JASON
Porto la testa tra le mani, stringendo i pugni lungo essa. Non posso crederci, cazzo. Non posso e non voglio. Per tutti questi anni mi sono fidato di uomini che, a quanto pare, non mi hanno mai realmente rispettato. Claire è riuscita a corrompere anche loro, rendendoli marci proprio come è lei.
«Com'è possibile?», guardo Jax spaesato, realmente scioccato da quanto visto.
«Semplice, Claire Stuart ha probabilmente chiesto di incontrarlo in struttura e successivamente ha messo in piedi tutto questo», ribatte deciso, estraendo la chiavetta dal computer.
Non riesco a capacitarmene. Mauro Rossi è stato per anni uno dei soci più devoto e fidato della White Enteprise. Abbiamo condiviso di tutto; dallo stress per le nuove campagne alla quasi "crisi" finanziaria. C'è stato quando Grace è stata rapita e ha deciso consapevolmente di rimanere al mio fianco anche quando tutti pensavano che sarei affondato. Non pensavo che proprio lui decidesse di voltarmi le spalle. Tuttavia, il tatuaggio sulla mano sinistra non dà scampo; un'aquila con una corona incastrata nel becco. Originale ma troppo appariscente. Avrebbe dovuto immaginare che prima o poi saremmo risaliti a lui. O sperava forse di passarla liscia?
«Signor White, i federali sono arrivati».
La voce di uno degli uomini di Jax attira l'attenzione dei presenti.
«Falli entrare», dico con tono asciutto, alzandomi.
Grace fa lo stesso mentre Jax si sistema al mio fianco.
«Signor White, ci rivediamo», Steven prende la parola, sorridendomi.
Allunga una mano nella mia direzione; evito di stringerla, accomodandomi.
«Ne avrei fatto volentieri a meno», ribatto.
Gli agenti si accomodano, evitando il mio tono tagliente e le occhiatacce di Jax.
«Allora, perché siamo qui?»
Conto fino a dieci per evitare che la mia lingua risponda prima di connettersi al cervello. Grace mi si avvicina a passo lento. Mi alzo, cedendole la sedia. Mi osserva con occhi di chi ama qualcuno incondizionatamente; stringe la mia mano, tranquillizzandomi.
«Un uomo ci perseguita da almeno due settimane», dico con tono fermo, «so che potrebbe sembrare assurdo ma è collegato a Claire Stuart».
«Alla sua ex collega?», ribatte prontamente lui, estraendo un taccuino dalla giacca.
Annuisco.
L'altro agente, nel frattempo, analizza le registrazioni presenti nelle chiavette USB. Jax ha zoomato sul frame rappresentante il tatuaggio che incrimina al cento per cento quel farabutto. Prende nota a sua volta mentre telefona qualcuno.
«Perché pensa che sia collegato alla signora Stuart?»
«Perché ci sono anche queste», gli porgo le diverse lettere indirizzate a Grace, «sono tutte indirizzate a mia moglie. Il tono aggressivo e la minaccia di morte con proiettile al seguito confermano la mia teoria».
«Ma è solo una teoria, appunto», m'incalza, osservando le lettere.
Sento che da qui a poco potrei commettere un omicidio. O forse due. Come può pensare che io stia supponendo tutto questo per il gusto di farlo? È davvero così stupido da non notare la paura che sguazza negli occhi di Grace?
«Senta», mi piego sulla scrivania, poggiando bene i palmi sulla stessa, «come le ho già detto in precedenza, io non ho bisogno del suo aiuto. Sono costretto perché diversamente, non agirei legalmente. I miei metodi avrebbero già permesso di estirpare il problema dalla radice», concludo con tono secco.
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Fate or chance? #2
عاطفيةSi può davvero sfuggire al destino? Grace Johnson ha sognato per tutta la vita di poter lavorare per la White Enterprise. Ha studiato molto per farlo e una volta entrata nell'azienda, ha dovuto affrontare diverse difficoltà. Una su tutte: Claire St...