13 - La più bella

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Il sarto aveva fatto il suo dovere, l'abito le stava a pennello e impreziosiva il decolletè con dei voilants vezzosi così come Ray gli aveva chiesto. Muriel le aveva raccolto i capelli sulla testa fermati con perle e fili d'oro. Completava l'abbigliamento una mantella sontuosa che le scendeva fino ai piedi e orecchini con pendenti di acquamarina. 

Quando la governante ebbe terminato gli ultimi ritocchi, qualche pennellata di belletto sulle guance e un poco di olio profumato sulle tempie, si fermò a osservarla.

"Siete la donna più bella che ha mai varcato la soglia di Harrington" disse. 

Ray sorrise imbarazzata. "Non credo siano così tante le gentili dame che hanno fatto visita agli Harrington".

"Oh, una volta qui c'era un via vai di gente, quando era vivo il padre di Mister Samuel. Lui sì che sapeva divertirsi! Ci dava un gran daffare, ma almeno la casa era sempre piena di gente, era viva".

"E poi cosa è successo? Come mai questo palazzo è diventato meta per pochi?"

"Perché la signora è morta quando il figlio era ancora piccolo e dopo qualche anno, anche il marito l'ha seguita. Lei è morta di malattia, lui per un incidente".

"Che cosa aveva la signora Harrington?"

"Polmonite, era cagionevole e prendere anche solo un po' di corrente le causava grandi sofferenze".

Ray si era intristita pensando a Samuel che era cresciuto senza la madre, esattamente come era accaduto a lei. Era qualcosa che avevano in comune, qualcosa di cui avrebbero potuto parlare non appena sarebbero entrati in confidenza. Ma era tempo di andare, la sala era già piena, si sentivano le voci e le risate e la musica in sottofondo.

Scendere la scalinata di marmo che la divideva dal resto delle persone le sembrò un'impresa impossibile. Doveva camminare a testa alta ma anche evitare di cadere. Il vestito frusciava mentre camminava, era una nuvola blu. 

Si fermò sul ballatoio in cerca di un volto amico e vide suo padre vicino al buffet che sceglieva le pietanze. Suo marito invece era in mezzo alla sala, si guardava intorno, stringeva mani, sorrideva, ma era evidente che la stava cercando.

Quando Ray iniziò a scendere le scale, le parve che tutti si voltassero verso di lei, riusciva a vedere gli sguardi che la seguivano ipnotizzati, le bocche aperte in un "oh" di ammirazione

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Quando Ray iniziò a scendere le scale, le parve che tutti si voltassero verso di lei, riusciva a vedere gli sguardi che la seguivano ipnotizzati, le bocche aperte in un "oh" di ammirazione. Prima di arrivare all'ultimo gradino,  la testa iniziò a girarle e la costrinse a fermarsi. Forse il corsetto troppo stretto o l'ansia di dover affrontare tanta gente tutta insieme. Come per incanto, trovò la mano di suo marito che strinse forte la sua. Lo guardò riconoscente, gli occhi le scintillavano.

"Siete bellissima" disse lui.

La sua voce era come una carezza sulla pelle, le diede nuova energia e ricambiò la stretta grata di non essere più sola. 

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