28 - La fuga

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Quella mattina Ray aveva atteso che il padre uscisse, poi si era vestita in fretta, aveva infilato qualche abito nella borsa da viaggio e aveva indossato una mantella pesante con il cappuccio che le nascondeva i capelli e parte del viso. Zoy dormiva in una cesta. La coprì con una copertina e uscì. 

Attraversò la strada a testa bassa e si infilò nel portone di Mary che la aspettava, come avevano concordato. 

"Sei sicura di ciò che stai per fare?" Le chiese Mary ancora assonnata. 

"In realtà non avrei mai dovuto lasciare Harrington Place. Mio padre non ha più diritti su di me, ormai sono una donna sposata anche se..."

Non continuò la frase, perché, anche se erano amiche da una vita, alcune questioni intime dovevano restare private. 

"Non devi spiegarmi nulla, io sono e sarò sempre dalla tua parte. C'è una carrozza che ti aspetta sul retro e ti porterà dovunque tu vorrai".

Si abbracciarono. "Torno a casa, Mary. A casa!".

Durante il viaggio, mentre ripercorreva luoghi che le erano diventati famigliari, le tornò in mente la prima volta che si era diretta a Herrington Place. Le paure, le ansie ma anche la segreta speranza che quello fosse un nuovo inizio. 

Poi si era trovata davanti al ritratto di suo marito e ne era rimasta piacevolmente affascinata. L'ostilità di lui in un primo momento l'avevano delusa, sconfortata, poi si era arrabbiata e infine si era accorta che tutte quelle schermaglie erano l'avvisaglia di un amore ancora in bocciolo che premeva per uscire alla luce. 

Le verdi valli, le montagne che disegnavano confini lontani, i freschi ruscelli con le rive punteggiate di fiori selvatici le erano entrati nel cuore. Così diversi dalla fumosa Londra, così puri e incantevoli. 

Arrivò verso l'ora di pranzo, era stanca ma desiderosa di incontrare suo marito. Le aveva fatto recapitare degli splendidi fiori e le aveva chiesto di non dimenticarsi di lui. Ebbene, non lo aveva fatto. Ed era lì per dimostrargli che era dalla sua parte. 

Mentre il vetturino l'aiutava a scendere, la domestica li raggiunse raggiante: "Signora Harrington, che gioia averla qui!" Subito dopo però, si rattristò. "Ha mancato suo marito per poco."

Ray sgranò gli occhi. "Perché, mio marito non è qui?"

"Purtroppo è partito per Londra. Ha ricevuto un dispaccio dal signor Antony Stanford ed è partito subito. In ogni caso domani ci sarà l'asta per la vendita della proprietà."

Ray restò profondamente delusa. Aveva immaginato tante cose durante il tragitto e sentiva il bisogno di essere rassicurata, circondata dalle braccia del marito, stretta a lui. Cercò di non perdersi d'animo. 

"Speravo di incontrarlo prima dell'asta. A questo punto non mi resta che tornare indietro e raggiungerlo a  Londra".

Il vetturino scosse la testa. "I cavalli sono esausti, a meno che non disponiate di un cambio fresco, saremo costretti ad attendere domani".

"In questo caso, partiremo appena possibile" disse Ray. Poi si rivolse alla cameriera. "Entriamo in casa, devo chiederti una cosa".

Si era sempre chiesta se ci fosse una camera per gli sposi, un posto preparato apposta per loro, per la prima notte di nozze. E finalmente, dopo tante vicissitudini, entrò nella loro stanza. 

Arredata con estrema cura, con mobili riccamente intagliati, specchi, lampade di ottone e tende di pizzo

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Arredata con estrema cura, con mobili riccamente intagliati, specchi, lampade di ottone e tende di pizzo. Il pavimento era di marmo pregiato e fregi d'oro ornavano le pareti. Il letto in legno e avorio occupava gran parte della stanza . Notò dei fiori freschi sul comò e si affrettò ad aspirarne il profumo. 

Mentre Zoy perlustrava la stanza, Ray comprese che tutta quell'attesa e quelle vicissitudini l'avevano resa più forte, più consapevole. Più donna. 

Non le faceva paura un nuovo viaggio o l'incontro con il padre, l'unica cosa che temeva era perdere Samuel. 

Cosa sarebbe accaduto se il padre gli avesse sottratto la sua amata casa? 

Guardò l'orologio, sarebbe tornata a guardarlo molte altre volte. Troppe le ore e i minuti che la separavano dal suo Sam.

Infine arrivò l'alba e la trovò pronta e determinata ad affrontare il suo destino. 




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