{38} la guerra all'orizzontente

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Aonung pov:

Quando aprii gli occhi il sole non era ancora sorto e tutti dormivano ancora, tutti tranne Neteyam, ancora teneramente abbracciato a me ma estremamente concentrato nel riempirmi la testa di treccine. Dopo poco alzò la testa quel tanto che bastava per constatare che non dormissi più, poi riprese tutto concentrato la sua opera.

Nt: "Buongiorno..."

A: "Buongiorno anche a te..."

Lo avvicinai un po' di più a me stringendo il nostro abbraccio, stretta che venne ricambiata, e mi godetti quel dolce contatto. Neteyam stava continuando ad intrecciarmi i capelli, quando finì con una ciocca sentii che la chiuse con un minuscolo cordino, quasi invisibile, e poi passò ad un'altra ciocca. Il suo tocco era delicato ma deciso, mi beai di quel contatto ancora un po' ma dopo qualche minuto di silenzio domandai.

A: "A che punto sei?"

Avevo capito che me le stava facendo sottili come le loro ed ero abbastanza curioso.
Lui ci ragionò su qualche secondo guardandomi il lato della testa che, intuii, non aveva ancora intrecciato.

Nt: "Circa una decina di trecce compresa questa e ho finito."

A: "Mh..."

Richiusi gli occhi piano ma dopo qualche secondo di silenzio scattai seduto trascinandolo di peso con me e facendogli prendere un infarto.

Nt: "Ma che ti è preso, che paura!"

A: "Da quanto sei sveglio?"

Nt: "Cosa..."

A: "Da. Quanto. Sei. Sveglio."

Ripetei quelle parole in maniera decisa e scandendole una ad una, senza però alzare il tono della voce. Quella mia reazione lo lasciò pietrificato un po' ma quando tentò di abbassare lo sguardo gli posai una mano su una guancia e gli alzai il volto obbligandolo a guardarmi.

A: "Neteyam.."

Lo chiamai con voce più dolce ma pur sempre decisa.
Lui tornò a guardarmi.

Nt: "In realtà non ho dormito proprio... tutto ciò che è successo ieri, sia a me, che a te, ai miei fratelli, i miei amici, i miei genitori, i metkayina, i tulkun... non c'è l'ho fatta ad addormentarmi."

Riabbassò piano lo sguardo e stavolta lo lasciai fare, senza però allontanare la mano alla quale lui decise di appoggiarsi.
Lo baciai leggermente sulla fronte.

A: "Allora... me le vuoi finire o no queste treccine?"

E così dicendo indicai con la mano libera le sue dita ancora ferme a tenere separati i miei capelli.
Tornò a guardarmi negli occhi e poi il suo sguardo si posò dove avevo indicato, poi di nuovo su di me e fece una leggera risata che mi scaldò il cuore.

Nt: "Se ti giri me la renderai di sicuro più comoda."

A: "Guidami tu."

Lo lasciai fare, lui si mise dietro di me e ricominciò ad intrecciare allungando una gamba in avanti accanto a me e appoggiandosi con il mento all'altra ripiegata al petto. Mentre mi lasciai modificare la pettinatura, con i ricci di cui andavo tanto fiero, iniziai a fargli ripetuti grattini sulla gamba accanto a me e con mia grande sorpresa Neteyam si mise a fare le fusa. Non sto scherzando, ha fatto le fusa! Stavo per scoppiare a ridere per quello ma mi diedi un contegno.
Dopo un po' Neteyam invertí la posizione delle gambe appoggiando il mento all'altra gamba e io ripresi a fargli le coccole, solo dall'altro lato.
Quando i primi raggi di luce solare iniziarono ad apparire dal mare schiarendo bene il cielo e coprendo le stelle Neteyam balzò in piedi e tutto soddisfatto urlò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 12 ⏰

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oltre i confini dell'acqua e del cielo {neteyam x aonung}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora