capitolo 33.1

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Jelena pov's

Non posso crederci. Non voglio nemmeno farlo. Io non mi sono innamorata di un assassino e non voglio un futuro con esso. Sono sicura ci sia una motivazione dietro le azioni di Asher ma questo non le giustifica. Togliere la vita a qualcuno è ingiusto e disumano.

Non riuscivo neppure a guardarlo negli occhi, quello non era il mio Asher. Avrei voluto comprenderlo e capire il perché delle sue azioni ma avevo paura. Avevo paura, non di lui, ma di quello che aveva fatto. Non sembrava neanche pentito, non c'era traccia di rimorso in lui e forse proprio questo l'ha reso cattivo ai miei occhi. Non riuscivo a smettere di tremare sotto il suo sguardo brutale, anche se sapevo non mi avrebbe mai fatto del male.

Asciugo le lacrime creatosi sui solchi dei miei occhi scuri e abbasso la maniglia della camera di Jace. Mi distendo al suo fianco allacciandogli la vita con le braccia e appoggiando la mia guancia paffuta sulla sua schiena. Dormirò qui per sta sera.

Apro gli occhi infastidita dei continui movimenti del ragazzo al mio fianco
"buongiorno principessa" bofonchia Jace con voce ancora impastata dal sonno
Mi giro dal lato opposto al suo coprendomi la testa con il cuscino imprecando proprio contro quest'ultimo per avermi svegliata.

"come mai sei qui ?" domanda accarezzandomi la schiena. Non rispondo ma ricordando gli avvenimenti di ieri notte mi irrigidisco

Apro gli occhi sollevando il busto dal materasso sotto lo sguardo curioso di mio fratello. Anche se vorrei davvero sfogarmi con lui, non potrei mai farlo. Mi fido di Jace più di quanto mi fidi di me stessa, so che non direbbe una parola ad anima viva ma non sarebbe giusto nei confronti di Asher.

"abbiamo discusso" Jace sembra capire che non ho voglia di parlarne e annuisce semplicemente

"su, andiamo a fare colazione" mi solleva trascinandomi al piano di sotto prima che possa ribattere

Maledetto Jace

Per mia fortuna Asher non si è ancora svegliato, non saprei come comportarmi.
Mi vengono i brividi notando il buco ben evidente nel muro. Anche Jace se ne accorge e preoccupato si gira nella mia direzione ma scuoto immediatamente la testa intenzionata a non proferire parola. Lui sospira pesantemente chiudendo i pugni e avanzando verso la cucina.

Lascio un'ultima occhiata al muro cercando di scacciare quel ricordo dalla mente. In quel momento ho dubitato di Asher per qualche secondo, ho avuto paura che potesse farmi del male. Nonostante tutto mi vergogno di aver pensato una cosa del genere. Asher non mi sfiorerebbe neanche con un dito, ne sono più che sicura. Non è il mostro che vuole far sembrare. Lui mi ha portata fuori dal buio, grazie a lui sorrido ancora. Mi ha salvata. Ma non posso fare finta che ieri non sia accaduto niente. Ho bisogno di una spiegazione da parte sua

"latte e cereali ?" arrivo in cucina guardando Jace frugare nel frigorifero

"vada per il latte, anche perché non c'e nient'altro" scrolla le spalle chiudendo l'anta del frigo amareggiato
"in questo momento mi manca casa, ma soprattuto Dorota" dice versando il latte nelle tazze per poi passarmi la mia

"a proposito" richiamo la sua attenzione
"domani torneremo a casa" alza lo sguardo su di me sbattendo i pugni sulla penisola

"non se ne parla" ribatte categorico incenerendomi con gli occhi

"dove vuoi andare Jace ? sotto un ponte per caso ?"  mantengo il suo sguardo facendogli capire che ormai ho preso la mia decisione e spero che la prenda anche lui in modo saggio

"Asher ci ospiterà, non è un problema per lui-"

"Jace so che ti costa ammetterlo, ma abbiamo ancora bisogno di Marcus" capisco il suo stato d'animo ma deve iniziare a ragionare. Marcus è l'unico a poterci offrire un futuro dignitoso

"io non ho bisogno di nessuno"

"ah no ? chi ti pagherà il college ? le cure mediche ? chi ti manterrà finché non diventerai indipendente, Jace ? so che non merita nulla da parte nostra, so benissimo che non è mai stato un buon padre per noi, ma abbiamo ancora bisogno di lui. cerca di capirlo" si alza facendo cadere la sedia e senza dire nient'altro se ne va

Provo a seguirlo ma appena i miei occhi si scontrano con quelli neri di Asher mi immobilizzo sul posto. La bocca diventa improvvisamente asciutta e le gambe si indolenziscono. Asher rimane lì a fissarmi e sono ben evidenti le occhiaie sul suo volto e le nocche piene di crosticine e senza farlo apposta un'espressione di disgusto appare sul mio volto. Lui sembra accorgersene e stringe i pugni assumendo un espressione dura. Mi lascia un'ultimo sguardo prima di sorpassarmi e andare in cucina.

_____

Asher pov's

Mi odia e non posso biasimarla. Mi odio anch'io per quello che sono diventato. Sono un mostro. Ma ieri non avevo altra scelta. Il piano non è andato a buon fine, io l'avevo previsto e volevo evitarlo ma il capo è stato irremovibile. Ha dato ordine di uccidere chiunque rappresentasse una minaccia. Ho dovuto farlo anche se riluttante. Se mi fossi rifiutato il capo si sarebbe vendicato su di lei.

Se tenere al sicuro Gigi comporterà che mi odi me lo farò andare bene. Lo accetterò. La cosa importante è che non sia in pericolo a causa mia. Darei la mia stessa vita per quella ragazza. Preferirei perderla per sempre che rischiare le venga anche storto un capello

Intravedo la sua sagoma alle mie spalle mentre mi preparo il caffè per riprendermi dalla nottata affrontata. Dire che non ho chiuso occhio, è dire poco. Ogni volta che provavo a dormire mi appariva il suo volto colmo di paura e delusione.

"Asher" mi richiama ma non ho intenzioni di girarmi nella sua direzione. Non posso sopportare il suo sguardo in questo momento. Non udendo mia risposta sento i suoi passi farsi più vicini ma si tiene comunque a debita distanza

"ti prego parlami" la voce le esce in un sussurro e istintivamente sorrido ma essendo alle mie spalle non può vedermi

Nonostante tutto quello che ho fatto lei è ancora qui e sarà proprio questa la sua rovina. Vedermi migliore di quello che sono. Provare sempre a capirmi e giustificarmi.

Io non posso permetterglielo. Lei deve rendersi conto del mostro che ha davanti e deve scappare il più velocemente possibile. Deve capire che stando con me sarà in pericolo. E io questo non posso accettarlo. Non posso accettare che lei sia sotto il mirino, dei miei nemici, per colpa mia.

Ma testarda com'è non si arrenderà mai
Devo allontanarla io, devo ferirla in modo che lei possa continuare a vivere la sua vita senza di me. Io sono la sua rovina.

Ti amo Gigi, più di quanto ami me stesso. Sei la cosa più bella e pura che mi sia mai capitata nella mia orribile vita, ma tu non meriti questo. Tu sei la mia luce e io sono il tuo buio. Non permetterò che tu smetta di brillare a causa mia.
Ricordati sempre di noi, perché io lo farò.

Vorrei non doverlo fare

"devi andartene" pronuncio girandomi
"devi lasciarmi in pace, sei solo un peso per me"

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