Il primo approccio era stato davvero singolare, per non dire altro. Samuel Harrington non si era fermato neppure un attimo per conoscere la sua sposa. L'aveva guardata soffermandosi forse più di quanto avrebbe voluto e poi se ne era andato insieme al suo amato cavallo.
Ray riteneva il suo atteggiamento inqualificabile, ma nello stesso tempo non poteva negare di essere intrigata dalla situazione. In fondo, si erano sposati senza neppure conoscersi, il fatto che lui prendesse tempo non le dispiaceva, dopotutto. Forse, avrebbero avuto modo di prendere confidenza a poco a poco e magari sarebbe nata una bella intesa.
Almeno era quello che la giovane sperava. Perché l'idea di avere un marito fotocopia di suo padre le era inconcepibile e non aveva nessuna intenzione di prenderla in considerazione.
Attese con ansia l'ora di pranzo dove certamente avrebbero avuto modo di parlare. Stavolta, ci mise maggiore impegno per prepararsi. In fondo, il baule era pieno di abiti, ne aveva di ogni sorte e foggia. E anche gli accessori erano molteplici. La scelta cadde su un vestito rosa pallido con candidi merletti e un fiocco dietro, che stringeva il corpetto. Si legò i capelli lasciando che scendessero due ciocche ai lati e ravvivò le guance con un po' di belletto.
Si guardò allo specchio e si trovò bella, forse non aveva neppure bisogno della porpora sulle guance, perché, solo l'idea di incontrare il signor Harrington la causava rossori.
Scese al piano di sotto lentamente, un gradino alla volta tendendo l'orecchio per sentire se ci fossero delle voci, ma udì solo il bisbiglio discreto dei domestici che si affaccendavano nella sala da pranzo.
Una volta entrata notò che era apparecchiato solo per lei. Le caddero letteralmente le braccia per terra.
"Il signor Harrington non pranzerà con noi?" Chiese ai presenti cercando di dissimulare la delusione.
"Non abbiamo avuto notizie in tal senso, è probabile che resti nella casina di caccia fino a stasera" le rispose uno dei domestici, quello più cerimonioso.
"E dove si trova questa casina di caccia?"
Ray sentì tutti gli occhi addosso e un tintinnare di cristalli in bilico sui vassoi.
"Non crediamo sia il caso di..." provò a dire il domestico più anziano.
"Io invece intendo proprio andare lì. Voglio proprio vedere cos'ha di tanto speciale. Perché da quando sono qui mi sembra che qualsiasi luogo sia preferibile a questo palazzo. Altrimenti non si spiega come mai il signor Harrington lo eviti come la peste!"
Nel silenzio tombale della sala, Ray scomparve per tornare subito dopo in tenuta da fantino.
Con tanto di frustino.
Purtroppo, se sperava in questo modo di avvicinare finalmente suo marito e magari ricevere coccole e rassicurazioni, si era sbagliata di grosso.
Samuel Harrington usava la casina di caccia per ubriacarsi e fumare come una ciminiera. Così, quando finalmente riuscì a trovare quel rifugio nel bel mezzo del bosco, dovette constatare che l'uomo che aveva sposato era un vero disastro.
Lo trovò stravaccato su una pelle d'orso buttata sul pavimento sudicio vicino al camino che emanava gli ultimi bagliori. Russava come un coro di cinghiali imbestialiti e doveva essere caduto da cavallo e magari finito in una pozzanghera perché era ricoperto di fango e terriccio.
Restò a guardarlo sconsolata e si chiese quale sarebbe stata la sua vita vicino a un uomo tanto dissoluto. Le venne da piangere, si asciugò una lacrima con il guanto che teneva tra le mani e, per la prima volta, udì la voce del marito che, nel frattempo, si era accorto di lei.
"Non state per piangere, vero? Ditemi che non inonderete la casina con le vostre lacrime!"
Lei sgranò gli occhi. "Prego?"
Samuel Harrington provò a mettersi in piedi ma barcollò e dovette tornare nella posizione precedente, disteso sui gomiti. "In genere non faccio questo effetto alle donne, intendo dire all'inizio. Poi magari mi detestano, ma ne hanno motivo".
"Non avrete intenzione di raccontarmi la vostra vita sentimentale, voglio ben sperare. Perché, casomai non vi fosse chiaro, vorrei farvi presente che sono vostra moglie e dovreste avere maggior rispetto verso di me".
"So chi siete e in un altro momento forse vi avrei trattata come meritate, ma vedete, sono brillo, affamato e ho bisogno di farmi una doccia."
"Credo proprio che vi lascerò alle vostre incombenze, però vi avviso che d'ora in poi non intendo consumare i pasti da sola."
Calzò di nuovo i guanti e strinse i lacci del mantello.
"Spero di vedervi questa sera per la cena" concluse senza troppa convinzione.
Lui non rispose, la guardò mentre guadagnava la porta e socchiuse gli occhi quando la sbattè dietro di se.
"Hai un bel caratterino, Principessa. Mi piace" disse prima di scolarsi l'ultimo brandy rimasto sul fondo della bottiglia.
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Matrimonio di convenienza ***ROMANCE***
RomanceLondra, fine 800. Ray viene data in sposa a Samuel Harrington, un uomo che non ha mai conosciuto. Si tratta di una transazione di affari che il padre ha concluso per trarne vantaggio. Così, Ray parte alla volta di Harrington Place, dove l'aspetta un...