4 - Minus

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Nonostante avesse a disposizione un palazzo che poteva essere scambiato benissimo per un castello, Ray si annoiava. Aveva già esplorato tutte le stanze, il giardino, le scuderie e persino le stalle. Non c'era un angolo che non conoscesse e che non avesse imparato ad amare.

Quel posto era letteralmente fiabesco. Intanto, il clima non era rigido come quello di Londra. Faceva freddo, certo, ma non c'era la neve o almeno, non se ne sarebbe vista fino a Natale, secondo Miss Fitz, la sua governante.

Ray era molto curisosa e le faceva domande di continuo, ma l'altra non era altrettanto desiderosa di condividere informazioni, soprattutto se riguardavano il signor Harrington e il bambino che viveva con la servitù.

Le uniche cose che era riuscita a sapere del bimbo, erano il suo nome e la sua età. Minus di anni nove. Genitori ignoti, cresciuto dalla servitù fin da quando era in fasce. Nessuno sapeva dire quando era arrivato e perché avesero deciso di prendersene cura. Erano tutti molto elusivi, a dire il vero questo era oltremodo sospetto.

Il signor Harrington naturalmente era a conoscenza del bimbo, ma semplicemente non se ne curava ed era "assolutamente improbabile" che fosse figlio suo, almeno su questo miss Fitz era stata lapidaria.

Dunque, chi era quel bambino e per quale motivo si trovava a Harrington Place?

Ray non amava i segreti ed era certa che le risposte non aspettassero altro che di essere trovate, così, decise di sfruttare il suo cagnolino per avvicinare il piccolo Minus.

Con grande successo, bisogna ammettere.

Minus era un ragazzino sveglio, allegro, non soffriva affatto di tutte quelle turbe che colpiscono i bambini orfani. Naturalmente aveva fatto subito amicizia con Zoy che coccolava di continuo, senza dargli tregua.

Ray li guardava giocare seduta su una panchina del parco, in fondo erano due cuccioli che stavano facendo conoscenza e si intendevano benissimo

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Ray li guardava giocare seduta su una panchina del parco, in fondo erano due cuccioli che stavano facendo conoscenza e si intendevano benissimo. Mentre li osservava socchiudendo gli occhi per via del sole già alto nel cielo, si accorse che il bimbo aveva uno strano ciondolo al collo.

Gli chiese di avvicinarsi per poterlo guardare meglio. Era un oggetto di rara fattura, il ciondolo in particolare aveva la forma di un ramo reciso con foglie e spine, ma quello che era davvero straordinario erano le pietre che formavano i fiori e i frutti, di una brillantezza stupefacente.

 Era un oggetto di rara fattura, il ciondolo in particolare aveva la forma di un ramo reciso con foglie e spine, ma quello che era davvero straordinario erano le pietre che formavano i fiori e i frutti, di una brillantezza stupefacente

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"E questa da dove viene?" Gli chiese Ray dopo aver soppesato per bene l'oggetto.

"Non lo so, ce l'ho sempre avuta al collo".

"Fin dalla nascita, dunque. Io credo che questo oggetto parli di te, delle tue origini" disse Ray.

"Davvero?"

"Sì. Una cosa del genere non può appartenere a un semplice contadino, è raffinata e bellissima. Può darsi che i tuoi genitori siano persone di un certo ceto. Nobili o comunque benestanti".

Minus la osservava a bocca aperta.

"Sembra una favola, lo so, ma un giorno ti prometto che scopriremo qualcosa del tuo passato" aggiunse Ray restituendogli il ciondolo.

Il bambino le sorrise e sedette sulla panchina vicino a lei.

"Forse la mia mamma assomiglia a te" disse.

Era il più bel complimento che avesse mai sentito. 

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