Epilogo

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GRACE

Dicembre

Non posso credere che sto per sposare l'uomo della mia vita in quello che per me rappresenta da sempre il periodo più bello dell'anno. Ma anche il più amaro. Se solo penso al fatto che lo scorso dicembre ero rinchiusa in una casa a tu per tu con i miei aguzzini, rabbrividisco. Ma non è il momento adatto per lasciarsi travolgere dalle emozioni negative.

Come da tradizione, io e Jason non possiamo vederci prima del mio arrivo all'altare. Nonostante il mese, Honolulu è abbastanza calda da permettermi di sfoggiare un abito dal taglio semplice, senza spalline e con uno scollo a cuore che mette dolcemente in risalto le mie forme. L'allattamento ha sicuramente influito positivamente sullo sviluppo del mio seno, riempiendo nel migliore dei modi l'abito che altrimenti, sarebbe stato abbastanza "vuoto" sul davanti. Piccoli diamanti ornano lo scollo, mettendone in risalto la bellezza e l'eleganza.

Elly acconcia delicatamente i miei lunghi capelli, fissandoli con un fermaglio ricamato in oro 24 carati e diamanti rossi. Un regalo generosamente offerto da Jason. Lascia fuoriuscire alcune ciocche ondulate sul davanti e solo dopo aver ultimato il tutto, con gli occhi pieni di commozione, mi si pone davanti osservandomi.

«Sei bellissima», dice, la voce ridotta a un sussurro.

«Smettila o mi farai piangere», bisbiglio allo stesso modo, sorridendole.

«Dico davvero», i suoi occhi saettano sul mio viso, spingendomi a tornare seria. «Stai brillando di nuovo, finalmente», accarezza il mio mento con un dito, «sono fiera di te, bambina mia. Molto fiera di te».

Chino il capo in segno di riconoscimento, tirando in su con il naso e reprimendo le lacrime che spingono per poter uscire fuori.

Sono così grata alla vita per averla messa sul mio cammino.

Grata alla vita per avermi permesso di donarle un futuro diverso da quello che l'aspettava.

Grata alla vita per averle permesso di avere nuovamente una famiglia che la ama, disposta a fare tutto per lei.

«Forza, dobbiamo andare», la sua voce è tornata calma e serena, «non vogliamo farlo aspettare troppo, no?»

«Lo farebbe?», chiedo, conscia della risposta.

«Aspetterebbe anche tutta la vita, se ciò servisse ad avere te al suo fianco», mi porge una mano, invitandomi ad afferrarla.

Le sorrido per una manciata di secondi.

È vero: aspetterebbe anche tutta la vita.

Inspiro profondamente e dopo aver afferrato il bouquet tra le mani, ci dirigiamo verso la spiaggia.

Il cuore prende a martellarmi in petto più velocemente man mano che camminiamo; intravedo in lontananza le decorazioni, i fiori e diverse teste perfettamente allineate da un lato e l'altro della navata. Riconosco la chioma ribelle di George, le onde bionde e indomabili di Kelly. C'è anche il signor Luke, l'autista che mi ha accompagnata i primi tempi in azienda nonché ex dipendente di Jason. Sento che il cuore potrebbe esplodere fuori dal mio petto nel ripercorrere il viale dei ricordi.

«Non ce la faccio», borbotto, in preda al panico.

Elly afferra entrambe le mie braccia, scrutandomi con sguardo materno.

«Respira», dice, «non è questo il giorno che stavi aspettando da tanto?»

«Sì», rispondo in fretta, senza pensarci su.

«E allora cosa ti preoccupa?»

A dire il vero, non lo so. Forse la paura che un giorno potrei non essere più la persona adatta a lui?

Fate or chance? #2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora