𝟑𝟖

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𝟑𝟖 |  𝐁𝐚𝐜𝐤 𝐇𝐨𝐦𝐞

"Tom, siamo in ritardo ed è colpa tua!" Seraphina sputò mentre si avviavano di corsa verso l'Hogwarts Express, dove praticamente tutti erano già dentro, "Se non riusciamo a tornare a Hogwarts, dirò a tutti che hai fatto sesso con Margaret Crabbe l'anno scorso!"

"Come può essere colpa mia? Mi sono svegliato con te sopra, ho dovuto fare una doccia o saremmo arrivati anche più tardi," rispose lui, senza bisogno di correre, ma semplicemente camminando abbastanza velocemente, "Se qualcuno deve essere incolpato, quella sei tu."

Lei sussultò, guardando le porte che iniziavano a chiudersi, "Stavo solo cercando di vedere che ore erano sul tuo orologio da polso che era sul tuo comodino, quindi non avevo davvero scelta!"

Entrambi corsero più velocemente, immaginando già quanto sarebbe stato tragico se non fossero saliti sul treno per Hogwarts. Avendo una grande fortuna al loro fianco, arrivarono in tempo e salirono sul treno proprio mentre la porta si chiudeva. I due cercarono di riprendere fiato mentre camminavano nei lunghi corridoi, pieni di studenti entusiasti di iniziare un nuovo semestre.

"Seraphina?" Tom chiamò, camminando proprio dietro di lei, "Prima di trovare uno scompartimento devo dirti una cosa."

Lei smise di camminare e si voltò a guardarlo, "Cosa c'è? Non puoi dirmelo dopo?"

"No. Ti ricordi la mattina dopo Natale?" La strega annuì con la testa, non riuscendo a dimenticare quanto si sentisse male, "Quando hai sentito la mia conversazione con Mulciber, mi hai chiesto di dirti di cosa si trattava al momento giusto, così da non essere, hum- triste."

"Tom, come può essere il momento giusto per dirmelo? Vuoi vedermi piangere davanti a cento studenti?"

Tom sbuffò, frustrato da quanto lei fosse complicata, "Ascoltami!" lui le afferrò il braccio e la trascinò verso uno scompartimento, dove c'erano due Grifondoro che pomiciavano, "Andatevene," li fulminò Tom, "E dieci punti meno a Grifondoro, ma se non ve ne andate subito 50."

I due fissarono Tom con rabbia, prima di andarsene senza dire una parola. Tom chiuse la porta dello scompartimento e spinse giù Seraphina in modo che si sedesse, "Non siamo aggressivi oggi?"

"Questa è una cosa seria, smettila di essere antipatica per un secondo, ok?"

Lei sospirò e annuì, "Va bene, che succede?"

Tom si sedette al suo fianco e guardò il paesaggio che si muoveva velocemente davanti ai loro occhi, "Si tratta di Greengrass."

"Leo? Cos'ha che non va?"

Tom incrociò le braccia davanti al petto e la fissò, "Ti ha mentito sui suoi genitori".

Lei si accigliò, "Non sono guaritori, vero? Era sempre molto a disagio quando gli chiedevo dei suoi genitori e quando ho capito che i miei genitori li conoscevano davvero ho avuto il sospetto che qualcosa non andasse."

Tom annuì con un'espressione pensierosa, "Sei una ragazza intelligente, Seraphina, ma non è tutta la storia. Ti ricordi quella cena di Lumacorno quando ti dissi che Leo mentiva?"

"Sì. Da allora sai la verità?" aprì la bocca scioccata, "Perché non me l'hai detto?"

"Ho letto la sua mente il primo giorno in cui mi hai parlato di lui. E poi non volevi che ti dicessi la verità, continuavi a parlare della sua privacy e del valore della fiducia," disse con una faccia disgustata, " Beh, i suoi genitori non sono guaritori o cose del genere," si grattò il dorso della mano, "Sono uno dei più importanti seguaci di Grindelwald."

Seraphina si mise una mano davanti alla bocca, "È impossibile! E Leo? Lui lo sa?"

Tom si schernì, "Certo che lo sa! Sono i suoi genitori, come potrebbe non saperlo?"

Kneel | Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora