improvvisamente  silenzio. Sembrava che ora in quella casa ci fossi soltanto io e tutti i miei pensieri.

Il rumore dei passi era sparito e con lui anche tutti gli altri suoni. Sono rimasta da sola?
Provo ad alzarmi faticosamente dal letto ma il risultato ottenuto è pietoso. A fatica riesco solamente a tirare su il petto senza provare delle fitte al cuore. Con estrema fatica mi tengo su con le braccia e provo ad alzarmi senza farmi troppo male e farmi saltare i punti alla testa.
In ospedale riuscivo a muovermi più liberamente ma ieri, potrei aver esagerato..

Sono una stupida, avevo poche "regole" indicatemi dall'infermiera e non ne ho ascoltata mezza.. "evita forti emozioni" si certo! Aspetta e spera. Sono la solita irresponsabile..
Ormai la mia vita era composta solamente da emozioni talmente forti che mi era difficile anche solo pensare di controllarle. Anzi era diventato impossibile, le mie emozioni ogni volta che provavo a controllarle era come se si offendessero e come riposta avevo uno sbalzo d'umore,
Era come una montagna russa di sensazioni, che iniziavano dal basso fino a salire così in alto che ti sembra di riuscire a toccare la luna e il cielo, in uno stato di completa euforia e gioia, come il solo ricordo dei baci di Theo.. se solo non fosse che una volta saliti in cima si poteva solo scendere.. In picchiata e tutta la realtà ti viene sbattuta in faccia violentemente.
Le cose belle sono sempre state seguite da qualcosa di disastroso nella mia vita, niente andava veramente nel verso giusto. Se mi trovavo bene con una persone prima o poi la perdevo sempre, come con la mia amata mamma, Theo e i pochi amici che ero riuscita a farmi.. Tutti li avevo persi. Niente avevo con me.

Ed era così diventata la mia vita. Era una discesa continua negli inferi. Mi sentivo uno schifo ogni giorno di più. e le promesse che mi ero fatta in ospedale erano come svanite, come la mia voglia di tornare a vivere serena.. ma d'altronde, quando mai ci ero riuscita?
Era inutile che illudessi me stessa di essere mai riuscita a controllarmi.. non era vero.
Avevo iniziato a prendere le pastiglie dell'ansia da quando avevo solo 13 anni e da allora non avevo smesso. Mi aiutavano quelle fottute pastiglie verdi ed era da giorni che non le potevo assumere.
Mi permettevano di mettere a tacere quelle vocine che iniziavano a parlarmi quando tutto andava bene, quando tutto andava male.. Ma chi voglio prendere in giro, quelle vocine non mi abbandonavano mai. Ne ero perseguitata continuamente. Era impossibile per me viverne senza, provavo così tanti dispiaceri che per un periodo la dose normale non mi bastava e avevo iniziato ad assumerne il doppio, se non fosse che il medico che me le vendeva aveva smesso per paura che ne diventassi dipendente.. Stupido.. Quando i pochi giorni non me le diede ebbi la grandiosa idea di provare qualcosa di più, e come era finita? Iniziai a rubare soldi per potermi permettere la droga. Le pastiglie in confronto non erano minimamente paragonabili a quella merda che mi sniffavo. L'effetto era di breve durata e per stare bene sempre di più dovevi assumerne.
Ogni giorno era sempre peggio. Iniziai per necessità? per stupidità? non lo capì mai.. ma nella mia prima riga ci trovai un po' di autostima. (COGLIETE LA CANZONE "NON LO SAI")

Quando tocchi il fondo però puoi solo risalire. Sentivo che se avessi continuato in quella strada non sarei andata da nessuna parte, con le mie sole forze provai ad uscirci e grazie alla musica un piccolo grandino riuscì a farlo. Dopo settimane o mesi riuscì a uscirne poco a poco e tornai alle mie vecchie pastiglie.. Anche se a vedere cosa è successo pochi giorni fa, forse non ne ero uscita del tutto..

Quando sono partita per Sanremo non ebbi il tempo di prenderle a causa del casino che avevo combinato, o meglio che aveva combinato mio padre. Uscì di corsa da quella casa maledetta sperando di non vederla mai più, ma effettivamente cosa avevo in mente? trovare magicamente un lavoro e poter scappare dalla mia vecchia vita? E di mio padre? Cosa pensavo che avrebbe fatto? accettato senza batter ciglio? Ma se voleva uccidermi solo per la mia assenza di 1 settimana, ero solo la sua fonte di guadagno mentre lui continuava a bere.
Chissà come sta.. O meglio, chissà cosa starà facendo.. Ormai non lo vedo da settimane.. Si ricorderà di me o l'alcol gli avrà dato alla testa?

Ed è da allora che non assumo le mie amate pastiglie, i primi giorni ne avevo sentito la mancanza ma dopo che avevo avuto l'opportunità di approfondire l'amicizia con Theo mi sembrava di non averne più bisogno. Quando stavo con lui sentivo solo lui, e tutte le voci si zittivano. Tutto taceva e c'eravamo solo io e lui. La sua voce era come una droga per me.
Come lui stesso dice nella canzone

"E se sto sulle droghe, so che morirò
Ma so che senza droghe forse morirei
E cerco nelle droghe quell'effetto che mi fai"

Cercavo nelle droghe l'effetto che mi faceva lui da sobria.

E invece eccomi qua che mi sembrava di star morendo dall'astinenza. Devo riuscire in qualche modo a entrarne in possesso.. Ma come posso fare che nemmeno riesco ad alzarmi dal letto in modo autonomo?

I rumori non sono ripresi e vedo della luce che cerca di entrare nella stanza dallo spiraglio tra le due lunghe tende. Chissà che ore sono.. A giudicare dall'intensità della luce mi sembrano le 12 passate... ma per quanto ho "dormito"?
Effettivamente avevo bisogno di riposare ma non potevo stare in quella casa..
Mi sa proprio che devo tornare a "casa mia"..

Ormai non avevo più speranze nel risolvere tutto quello che avevo passato.

Dopo aver sentito quella canzone penso di essere morta dentro, non riuscivo nemmeno a focalizzare cosa stesse succedendo. Sono andata in panico e ho agito senza pensare... Ma oggettivamente cosa ci poteva essere da pensare?

Quelle parole nonostante le avessi ascoltate solo una volta mi perseguitavano

"Ho il cuore a pezzi come cocaine
Perché non torna tutto il bene che fai
Vorrei mollare tutte le drugs
Ma se provo di tutto è perché non provo più niente"

Chissà cosa ha combinato Theo..
Vorrei solamente sapere cosa intendeva con quella frase.. si è ributtato sulla droga?
No no no è impossibile. Erano 4 anni che era pulito, perché avrebbe dovuto riiniziare?
Ma che stupida, io lo biasimavo e alla prima cosa che non andava mi ci sono ributtata a capofitto.

Mi sentivo responsabile e protagonista assoluta di quella canzone. Ma cosa potevo fare ora?
Cercarlo per me era diventato impossibile, non sapevo niente di lui se non nome e cognome.
Poi tra alcuni giorni so solamente che sarebbe dovuto partire insieme a Fiks e Plant per l'Eurovision, che si sarebbe addirittura svolto in un altro paese.

Ricontattarlo per me era impossibile, forse avrei solo peggiorato la situazione..
Forse avrei dovuto rifletterci per bene prima di commettere l'ennesima stronzata.

Mentre rifletto cerco con fatica di rimettermi composta ed è proprio allora che inizio a risentire i passi di prima, sono più veloci e sembra che si stiano avvicinando alla stanza.
Ormai sono fuori dalla porta.

Osservo con ansia la porta che a secondi si spalancherà..

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Ciao! Come state?
Ringrazio tutte le persone che sono entrate nel gruppo telegram e ne approfitto per salutarle tutte! Vi voglio bene amori

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ho deciso di approfondire leggermente di più il personaggio di Alice, che a causa di tutti i pov rischia di essere andato a puttane. Da ora in poi sappiate che ci saranno solo principalmente pov suoi :))

Arriviamo a 40 stelline e giuro che continuooo

Alla prossima bimbi sad💚💙💖

La sad 2.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora