Capitolo 12

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Cammino senza una meta, ma questo ormai non mi stupisce. Il sole sta lentamente tingendo il cielo di un ocra brillante e comincio a sentire caldo con la felpa addosso. Ma non penso neanche a togliermela. É diventata la mia barriera, il mio scudo contro tutto.

Raggiungo la periferia di Conny Bay, convinta di poter restare qui e nascondermi.

Perché Rory non mi ha detto che era fidanzata? E perché, soprattutto, penso che sia stata lei a tradirmi?

Trovo una grande fetta di ombra sotto le alte palme, ma voci di bambini mi giungono alle orecchie, minando la pace che speravo di aver trovato.

Perché sento un nodo allo stomaco e una stretta al cuore? Noah lo conosco appena, non dovrebbe farmi questo effetto.

Decido di seguire le voci come la luce in un tunnel buio, quindi mi asciugo le lacrime con la manica della felpa e alzo la testa. Ho bisogno di distrarmi.

Raggiungo una grande riserva immersa nel verde. L'edificio è semplice, in legno e con un'enorme scritta gialla dipinta a mano. Surf Stuff.
Ovviamente.

Provo ad aprire la porta, ma é chiusa a chiave. Forse è ancora troppo presto. Ma dal retro giungono gli schiamazzi e le risate dei bambini, quindi decido di vedere quello che sta succedendo.

Un gruppetto di ragazzini é in mezzo alla radura, con i piedi scalzi sull'erba umida e le piccole mute colorate addosso. Una lezione di surf.

Solo dopo mi accorgo della figura al centro. Si muove tra i bambini, correggendo con delicatezza e pazienza le loro posizioni, i lunghi capelli scuri che si agitano nel vento.
Maila.

Quando mi vede, un sorriso le si forma sul viso e, dopo aver sussurrato qualcosa ai bambini, corre verso di me.

«Cosa ci fai qui?» mi chiede sorpresa, ma é felice di vedermi.

«Mi sono persa» rivelo. In parte è la verità, ma non voglio dirle di Noah.

«Stai bene?» il suo ciondolo a forma di tavola scintilla sotto i primi raggi del sole. È solo adesso che mi rendo conto che alla catenina ha anche attaccato un minuscolo ciondolo argentato a forma di tartaruga.

«Certo» dico, ma Maila non sembra molto convinta. «Forse dovrei passare anch'io al tuo corso. I bambini sembrano già molto più bravi di me» mi affretto ad aggiungere con un sorriso, per non dover rivelare l'inquietudine nel mio cuore.

Maila lancia una veloce occhiata dietro di sé e una ragazzina le fa la linguaccia. «Qualche problema con Noah?»

«No, no». Si, assolutamente. «É solo che l'acqua era troppo fredda e io non ho la muta» aggiungo, guardandomi le mani.

«Sai cosa facciamo adesso?» la sua voce si alza di una tonalità. «Mi aspetti dieci minuti, il tempo di finire con queste pesti, e poi io e te andiamo a fare colazione insieme» i suoi occhi brillano, come noci di cocco. «Così mi racconti quello che è successo. E poi potremmo passare da casa mia, o da Stormie: credo che riusciremo a trovarti una nuova muta».

La sua offerta mi lascia senza parole, ma sono felice di trascorrere un po' di tempo insieme a lei, quindi annuisco e mi metto in disparte, guardandola tornare dai bambini e finire la sua lezione.

' ~ ~ '

Un quarto d'ora più tardi Maila sta salutando l'ultimo papà di una lunga fila, ricordando l'appuntamento per la settimana prossima.

«Ora ci sono» esclama, saltellando verso di me. «Andiamo, sto morendo di fame».

Torniamo in città prendendo una scorciatoia e sbuchiamo proprio di fronte al Shell Beach Inn. Mi fermo un attimo quando vedo la grossa sagoma della conchiglia. I miei piedi si inchiodano al suolo e l'aria fatica ad entrarmi nei polmoni.

«É il suo giorno libero» mi informa Maila premendo la maniglia della grossa vetrata, come se mi avesse letto nel pensiero.

Il profumo di pane tostato e fragole mi inonda completamente le narici. Maila attraversa il locale con disinvoltura, danzando tra i tavolini, per poi accomodarsi in un posto libero vicino al bancone. Io mi siedo di fronte, con un certo nervosismo nelle ossa.

L'ultima volta che sono stata qui mi sono ritrovata zuppa di gelato al cioccolato, ma Maila non sembra far caso alla mia ansia mentre sfoglia le pagine plastificate del menu.

«Cosa vi porto?» chiede una ragazza, avvicinandosi al nostro tavolo.

«Pancake con burro e sciroppo d'acero. Tanto sciroppo» specifica Maila. «Tu cosa prendi?»

«Un muffin ai lamponi e caffè freddo» é la prima cosa che ho letto sulla prima pagina.

«Perfetto, arrivano subito».

Una manciata di minuti più tardi, ci stiamo entrambe abbuffando come se fossimo rimaste senza cibo per settimane.

«Allora, mi dici cos'è successo veramente?» chiede lei ad un certo punto.

Sembra così ovvio che sia accaduto qualcosa? mi domando mentalmente.

«Tu sapevi che Noah e Rory stavano insieme?» mi porto un pezzo di lampone alla bocca.

Maila si lecca il dito pieno di sciroppo d'acero, imbarazzata. A quanto pare lo sanno tutti.

«É successo l'anno scorso, in estate. Ma credo si fossero lasciati quando Rory é venuta qui in inverno. Prima che... ecco... prima dell'incidente».

Le sue parole, però, non sono affatto rassicuranti.

«Perché hai quella espressione?»

«Non capisco perché non me ne abbia mai parlato. Sono sua sorella, ma non mi ha detto che aveva un fidanzato, o degli amici» so che non dovrei sentirmi così, ma c'è una parte di me che é arrabbiata con Rory.

«Tua sorella era una grande surfista, aveva un talento naturale, ma era anche molto riservata. Non ci considerava davvero suoi amici, lei parlava sempre di te e di quanto le mancassi tutte le volte che veniva qui».

Adesso, le parole di Maila mi fanno sentire in colpa. Non dovrei pensare male di mia sorella. Lei era incredibile.

«Comunque, nessuno ha capito cosa sia successo tra loro, Stormie mi ha solo detto che si erano lasciati, ma Noah non ne ha mai parlato con nessuno, neanche con Buck».

Annuisco, muovendo appena la testa. Mi sento confusa. Forse è questo quello che intendeva davvero Noah quando mi ha detto che non conosco affatto mia sorella.

«A proposito di Stormie» dice Maila, cambiando argomento. «Perché non andiamo a cercarla, così vediamo cosa riusciamo a fare per la tua muta?»

Non sono più dell'umore, ma non voglio deluderla, quindi mi impongo di ignorare i miei pensieri e di passare qualche altra ora con le mie nuove amiche.

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