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𝟓| 𝐘𝐞𝐬, 𝐦𝐲 𝐥𝐨𝐫𝐝

Seraphina si concentrò sui movimenti della sua penna d'oca mentre scriveva le parole del professor Binns, senza osare voltare la testa per guardare il brillante mago accanto a lei.

Dalla sera precedente non riusciva a smettere di pensare a ciò che Tom le aveva fatto. Non era sorprendente che avesse quegli orribili sbalzi d'umore, ma non le aveva mai fatto del male prima. Questo la sconvolse, rendendola incapace di vederlo allo stesso modo.

Non era ingenua, poiché aveva capito che Tom aveva dei problemi e talvolta poteva scagliarsi contro tutti. Seraphina aveva sempre saputo che lui aveva un lato davvero oscuro, ma non aveva mai pensato che potesse mostrarlo direttamente a lei.

Per la prima volta accanto a lui, si sentì spaventata e intrappolata.

Cercò di interessarsi il più possibile a quella lezione, ma Storia della Magia non era certo una delle sue materie preferite e inoltre non riusciva a concentrarsi su ciò che diceva il professore. In qualsiasi altro giorno avrebbe potuto essere un po' interessante, ma quella mattina non aveva nemmeno voglia di alzarsi dal letto.

Tom, d'altra parte, si comportava come se non fosse successo nulla tra loro due, rendendola non solo arrabbiata ma triste. Pensava davvero di fare la cosa giusta?

Seraphina si chiese se stesse esagerando, ma non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine delle sue mani strette attorno al suo collo.

La classe gemette quando il professor Binn diede loro un lungo compito da svolgere e poi uscirono dall'aula.

Tom seguì Seraphina fuori dall'aula, "Stamattina ho ricevuto un gufo da tua madre. Mi ha chiesto se passerò le vacanze con te e ho dovuto dire di no."

Seraphina si accigliò, Tom non aveva mai trascorso le vacanze dal giorno in cui si erano incontrati lontano da lei, "Cosa? Perché? Dove andari a stare?" Gli chiese e lui guardò avanti mentre continuavano a camminare, senza preoccuparsi di guardare il suo volto confuso.

"Ho degli affari in sospeso di cui occuparmi," rispose semplicemente lui e lei sbuffò.

"Grazie per essere stato così specifico, Tom", gli disse sarcasticamente, ancora infastidita per quello che le aveva fatto la sera prima, "Che affari?"

"Non ti riguarda," alzò le spalle, respingendo le sue domande, il che non fece altro che farla arrabbiare di più.

"E i nostri compleanni? O Natale?" La sorprese il fatto che si preoccupasse ancora di passare del tempo con lui dopo quello che aveva fatto, "Stai nascondendo qualcosa e non mi piace".

"È terribile," disse lui alzando gli occhi al cielo mentre si dirigevano verso la Sala Grande per pranzare.

"Tom, ti prego. Dimmi solo dove stai andando e smetterò di disturbarti," chiese lei e lui la ignorò per qualche secondo prima di darle una risposta.

"Little Hangleton."

Lei si accigliò, "Che cos'è?"

"Questo spetta a me saperlo e a te scoprirlo, tesoro" le fece un mezzo sorriso mentre entravano nella Sala Grande, facendola gemere ma seguendolo comunque al tavolo dei Serpeverde.

Si sedette tra Avery e Tom, lasciando Abraxas, Lestrange e Rosier dall'altra parte del tavolo. Seraphina poteva anche vedere Theodore Nott e Anthony Mulciber.

"Cos'hai adesso?" le chiese Avery mentre beveva il suo succo di zucca.

"Difesa contro le arti oscure", gli rispose Seraphina, "perché?"

Kneel | Tom RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora