Samuel era sul punto di perdere tutto e sapeva di non avere nessuna possibilità di riscattare Harrington Place. La sua presenza durante l'asta era solo formale, del tutto superflua. Qualcuno avrebbe acquistato la sua proprietà e lui avrebbe dovuto lasciare la casa dove era cresciuto, dove conservava i ricordi più belli.
La presenza della moglie era dolce e amara nello stesso tempo. Perché a breve sarebbe stato un poveraccio e non poteva certo chiederle di condividere con lui la disgrazia di non avere neppure un tetto sulla testa.
Il banditore fece un breve preambolo sulle regole: chiunque desiderasse fare un'offerta, qualora questa venisse poi convalidata, doveva depositare un assegno emesso dalla banca a titolo di acconto. Naturalmente, non c'era solo la proprietà degli Harrington a dover essere venduta, c'erano anche numerose opere d'arte, mobili di pregio e gioielli che appartenevano a persone sfortunate come lui, che non erano riuscite a ripianare i debiti o che erano falliti.
Ray ogni tanto lanciava un'occhiata al padre cercando un po' di comprensione, ma lui era fermo nei suoi propositi e la presenza della figlia accanto al marito, non faceva che rafforzare la convinzione che fosse meglio intascare i soldi e cambiare aria.
Era certo di spuntare un prezzo di favore. Dopo tutto, come creditore e suocero degli Harrington, a parità di offerta, aveva il diritto di prelazione. Poi avrebbe venduto la tenuta, sicuro di ottenere un buon margine di guadagno e si sarebbe sistemato per tutta la vita.
L'unica cosa che lo preoccupava era il pastore Blake che era finito in carcere e poteva liberarsi la coscienza in qualsiasi momento, sperando nella clemenza della corte. Gli sarebbe bastato citare nomi e circostanze che avrebbero inchiodato parecchi gentiluomini, compreso lui. Per questo doveva agire in fretta.
Il banditore procedette in modo ordinato e attento. Il tempo sembrava non passare mai, finalmente, dopo aver battuto una scultura in marmo di Carrara e uno scrigno d'oro massiccio, annunciò il pezzo più costoso: una residenza nelle campagne inglesi meglio conosciuta come Harrington Place.
Esattamente come immaginava, le offerte furono poche e di scarso valore, appena più alte del prezzo base. Una residenza fuori città era un investimento di nicchia, che non tutti erano disposti a fare. Ma il conte di Bradbury conosceva il reale valore di quella tenuta e già si fregava le mani, pronto a intervenire non appena si fossero esaurite le offerte. Quando pareva che nessuno volesse offrire un prezzo maggiore, alzò la mano con il fazzoletto rosso annodato al polso che indicava il suo diritto di prevalere sugli altri.
"Il conte di Bradbury copre la cifra appena battuta e reclama il suo diritto di prelazione. Qualcuno offre di più?"
Il silenzio della sala era più che eloquente.
Il battitore alzò il martelletto pronto a siglare la vendita appena conclusa, ma, pochi secondi prima che lo strumento si abbattesse sul tavolo, dagli ultimi banchi, si levò una voce e un'offerta molto alta. Altissima. La più alta che si potesse immaginare, tanto che il banditore pensò di aver capito male.
Abbassò il martelletto e inforcò gli occhiali cercando di capire da dove provenisse quella voce. "Il signore laggiù, mi potrebbe dire il suo nome?"
"Sono Antony Charlton e sono qui per acquistare Harrington Place. A qualsiasi prezzo".
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Matrimonio di convenienza ***ROMANCE***
RomansLondra, fine 800. Ray viene data in sposa a Samuel Harrington, un uomo che non ha mai conosciuto. Si tratta di una transazione di affari che il padre ha concluso per trarne vantaggio. Così, Ray parte alla volta di Harrington Place, dove l'aspetta un...