Capitolo 21

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In passato ho sofferto di un disturbo alimentare abbastanza grave. È stato davvero difficile uscirne.  L'abbandono di mio padre, la morte di mia nonna e le continue derisioni da parte di Carolina, sono state le principali cause della malattia. Malattia che ho dovuto affrontare da sola, con un po' di sostegno da parte di mia madre.

Oggi posso dire di essere guarita definitivamente. Ho capito che il cibo è il migliore amico dell'uomo, la fonte di energia di cui abbiamo bisogno per vivere bene. L'unico problema è che ancora fatico a mangiare in pubblico. A volte mi capita di sentire alcuni commenti fuori luogo che mi lasciano perplessa.

È successa una cosa simile proprio oggi, all'ora di pranzo. Ci siamo riuniti tutti per assaggiare un piatto tipico della Sardegna, e io sono riuscita a finirlo tutto. Carolina, al contrario, non l'ha fatto. Mi ha preso in giro davanti ai nostri amici, che non conoscendo la mia storia sono scoppiati a ridere.

Non avrebbero dovuto farlo a prescindere, lo so. Però posso comprenderlo.

<<La smetti di pensare a cose che ti fanno stare male?>>

Mi redarguisce Francesca. In questo momento è in crisi perché non sa cosa indossare. Stasera dobbiamo andare a casa di un vecchio amico di Mattia, che ha organizzato una festa stratosferica.

<<Non ho nient'altro di bello su cui concentrarmi.>>

Roteo gli occhi verso il cielo. Lei continua a farsi la piega con la mia piastra, dato che la sua si è rotta.

<<Hai già scelto cosa indossare dopo?>>

Annuisco. Raggiungo a passo lento la mia valigia e le mostro il vestito in questione.

<<Vai in bagno e provatelo. Dobbiamo scendere tra venti minuti, non possiamo fare tardi.>>

Annuisco. Vado in bagno e chiudo la porta a chiave. Infilo l'abito dai piedi e poi, con non poca difficoltà, chiudo la cerniera. Ammiro il colore blu elettrico del tessuto, che si abbina particolarmente ai miei occhi. I capelli, ricci e profumati, mi solleticano la schiena nuda. So che a Christian piacciono di più così, e quindi ho deciso di fare uno strappo alla regola. Torno in camera e richiamo l'attenzione della mia amica con un fischio.

<<Wow.>>

È la prima cosa che mi dice. Nel frattempo, noto che anche lei si è vestita.

<<Tu sei magnifica... mi presti un po' di bellezza?>>

Franci, che come al solito non sa incassare i complimenti, sorride timidamente.

<<Hai intenzione di fare colpo su qualcuno?>>

Le chiedo, con fare ammiccante. Ma lei arrossisce ancora di più. E io ho uno strano presentimento.

<<Scusami!?>>

Insisto. Mi avvicino un po' di più e la scuoto per le braccia.

<<È Mattia. Ha un qualcosa che mi attira parecchio, ma non so dirti esattamente cosa. Insomma, è un bel ragazzo e... ha una personalità molto forte.>>

Mi compare un sorriso a trentadue denti sul viso.

<<Sareste una coppia perfetta, adesso che ci penso. Mi raccomando, cerca di rimanere sempre te stessa. È il modo migliore per conquistare un ragazzo, soprattutto uno come Mattia.>>

L'abbraccio forte e controllo l'orario sul telefono.

<<Oddio, dobbiamo muoverci. Tu sei pronta?>>

Le chiedo, agitata.

<<Sono prontissima.>>

Mi fa l'occhiolino. Sforzo un sorriso e le dico di seguirmi in corridoio. Chiudo la porta della mia stanza a chiave (non si sa mai) e faccio un lungo respiro. Scendiamo attentamente le scale, dato che abbiamo i sandali con il tacco e non vogliamo cadere, e raggiungiamo i ragazzi con una certa fretta.

Voglio solo te// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora