32 - PROPOSTA

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Antony si diresse senza indugio presso la segreteria per depositare l'assegno con l'acconto per l'acquisto della tenuta. 

Samuel lo bloccò un attimo prima che lo depositasse e gli sussurrò: "Pensaci bene, Antony, non hai quella cifra. Neppure tu possiedi un simile patrimonio!".

Antony gli sorrise e si sottrasse dalla stretta che gli immobilizzava il braccio. "Ovvio che non possiedo una simile fortuna, immagino che solo la Regina Vittoria potrebbe onorare un debito di questa portata. Il mio obiettivo è un altro e poco importa se perderò questa piccola somma di denaro."

Con il permesso del segretario, si allontanarono dallo scrittoio. 

"Spiegami per bene cosa hai intenzione di fare, perché sono molto preoccupato per te" continuò Samuel. 

"Ebbene, tuo suocero era convinto di acquistare la proprietà a un prezzo irrisorio, ma io gli ho tolto l'illusione e nello stesso tempo, ho bloccato l'asta per almeno due mesi. Due mesi in cui ovviamente non potrò far fronte al debito e perderò la caparra, ma questo poco importa. In due mesi la giustizia farà il suo corso e il caro Conte non solo non vedrà una sterlina del credito che vanta nei tuoi confronti, ma rischia una pesante incriminazione qualora il buon prete si decidesse a parlare. E tu sai che in Inghilterra c'è la forca per i truffatori. Senza contare che neppure il titolo nobiliare gli appartiene, è stato estorto così come il resto a vittime ignare. I giudici non saranno clementi con lui, puoi starne certo."

"Antony, io non ho mai voluto la sua rovina, non potrei mai farlo per non nuocere a mia moglie!"

"Oh, se è per questo puoi stare certo che il malfattore, per quanto maldestro non è stupido. Quando vedrà che i soldi non arrivano, salirà su qualche transatlantico diretto chissà dove. Quelli come lui cadono sempre in piedi, si farà un'altra vita altrove oppure finirà accoltellato in un vicolo, nessuno può sapere quello che succederà ai tipi come lui. Ma ciò che più conta è che non avrai più niente a che fare con lui. Almeno, lo spero."

"E va bene, accetto il tuo aiuto e ti ringrazio per aver salvato Harrington Place." Gli mise una mano sulla spalla e lo guardò con profonda gratitudine. "Non lo dimenticherò mai, Antony".

"Sarà bene che tu torni dalla tua adorata moglie, adesso, non ti ha tolto gli occhi di dosso un solo istante. A proposito, cosa pensate di fare?"

"Io un'idea ce l'avrei e spero che Ray sia d'accordo con me. Non abbiamo avuto un vero matrimonio e vorrei preparare una cerimonia ad Harrington Place. Ammetto che mi piacerebbe vederla con il vestito da sposa."

Antony annuì. "Sono d'accordo con te, i panni dell'Amazzone saranno anche di moda, ma credo che starebbe meglio con un candido e innocuo abito."

"Regina guerriera, non Amazzone" puntualizzò Samuel. "Ora torno da lei, ho una proposta di matrimonio da formalizzare".

"Auguri, amico mio. Io nel frattempo, preparo la tagliola per il malefico conte".

Mentre Antony firmava il registro, con la coda dell'occhio sbirciò un imbarazzatissimo Samuel che si inginocchiava davanti alla principessa guerriera. 






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