{16} un volo pericoloso

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Neteyam pov:

Mie ero divertito un sacco a volare tutto il giorno insieme a tutti, ognuno con i propri ikran e non vedevo l'ora di rifarlo!
Purtroppo Ronal non ne era per niente felice e la posso anche capire, anche se quello che più di tutti la capisce e senza dubbio Lo'ak con il legame avuto con Payakan.
Comunque sia quella notte non avevo la minima intenzione di restare nella tenda a dormire, e a quanto pare Aonung aveva le mie stesse idee dato che ci trovammo senza appuntamento accanto alle stalle degli ikran quasi subito dopo che le luci si furono spente.

Nt: "Anche tu qua Scaglietta?"

A: "Neteyam! Che paura. E comunque, bhe, ecco io..."

Nt: "Lascia stare tranquillo, sei tremendo a mentire. Che dici, voletto notturno?"

A: "Mi hai letto nel pensiero Foglietta."

Sellammo gli ikran e uscimmo dalla grotta nel silenzio più totale, tra le montagne si era alzato un po' di vento e così cominciarono le lezioni di sfruttamento delle correnti d'aria, era abbastanza bravo e mi piaceva passare il tempo con lui, anzi, loro.
Sfruttammo una corrente d'aria per superare le montagne e le nuvole e ci fermammo a riposare appesi sul lato di una montagna quasi ala contro ala.

Nt: "Lo sai, sei davvero bravo. Lo vedo dal tuo sguardo che ti piace e la cosa mi fa molto piacere. Vorrei che momenti come questi si ripetessero in eterno."

A: "In che senso come questi?"

Nt: "Intendo come questi, tranquilli, nella foresta, stando bene, con te... momenti così."

A: "...Sai, ho pensato a un nome da dargli, all'ikran si intende."

Nt: "A si? E quale?"

A: "Sole, avevo pensato a Sole."

Nt: "Come mai proprio sole?"

A: "Per il suo colore, e poi ha lo stesso colore anche dei tuoi occhi, però non potevo chiamarlo Neteyam perché altrimenti quando ti avrei chiamato si sarebbe girato anche lui, e io voglio che quando chiamo la persona che mi piace si giri solo lei, anzi, tu."

Nt: "Se parli così finirò per sciogliermi."

A: "Sarò pronto a farti risolidificare."

Nt: "Non vedo l'ora."

Ci guardammo per qualche istante, poi cambiai argomento.

Nt: "Allora, vuoi vedere la foresta di notte?"

A: "Se mi accompagni tu ne sarei onorato."

Ci staccammo dalla montagna e salimmo ancora di quota, sorpassammo le nuvole e ci fermammo a mezz'aria l'uno di fronte all'altro incorniciati dalla luna, poi ci lasciammo cadere all'indietro e scendemmo planando a spirale verso il folto della foresta.
Sorpassi a bassa velocità e giravolte perfettamente coordinate resero quei minuti stupendi, così come il resto del volo d'altronde.
Raggiungemmo le cime degli alberi e iniziammo a planare sopra le foglie e sottopassate qualche ramo sporgente, spaventammo a morte alcuni stormi dormienti e percorremmo parte di un fiume facendo a gara con la corrente.
Avremmo continuato così per tutta la notte probabilmente ma un'anomalia nella foresta interruppe il nostro volo.

A: "Neteyam, perché sembri così preoccupato di punto in bianco? Cosa c'è che non ti convince?"

Nt: "Non lo so ma nella foresta c'è qualcosa di strano, è notte è vero ma c'è troppo silenzio."

A: "In effetti hai ragione, non c'è nemmeno un minimo suono o movimento, anche al reef tutto questo silenzio sarebbe strano."

Nt: "Mi consola sapere che non sono pazzo, vieni senza fare rumore e stammi vicino."

oltre i confini dell'acqua e del cielo {neteyam x aonung}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora