{7} sotto i ferri

171 11 0
                                    

(per chi non lo sapesse "sotto i ferri" è un modo per dire "operazione")

Neteyam pov:

Eravamo a casa, eravamo finalmente a casa.
Feci un sorriso smagliante guardando gli omatikaya e gli scienziati avvicinarsi a noi.
Mi girai verso Aonung.

Nt: "Allora, pensi ancora che la foresta sia così noiosa come credevi?"

Lui non distolse lo sguardo nemmeno per un secondo da ciò che lo circondava.

A: "No, mi rimangio tutto."

Sorriso leggermente e poi vidi papà avvicinarsi a noi.

J: "Sanno già tutti che per ora non puoi camminare, per il momento ti portiamo direttamente dentro il laboratorio dove resterai per un po', ti faranno qualche altro controllo e poi si procederà."

Nt: "Va bene."

Mi tolse le ultime cinghie che mi tenevano fermo e mi prese in braccio, ammetto che era abbastanza imbarazzante ma per fortuna nessuno mi stava guardando con stranezza, a quanto pare era vero che sapevano già tutti la situazione, meglio per me.
Papà iniziò a camminare ma dopo pochi passi si fermò davanti al nuovo Oloetkan, si scambiarono uno sguardo di comprensione e rispetto reciproco lasciando intendere che si sarebbero parlato a breve, subito dopo papà ricominciò a camminare portandomi in uno dei laboratori dove era stata allestita una zona medica.
Fui portato su un lettino e mi sdraiai senza lamentarmi.

X: "Ora ti facciamo delle radiografie e altri controlli vari, poi vedremo entro quando riusciamo ad operarti e cosa va fatto, non ti preoccupare presto diventerai il più veloce dei tuoi fratelli a correre."

Feci un sorriso.
Papà ringraziò e tornò fuori lasciandomi da solo con qualche scienziato, tutti avevano la loro attenzione rivolta a me.
Mi fecero esami e domande e io risposi a tutto in sincerità, o meglio, non gli dissi che in realtà mi ero mosso sia la notte sia quando ero da solo con gli altri ragazzi, però loro sembravano credermi e io continuai il gioco.

Aonung pov:

*qualche minuto prima*

Ci avvicinavamo sempre di più ad una delle montagne fluttuanti, era enorme!
Scendemmo di altezza per poi risalire direttamente dentro uno grotta.
Ciò che vidi mi lasciò a bocca aperta, dentro era perfettamente illuminato, non c'erano fori sopra e neppure fuochi, eppure c'era luce, c'erano un sacco di capanne costruite in modo che si mescolassero perfettamente con la roccia e a volte sfruttandola anche, c'erano anche un sacco di strutture a me sconosciute, come gli 'elicotteri' tuttavia ero sopra ad uno di loro.
Ammetto che venni abbastanza intimorito nel vedere così tanti na'vi diversi da noi uscire da quelle strane strutture dure come se niente fosse, e oltre ai na'vi c'era anche della gente del cielo.
Mi resi conto di quanto ciò fosse terrificante quando mi voltai verso mia madre, aveva uno sguardo di pietra con i muscoli tesi pronti a combattere, non si fidava per niente.

Atterrammo e con mio grande stupore noi Metkayina fummo poco calcolati, certo ci beccammo qualche occhiata stupita, ma niente in confronto alla felicità del ritorno dei Sully.
Stavo cercando la forza di muovere un passo e scendere dal passaggio quando vidi Jake avvicinarsi a noi. Neteyam si era già liberato da solo e il padre si limitò a prenderlo per poi portarlo direttamente via, si fermò davanti ad un Omatikaya più giovane di lui, a giudicare dalle vesti era l'Oloetkan, si scambiarono uno sguardo e poi scomparve dentro una delle strutture.

Norm mi posó una mano sulla spalla intimandomi a scendere.

No: "Guarda che non ti mangiano."

Prima che potessi rispondere scese abilmente e si diresse a salutare della gente del cielo e dei na'vi vestiti in modo simile a lui, sembravano davvero demoni.

oltre i confini dell'acqua e del cielo {neteyam x aonung}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora