cap 55

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Alice's pov

Matteo ci guardava con uno sguardo tagliente, il suo silenzio era più rumoroso di qualsiasi parola potesse dire. Il gelo che sentivo nel suo sguardo mi trapassava. Ma non era solo la sua rabbia che percepivo: c'era qualcosa di più profondo, qualcosa che mi fece immediatamente capire cosa stava succedendo.
Aveva sentito tutto?

T: "Volete spiegarmi cosa sta succedendo? Oppure devo immaginare il resto?"
La sua voce era così fredda che per un attimo mi sentii paralizzata.
Le sue parole erano pesanti, cariche di sospetto e rabbia nei nostri confronti. Filippo rimase immobile, il suo corpo teso come una corda pronta a spezzarsi nemmeno lui si aspettava l'apparizione di Matteo.
Io cercai di dire qualcosa, ma la mia bocca si rifiutava di collaborare. Non mi aspettavo che Matteo ci seguisse fino a fuori la sala, le parole mi morivano in gola e tutto sembrava essersi bloccato

A: "Senti Matteo, ascolta..." iniziai, ma lui mi interruppe bruscamente con un movimento di mano.

T: "Ho ascoltato fin troppo, Alice." La sua voce si incrinò leggermente, lasciando trapelare l'emozione che cercava di nascondere. "Filippo... l'amicone che tutti vorrebbero avere, stai mostrando la tua vera faccia ad Alice? Sul come abbandonare le persone?

F: "Non sai di cosa stai parlando Theo.." rispose Filippo avanzando un passo verso di lui.
Ma di cosa parlavano?

A: "A cosa ti riferisci?" tentai di pronunciare

T: "Matteo, non Theo, non siamo amici io e te.. Non più" rispose a detti serrati, era veramente fuorioso

F: "Devi piantarla con questa storia non sai veramente com'è andata!" sentì alle mie spalle, Filippo che di solito era sempre così composto lo vedevo cedere al nervosismo, era Matteo che gli faceva quell'effetto?

T: "Può essere ma non mi interessa più ormai, sapevo che non potevo fidarmi di te.. Ma non credevo arrivassi a tanto.. Mi hai portato via tutto! Mi fidavo di te, e ora come se non ti fosse bastato ti sei preso pure.." non concluse la frase, si vedeva che cercava di trattenersi dall'avanzare un altro passo nella direzione di Filippo.
Percepivo che la situazione stava degenerando molto velocemente.

E dopo qualche secondo di silenzio dove nessuno osava aprir bocca Theo si voltò dalla mia parte
T: "Lo volevi anche tu?" disse guardando di nuovo nella mia direzione.

Non capivo metà delle cose che stavano dicendo, ma a cosa si riferiva?
In quel momento mi sembrava di essere distaccata dalla realtà che mi circondava, sentivo parole ma non le capivo, ma cosa avrei dovuto rispondergli?

Non sapevo cosa dire. Le parole che volevo usare per spiegarmi sembravano inutili. Non era così semplice. Non c'erano colpe in tutta questa faccenda, ognuno aveva dato del suo per complicarla e nessuno sembrava propenso ad ascoltare le spiegazioni di quello che si sarebbe rivelato un malinteso.

Matteo avanzò di un passo, il suo viso a pochi centimetri dal mio. Potevo sentire la sua rabbia come una forza che mi premeva contro.

T: "Allora è vero? Avevo ragione? Tutto ciò che è successo, tutto il dolore... è successo perché in realtà lo volevi anche tu? E tu non mi hai mai detto nulla. Mi hai lasciato credere che fosse colpa mia, che io avessi rovinato tutto." urlò furioso

Sentii una stretta al petto. Non era giusto, anche io avevo sofferto come aveva lui, e anche se Filippo aveva complicato le cose con quel bacio, la realtà era molto più contorta.

A: "Non è così semplice, ti sbagli!" risposi, con un filo di voce. "Io non ho mai voluto che succedesse..."

T: "Provi qualcosa per lui?" mi domandò improvvisamente

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