Cinquantadue

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Importante: Leggete la nota a fine capitolo. Grazie mille.🫀

Cecilia saltellava felice nel corridoio di casa, ignara del vortice di emozioni che agitava i suoi genitori. Il suo sorriso spensierato era un balsamo e, allo stesso tempo, una lama nel cuore di Andrea. Stava per prendere una decisione che avrebbe inevitabilmente cambiato le loro vite.

"Ceci, mami e papi partiranno per qualche giorno e tu starai con zia Arya e zio Dušan, contenta?" chiese inginocchiandosi per abbracciare la sua bambina.

"Sì, moltissimo, posso giocare tutti i giorni con Ginevra."rispose lei, stringendosi forte al padre.

La sera prima della partenza, la tensione tra Andrea e Beatrice raggiunse il culmine.Lui era teso, nervoso, ogni cosa sembrava infastidirlo. Si chiudeva in sé stesso, evitava il confronto, ma Bea conosceva troppo bene i suoi meccanismi di autodifesa per non accorgersi di cosa stesse accadendo.

"Ehi, sai che dovremmo parlarne prima o poi si?" disse lei con fermezza.

Lui sospirò, scuotendo la testa. "Non posso ignorare quello che questa decisione comporta. Se accetto, sconvolgerà la nostra vita. Tu dovresti lasciare il tuo lavoro, la tua quotidianità. Cecilia non vedrà più i suoi amichetti, non è solo il mio futuro in gioco, è il nostro."

Beatrice incrociò le braccia, il suo sguardo si indurì. "Andrea, pensi davvero che io non capisca? Che non sappia cosa significhi tutto questo?" La sua voce era ferma, ma carica di emozione. "Mi fa male che tu creda che io non ti supporti."

Andrea si passò una mano tra i capelli, visibilmente frustrato. "Non è quest.." Fece una pausa, poi aggiunse, con voce più bassa: "Forse dovrei andare da solo per vedere che succede."

Beatrice rimase immobile per un istante, poi scosse la testa incredula. "Ti ho sposato, cazzo. Ti ho promesso che sarei sempre stata al tuo fianco, e lo faró." Lo fissò con determinazione. "Ma tu devi smetterla di comportarti come se io fossi solo una sorta di ostacolo.Io sono dentro questa scelta, dentro questa sfida. Quindi adesso vaffanculo, rimetti in ordine i pensieri e domani partiremo insieme." Sottolineó scandendo ogni singola parola.

"Bea, io..." iniziò lui, ma lei lo fermò.

"Andre, non voglio che tu ti senta in dovere di proteggermi dalle scelte che dobbiamo fare insieme. Non siamo due estranei."

Lui abbassò lo sguardo, mordendosi l'interno della guancia. "Ho paura di sbagliare. Ho paura di prendere una strada che ci porterà lontano da quello che abbiamo costruito qui."

Beatrice sorrise appena, un sorriso intriso di amore ma allo stesso tempo frustrazione. "E se invece fosse la scelta giusta? Se fosse l'occasione per qualcosa di ancora più grande?"

Andrea sospirò. L'ansia lo divorava, ma la voce di Beatrice era il suo punto fermo, la roccia alla quale si aggrappava da anni. La strinse a sé, lasciandosi avvolgere dal suo profumo familiare e dal battito regolare del suo cuore.

Litigarono, si allontanarono, poi si cercarono di nuovo. Andrea cercó di razionalizzare, ma Beatrice sapeva leggere oltre il suo silenzio.

"Dimmi che non vuoi questo e io smetto di combattere."

Andrea la guardò, il petto che si alzava e si abbassava rapidamente. "Non è neanche questo... è che ho paura di farti del male. Di trascinarti in qualcosa che potrebbe non renderci felici."

Lei si avvicinò, le mani tremanti che gli accarezzavano il viso. "L'unica cosa che mi farebbe male sarebbe vederti rinunciare ai tuoi sogni per paura di perdermi. Io sono qui. Io ti scelgo, ancora e ancora."

Beatrice sapeva che Andrea era sopraffatto dall'incertezza e che non pensava davvero ciò che aveva detto. Ma non poteva permettersi di cedere, doveva restare al suo fianco, anche con modi più duri. Lo amava e sapeva che, in fondo, lui aveva bisogno proprio di questo.

Andrea Cambiaso- AC27Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora