GRACE
George piange come un bambino tra le mie braccia. Giuro che mai avrei immaginato qualcosa di simile; sono abituata al suo sarcasmo, alle sue battute taglienti, alla sua lingua velenosa. Tutto tranne che questo. Continuo ad accarezzargli i capelli mentre i suoi singhiozzi sovrastano il silenzio creatosi.
«Ti va di spiegarmi, ora?», sussurro, invitandolo a staccarsi dal mio corpo.
George tira su con il naso, indietreggiando quanto basta per permettermi di sedermi meglio. Questa posizione scomoda mi ha provocato un tremendo mal di schiena ma non voglio lamentarmi ora. La mia priorità è il mio amico.
«Ricordi il t-t- tipo dei messaggi?», balbetta leggermente, «penso di essermi innamorato».
«Ed è un male questo?», sorrido, accarezzando lentamente la sua mano.
George torna con lo sguardo nella mia direzione; il pianto isterico ha lasciato il posto a delle lacrime tranquille e le sue guance rosse stanno lentamente tornando al colore naturale. Sospira, tirando nuovamente su con il naso.
«Lo è», il tono di voce tradisce tutta la sua preoccupazione, «sappiamo bene come funziona in questo mondo, siamo il pasto perfetto per i pescatori di gossip».
Questo mondo. Quindi l'uomo di cui si è innamorato è uno di noi. Bene.
«Lui ricambia i tuoi sentimenti?», cerco di utilizzare le parole giuste, ma sento che potrei fallire da un momento all'altro.
George abbassa lo sguardo sulle nostre mani; sospira nuovamente, questa volta però la tristezza sembra avere la meglio. Il mio cuore soffre nel vederlo così affranto e sofferente.
«Non credo», la sua voce è incrinata, «te l'ho detto, siamo il pasto perfetto per i pescatori di gossip».
Afferro il suo mento con la mia mano, invitandolo a guardarmi nuovamente negli occhi. Asciugo una lacrima dalla sua guancia prima di tornare nuovamente con le mie mani sulle sue.
«Ricordi cosa è successo quando io e Jason abbiamo iniziato a frequentarci e Claire l'ha scoperto?», chiedo, «Jason ha confessato tutto a tutti voi senza dirmi niente. Ero incazzata come una iena», continuo, ricordando quel momento assurdo.
Gli occhi di George brillano nei miei. Avrò toccato la corda giusta? Lo spero.
«Da quel momento in poi, però, io e lui non abbiamo fatto altro se non assecondare quello che è il nostro destino. Intrecciato, pieno zeppo di ostacoli ma pur sempre il nostro destino», sento di essere sul punto di piangere anche io, «se ne vale la pena, provaci. Non ti ho mai visto in lacrime per nessuno prima d'ora. Dovrà pur significare qualcosa, no?»
George sembra essersi immerso a pieno nelle mie parole. I suoi occhi sono puntati su di me ma noto che il suo pensiero è altrove. Il battito del mio cuore è leggermente accelerato; i bambini hanno iniziato a scalciare nuovamente e sento che potrei svenire per la stanchezza da un momento all'altro. Quando è diventato tutto così dannatamente complicato?
«Ti andrebbe di accompagnarmi?», chiede improvvisamente, la voce impregnata di aspettative e vibrazioni positive.
Mi andrebbe? Sì. Ho un mucchio di lavoro da svolgere? Sì. Jason potrebbe non esserne felice? Sì. Lo farò? Assolutamente sì.
«Certamente», mi alzo lentamente dalla sedia, «dove siamo diretti?»
«Alla Royals&Fashion», dice, alzandosi a sua volta.
Ho capito bene o l'ho immaginato?
«Sì, è uno dei loro dipendenti e...»
«E non devi dirmi nient'altro», lo blocco subito, «lascia solo che lo dica a Jason», lo rassicuro, sorridendogli.
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Fate or chance? #2
RomanceSi può davvero sfuggire al destino? Grace Johnson ha sognato per tutta la vita di poter lavorare per la White Enterprise. Ha studiato molto per farlo e una volta entrata nell'azienda, ha dovuto affrontare diverse difficoltà. Una su tutte: Claire St...