Capitolo 32

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La neve scricchiola sotto i miei passi mentre salgo i gradini dello chalet

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La neve scricchiola sotto i miei passi mentre salgo i gradini dello chalet.
Ho fatto circa 2 chilometri a piedi per arrivare.
L'aria gelida mi punge la pelle, ma il vero freddo è dentro, quello che sento da quando lei è salita in macchina e se n'è andata senza più guardarmi. Da quando ho visto le sue mani tremare mentre mi gridava addosso tutto il dolore che le ho causato.

Apro la porta lentamente, senza far rumore. Il camino è acceso, la luce tremolante delle fiamme danza sulle pareti in legno, ma l'atmosfera è carica di un silenzio pesante. Lei è lì, seduta sul divano, le ginocchia al petto, lo sguardo perso nel fuoco. Il viso segnato dal pianto, ma indurito dalla rabbia.
Accanto a lei ci sono Trevor e Taylor, anche loro in silenzio

Faccio un respiro profondo e mi avvicino piano. «Posso sedermi?»chiedo, con una voce più fragile di quanto vorrei.

Lei non risponde subito. Dopo un attimo, si scosta leggermente, lasciando uno spazio accanto a sé. È un invito? Un segnale? Non lo so, ma mi siedo lo stesso, lasciando tra noi quella distanza che adesso sembra invalicabile.

«Noi vi lasciamo da soli» dice Taylor alzandosi per andare via seguita da Trevor, dove quest'ultimo mi da una piccola pacca sulla spalla

Dopo essermi assicurato di essere da soli comincio a parlare

«Ti ho cercata ovunque al termine della chiamata» dico dopo qualche secondo. «Ero preoccupato da morire.»

Lei ridacchia amaramente, ma non c'è traccia di allegria nel suo sorriso. «Strano, visto che poco fa non sembrava importarti molto di dove fossi.»

Chiudo gli occhi per un secondo, stringo i pugni sulle ginocchia «Non è vero.»

«Ah no?» Si volta verso di me, gli occhi carichi di rancore e delusione. «Perché io invece ho visto un ragazzo che preferisce il suo telefono a me. Un ragazzo che sapeva benissimo che io non fossi capace a pattinare con il rischio di farmi male. Un ragazzo che sparisce senza una spiegazione e poi ha il coraggio di dirmi che lo fa per il mio bene.»

Abbasso lo sguardo. Ogni parola è una lama «Non posso dirti tutto...Non adesso almeno»

«Allora non parlarmi affatto» La sua voce è gelida. Si alza in piedi, si stringe addosso la coperta che ha sulle spalle, come se stesse cercando di proteggersi da me. «Perché non posso stare con qualcuno che mi tiene fuori dalla sua vita. Che mi lascia da sola quando ho più bisogno di lui.»

Mi alzo di scatto, il cuore che batte forte «Non voglio perderti Dafne»

Lei mi guarda, e per un attimo vedo nei suoi occhi qualcosa,un'esitazione, un dolore che somiglia al mio. Ma poi scuote la testa. «Avresti dovuto pensarci prima»

Si gira e si avvia verso la camera, io resto lì, impotente, a guardarla andare via. E mentre il silenzio dello chalet diventa insopportabile, capisco che riavere la sua fiducia sarà la cosa più difficile che abbia mai dovuto affrontare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 5 days ago ⏰

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