Samuel voleva fare le cose per bene ed era partito immediatamente per Harrington Place per preparare la cerimonia in attesa dell'arrivo di Ray.
Sarebbero stati divisi ancora un giorno, ma era davvero l'ultimo che avrebbero trascorso separati. Ray, nel frattempo, aveva trovato rifugio a casa di Mary Stanford, la sua amica del cuore.
Non aveva nessuna intenzione di tornare a casa e affrontare il padre, per questo motivo, con la complicità della governante, si era fatta recapitare l'abito da sposa che la famiglia si tramandava da generazioni.
Era appartenuto alla nonna e poi alla mamma, che aveva apportato modifiche allo strascico, troppo sontuoso e infine a lei, che lo aveva reso più moderno accorciando ancora di più il merletto che scendeva dalle spalle e toccava terra. Poi, aveva aggiunto qualche dettaglio sulla scollatura, giusto un filo di minuscole perle intrecciate, che riprendeva il motivo sull'acconciatura.
Lo ripose nel copriabiti e raggiunse Mary in camera sua. Stava guardando la finestra dalla parte opposta della strada, nell'edificio dove Ray aveva vissuto per vent'anni e dove, fin da piccole, si scambiavano messaggi.
"Mi mancherà molto non averti più come vicina" le disse l'amica. "Ma naturalmente sono molto felice per te, il tuo Sam mi piace. Sembra un uomo tutto d'un pezzo ma non ci vuole poi molto a mostrare il suo lato vulnerabile. Tu ci sei riuscita benissimo. Si vede che ti adora".
Ray era arrossita, non poteva farne a meno, perché, ogni volta che pensava a suo marito, gli venivano in mente pensieri audaci. "Mi auguro che anche tu prima o poi troverai la persona giusta. Per esempio c'è Antony che..."
Mary la zittì. "Ti prego, non parliamone più. Adesso ha un figlio a cui pensare."
"Un bambino adorabile, credimi" aggiunde Ray tutto d'un fiato. "Dovresti conoscerlo e magari capiterà proprio durante la cerimonia. Ti prego, Mary, non partire prevenuta, dagli una possibilità."
Mary scosse la testa. "Non pensiamoci adesso. Piuttosto, sai cosa stavo pensando? Ti piacerebbe fare un giro di carte?"
Ray sapeva di cosa si trattava. Mary aveva ereditato un mazzo di carte che le donne della famiglia Stanford avevano sempre utilizzato per leggere il futuro. Era una dote che si tramandavano da almeno cinquecento anni.
"Non ti nego che ho un po' paura, Mary. Ma a questo punto, sono pronta a tutto. Facciamolo".
Mary sparì per recuperare le carte e Ray si sedette sul tappeto a gambe incrociate, come facevano sempre quando si trattava di segreti o cose intime e attese di conoscere il suo destino.
La sua amica, prima di iniziare, pose una mano sul mazzo e si concentrò a occhi chiusi. Ray spiava ogni mossa con un po' di apprensione.
A un certo punto, l'aria si fece più gelida. Erano entrambe in camicia da notte e pensarono che il freddo fosse dovuto a questo motivo.
Dopo averle sparpagliate sul tappeto, Mary scelse tre carte e le dispose una accanto all'altra.
I colori erano sbiaditi e gli angoli ingialliti, ma le figure si stagliavano nitide sullo sfondo bianco.
"Una donna, un cavallo e la luna" disse Mary senza staccare gli occhi dalle carte. "Vedo una fuga."
Ray indietreggiò. "Mi stai spaventando, Mary. Perché dovrei fuggire?"
"Bella domanda. Hai tutta la notte per pensarci".
Dopo quella rivelazione, però, Ray non chiuse occhio, spaventata all'idea di perdere il marito. A un certo punto, nel bel mezzo della notte, prese l'abito da sposa e, senza svegliare l'amica, chiese di partire all'istante.
Se le carte avevano predetto una fuga, chi era lei per smentirle? La carrozza attraversò Londra in una notte buia e nebbiosa, che neppure i lampioni riuscivano a rischiarare.
La campagna inghiottì il convoglio come un buco nero.
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Matrimonio di convenienza ***ROMANCE***
RomansaLondra, fine 800. Ray viene data in sposa a Samuel Harrington, un uomo che non ha mai conosciuto. Si tratta di una transazione di affari che il padre ha concluso per trarne vantaggio. Così, Ray parte alla volta di Harrington Place, dove l'aspetta un...