cap 36

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Alice's pov

X: "Alice?"

Una voce confusa mi risvegliò dai pensieri che mi attanagliavano da quando ero uscita dall'ufficio di Stefano. Chi poteva essere ora? Non mi vedeva che non ero minimamente nel mood di avere una conversazione?
Alzai lo sguardo un po' con terrore e con preoccupazione non ero in ottime condizioni e chiunque mi avesse visto in quel modo si sarebbe fatto qualche domanda sulle mie condizioni o addirittura mi avrebbe sicuramente preso in giro.

Ma ai miei occhi si presentò una figura a me familiare, conosciuta dal vivo solo poche settimane fa, il ragazzo dai capelli rosa, Fiks.

Spalancai gli occhi incredula mi sembrava quasi irreale che lui fosse lì in quel momento. Non lo vedevo dall'ultimo giorno di Sanremo. Cosa ci faceva in quel parco?

Non sapevo cosa dire non avevo il coraggio di dire niente mi limitavo ad osservarlo come se fosse una divinità senza pronunciare parola. Gli occhi lucidi mi impedivano di essere credibile quindi riabbassai lo sguardo come se volessi nascondermi dal suo sguardo inquisitorio.
Chissà cosa si sta chiedendo in questo momento..

Lui mi osservava dall'alto in quanto io ero seduta nel marciapiede della strada come se fossi una barbona. Nonostante i miei occhi non lo guardassero le mie orecchie funzionavano bene.

Fiks: "Alice! Ma sei tu.." Il suo tono era confuso come se non si aspettasse che io potessi essere veramente lì in quel momento. A quanto pare era un sentimento condiviso.

A: "F-Fiks.." alzai lentamente lo sguardo imbarazzata, farmi vedere in queste condizioni era l'ultima cosa al mondo che avrei voluto, soprattutto da uno come lui.. Anche se era Fiks, quindi speravo che non mi avrebbe giudicata.

Senza che avessi il tempo di dire niente di più, si tolse gli occhiali da sole che portava e mi ispezionò dalla testa ai piedi. Notò ai miei piedi le stampelle che avevo buttato lì da quando mi ero seduta per terra.

F: "Ma allora stai bene!... più o meno" disse questa frase rimarcando per bene le ultime parole e indicando le stampelle accantonate.

Un piccolo brivido mi percorse tutta la schiena. Cosa? Quindi lo sapevano? Sapevano cosa fosse successo dopo la finale? Come?
Erano troppe domande e io non avevo nemmeno realizzato che Fiks mi stava ancora osservando confuso. Forse era il momento di dire qualcosa. Rimanere zitta come una stupida non era il massimo in questa situazione. Chissà cosa stava pensando di me..

A: "Cos.. come l'hai, avete saputo.." la mia voce fu come un sussurro. Probabilmente mi vergognavo pure io di tutta quella faccenda.

Avevo il terrore che lui potesse in qualche modo giudicarmi e quindi non volevo entrare nei dettagli, ma volevo sapere qualcosa di più, anche di quello che riguardava Theo.
Fiks con una naturalezza, e come se fossimo vecchi amici si sedette a fianco a me per terra nel marciapiede e tornò a parlare abbassando leggermente il tono di voce, cosa che apprezzai.

F: "Alice.. Diciamo che non è un avvenimento comune.."

Abbassai di nuovo lo sguardo portando gli occhi alle ginocchia, in quel momento volevo scomparire, non avrei mai immaginato che mi sarei messa a parlare dopo tutti questi giorni con Enrico. E che lui mi avrebbe rivolto la parola senza schifarmi, poteva letteralmente fare finta di niente e sarebbe stata chiusa lì la faccenda, ma invece no.
Ha deciso di venirmi a parlare.. Perché?

A: "I-io non so cosa dire.." rispondo ancora con la faccia nascosta nelle ginocchia

F: "E allora non dire niente" disse mentre dalla tasca tirava fuori tabacco e cartine e iniziava a girarsi una sigaretta che provò ad offrirmi ma rifiutai, in quel momento se avessi fumato avrei probabilmente vomitato.

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