Capitolo 20

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Dopo cena siamo andati a farci una passeggiata nel giardino della villa. Per far scorrere un po' il tempo, Kevin mi ha raccontato del giorno in cui ha deciso di intraprendere lo stesso percorso di vita di suo padre. L'ho ascoltato dimostrandomi più interessata del dovuto, semplicemente per non sembrare scortese.

In questo momento sono stesa sul mio letto. Non ho neanche tolto il vestito. Fisso il soffitto e rifletto su quello che è successo nelle ultime ore. All'improvviso, però, il flusso dei miei pensieri viene interrotto da qualcuno che bussa insistentemente alla porta. Christian.

<<Cazzo.>>

Dice non appena mi vede. Si fionda sulle mie labbra con un'urgenza fuori dal comune. Fa scontrare le nostre lingue con passione ed entusiasmo. Le sue mani scorrono bramose sul mio corpo, senza staccarsi mai, neanche per un istante.

<<Mi sei mancata da morire.>>

Christian appoggia la fronte sulla mia, interrompe il bacio per riprendere un po' di fiato. Io, nel frattempo, sono diventata tutta rossa.

<<Sei in imbarazzo?>>

Mi chiede lui, quando si accorge del mio leggero tremore. Annuisco, senza vergogna. Scoppiamo a ridere come due matti.

<<Quello stronzo di Bryan ti è stato appiccicato tutta la fottuta serata.>>

Lo fulmino con lo sguardo.

<<Si chiama Kevin!>>

Dico, con tono ironico.

<<E comunque, Christian, è qui proprio per questo motivo.>>

Cerco di farlo ragionare. Ma lui non mi risponde.

<<Ti sei vestita così per Kevin?>>

Mi chiede, tutto d'un tratto, con voce roca e sensuale. Roteo gli occhi verso il cielo.

<<Assolutamente no. L'ho fatto solo ed esclusivamente per te.>>

Ammetto, con un po' di timore. Spero che non mi prenda in giro per il mio gesto infantile.

<<Ah sì?>>

Annuisco. Lui, senza pensarci due volte, mi prende in braccio e mi fa sedere sulla scrivania.

<<Apri le gambe.>>

Eseguo i suoi ordini, con il cuore che non mi dà pace. Una sensazione di colore mi travolge il basso ventre. Christian si avvicina pericolosamente a me e mi sussurra qualcosa all'orecchio.

<<Questo vestito è bellissimo, Iris. E ti sta una favola. Ma ti preferisco senza.>>

Un brivido mi percorre la spina dorsale. Sento il tessuto fresco scivolare lentamente verso il basso. Nel giro di pochi attimi, mi ritrovo seminuda davanti a lui, con addosso solo le mutandine. D'istinto mi copro con le braccia.

<<No, Farfalla. Non devi coprirti con me.>>

La sua espressione di addolcisce. Si sfila la camicia e mette entrambe le mani sulle mie cosce nude.

<<Sei la cosa più bella che i miei occhi abbiano mai visto.>>

Faccio un respiro profondo e gli accarezzo il petto allenato. Non ho mai toccato un uomo in vita mia, e non so come comportarmi. Christian deve aver percepito la direzione dei miei pensieri, perché riprende a baciarmi con intensità. Mi palpa un seno  con veemenza e mi lascia una lunga scia di baci sul collo, sul petto e sulla pancia. Quando arriva vicino al mio punto più sensibile, sorride. Ci posa sopra la lingua, in modo così delicato che quasi non me ne accorgo. Poi, torna sulla mia bocca, cogliendomi alla sprovvista. Mi accoglie tra le sue braccia e mi butta sul letto. Con la forza delle sue mani, mi costringe a spalancare di nuovo le gambe per lui. Strappa in un colpo le mie mutandine e le lancia sul pavimento.

<<Christian...>>

Dico in un sussurro. Lui mi guarda negli occhi, torna ad essere lo stesso di sempre. Il ragazzo dolce e premuroso che si è sempre preso cura di me. Lo incito a continuare il suo lavoro. Inizia a stuzzicare la mia intimità con la lingua, in maniera davvero tormentosa. Voglio di più.

<<Possiamo ancora fermarci, Iris. Sicura di essere pronta?>>

Mi chiede Christian, con voce piena di desiderio.

<<Sono sicurissima.>>

Gli rispondo.

<<Non ti lascerò mai più andare, Farfalla. Lo capisci questo?>>

Gli sposto una ciocca di capelli ricci dalla fronte e lo bacio. Con la bocca gli sussurro che voglio sentirlo dentro di me. E così si infila un preservativo e oltrepassa quel confine a cui non ho mai dato troppo peso.

<<Sei perfetta, Iris, perfetta per me.>>

Continua a fondersi con il mio corpo, con la mia anima, con tutta me stessa. Finché entrambi non ci lasciamo trasportare dal piacere. Sfiniti, ci accasciamo sul letto, uno accanto all'altro. Io appoggio la testa sul petto di Christian e lui fa intrecciare le nostre gambe.

<<È stato... bellissimo.>>

Dico, senza riuscire a trattenere uno sbadiglio.

<<Lo è stato, Farfalla. Ma adesso vedi di riposare un pochino.>>

Voglio solo te// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora